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Perchè il galateo è fondamentale. Anche oggi

Galateo, bon ton, educazione sono fondamentali per stare in società? Sì, senza ombra di dubbio. Non si tratta solo delle regole relative a come comportarsi a tavola, ma sono quei dettami condivisi che ci ricordano che viviamo in una società fatta da diversi individui. Galateo richiama il termine rispetto. Senza sottovalutare la sua relazione con il termine eleganza. Cibo è cultura, è identità e per questo non deve stupirci che spesso la buona educazione sia legata al cibo e alla sua fruizione. Dobbiamo ancora chiederci perchè il galateo è fondamentale?

Galateo: le origini

La parola deriva dal titolo di un trattato diviso in trenta capitoli, “Galateo overo de’ costumi”, scritto nel 1558, da monsignor Giovanni Della Casa “sulle regole di buona creanza”. Monsignor Della Casa lo dedicò al suo amico Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa Aurunca in Campania, famoso per essere una persona dai modi cortesi. Le regole si riferiscono alla società del 500, ma propone accorgimenti che, con la dovuta attualizzazione, sono validi ancora oggi.

Perchè il galateo è fondamentale…anche oggi!

É una forma di comunicazione; è un codice di comportamento che condividiamo con altre persone e che ci consente di avere rispetto per noi stessi e per gli altri. Come si trasmette il galateo? Attraverso l’educazione. Non manca chi sottolinea che il galateo sia morto, rappresentando un mondo che non c’è più. Sarebbe stato inventato dalle corti nobiliari per distinguersi dalla plebe. In effetti il termine “cortesia” deriva da “corte”. Dobbiamo per questo rinunciare alle buone maniere? Invece di cortesie, chiamiamole gentilezze!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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