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Il galateo del gelato: come si mangia

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Arriva l’estate e chi non cede alla tentazione del gelato? Sorge spontanea un’altra domanda (questa senza stagione!): chi non conosce le regole del galateo? Che siano tratte da Monsignor Della Casa o da Donna Letizia, tutti ne abbiamo un’idea. Ma il gelato come si mangia? Esiste il galateo del gelato? Abbiamo cercato “famelicamente” testi che ci potessero aiutare. Ahimè abbiamo trovato solo qualche articolo di giornale. Che cosa abbiamo scoperto?

Galateo del gelato: come si mangia

Partiamo da un’ovvietà: la coppetta non presenta grandi handicap, è il cono quello difficile da affrontare!

Come si tiene in mano? É consigliata una certa delicatezza per evitare che il cono si rompa. Il galateo imporrebbe di astenersi sia dal leccarlo che dall’addentarlo. Questione di stile! Che fare? Chiedere in cucchiaino e mangiarlo come se fosse un dessert. Si eviterebbe anche l’inevitabile macchia sull’abito provocato dallo scioglimento del gelato…

Ma che gusto c’é? Se soprassediamo alla precedente indicazione per godere del gelato fino in fondo, lecchiamo il gelato prima ai lati per poi aumentare l’intensità procedendo verso la sommità.

Se proponi il gelato come dolce a fina pasto, i cucchiaini a forma di paletta o a spatola vanno posizionati sopra il piatto e con il manico verso destra sostituendo le forchette per la frutta. Il gelato si serve sempre dopo il formaggio e prima della frutta.

Non si dovrebbe scrivere, dovrebbe essere chiaro a tutti, ma ricordarlo non fa mai male: la carta del gelato (se confezionato) o la coppetta non va gettata a terra! É da incivili!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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