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La laguna di Nora in Sardegna: tra natura e archeologia

La laguna più famosa in Italia è di certo Venezia, ma ve ne sono molte in Italia degne di una visita. L’estate è l’occasione per conoscere la laguna di Nora in Sardegna.

A Pula, a circa 30 Km da Cagliari, su una superficie di circa 55 ettari, puoi osservare il volo di anatre, aironi, garzette, martin pescatore e diverse varietà di gabbiani. Nelle acque della laguna vivono spigole, anguille, saraghi, orate e muggini.

Prima di parlarti di Nora, ti dico che cosa è una laguna. È un bacino d’acqua costiero separato dal mare da una lingua di terra, da una barriera corallina o dal delta di un fiume, dove talvolta emergono formazioni insulari. Tutti conoscono Venezia, ma in Italia esistono diverse lagune da visitare. Una di queste è Nora, in Sardegna, un’antica cittadina che sorge sulla penisola che chiude a sud-ovest il golfo di Cagliari. Perchè andare? Perchè qui si celebra un matrimonio in grande stile tra natura e archeologia!

Nora, un’escursione imperdibile in Sardegna

La laguna di Nora è veramente particolare. Qui puoi ammirare bellezze naturali, ma anche isservare con attenzione antiche tracce di una storia chè è il fondamento della nostra cultura. La laguna di Nora è un’oasi naturale immersa nella macchia mediterranea, che si estende accanto a uno dei siti archeologici più belli della Sardegna.

L’oasi naturale è abitata da numerose specie protette, tra cui il gabbiano corso. Dal 1993 è sede del Centro recupero Cetacei e Tartarughe marine, il quale accoglie, cura e riabilita esemplari spiaggiati o in difficoltà. L’area lagunare comprende un ramificato sistema di canali ed isolotti formati dal delta del Rio Arrieras, mentre la laguna vera e propria è separata dal mare da un lungo argine artificiale e dalla penisola naturale di Fradis Minoris.

Da scoprire una serie di percorsi naturalistici, lo spazio espositivo “Galleria dei Cetacei”, dedicato alla biologia e all’ecologia di balene e delfini, e l’area archeologica ricca di storia. Sono organizzate anche gite in canoa. Un percorso di circa 2 chilometri e mezzo, della durata di poco più di un’ora. Qui, custoditi dalle alghe, si possono vedere frammenti di anfore, che ti ricordano l’antico passato di Nora.

laguna nora famelici

Un’immersione nella storia della Sardegna più antica e misteriosa

Qui è stata ritrovata la Stele di Nora, ora conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. La misteriosa stele riporta sull’arenaria porosa 8 righe, ancora da decifrare.

Nora, città di fondazione nuragica, sorge sul promontorio di Capo di Pula, separato da un istmo che si estende su due punte: a Ovest Sa Punta’e Su Coloru (punta del serpente) ad Est la Punta del Coltellazzo. Importante centro abitato in età fenicia, punica e romana, è stata riportata alla luce negli anni Cinquanta ed oggi è un parco archeologico aperto al pubblico.

Nell’area sono state ritrovate anche tracce della civiltà nuragica e manufatti di importazione micenea che testimoniano gli scambi commerciali con l’Antica Grecia. La maggior parte dei resti sono romani, ma grazie alla competenza delle guide è facile immaginare come si dovesse svolgere la vita anche nelle epoche precedenti.

Quando Nora perse la sua importanza? L’abbandono del sito risale al V secolo quando i Vandali occuparono questa parte della Sardegna e misero fine ai traffici marittimi. In quale parte della giornata andare? La visita è consigliata al tramonto. Infatti al calar del sole le pietre e i mosaici delle domus mostrano riflessi dorati e l’orizzonte marino assume tinte sorprendenti.

Da non perdere

Per il periodo fenicio-punico

  • I resti di strutture murarie
  • Le fondazioni del “tempio di Tanit”

Per il  periodo romano

  • L’unico esempio conosciuto in Sardegna di teatro romano
  • Diversi complessi termali
  • La “casa dell’atrio tetrastilo”
  •  Il “santuario di Esculapio”
  • La basilica

Informazioni utili

•          Indirizzo: località Nora, Pula; telefono 070 921470/92440304

•           Esiste un servizio di visite guidate

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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