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Tiricche, una specialità dolce sarda

La ricetta delle tiricche, dolce tipico sardo, si tramanda di generazione in generazione. Pasta violada, miele, abbamele, granella di nocciola e soprattutto maestria, sono necessari per tiricche di successo.   

La Sardegna è nota per la produzione del mirto, per le ricette di carni, su tutte il porcetto, e di pesce, ma ci sono tanti altri tesori enogastronomici. Tutti conoscono e apprezzano, ad esempio, i suoi dolci, di cui il più famoso è la seadas (o seada o sebada). Un altro dolce noto e diffuso dolce in Gallura sono le tiricche.Le tiricche, in sardo sas Triccas, sono un dolce tipico del Nord  della Sardegna, ma – come ci racconta Lella Fenu, titolare a Oschiri della bottega Sapori di Oschiri cambiano ricetta in base alla zona. Possono essere preparate con il miele, con l’abbamele oppure con la sapa, il caratteristico mosto cotto sardo“. Chi le assaggia può apprezzare la delicatezza della sua pasta, morbida e leggermente friabile, perfetta per amalgamarsi al miele, all’abbamele o alla sapa. Chiediamo a Lella cos’altro si nasconde nell’ impasto per renderle talmente gustose e profumate: “l’ingrediente che non può mancare – ci risponde Lella – è la mandorla o la nocciola, insieme ad una sfoglia sottile detta violada o violata. É un dolce che viene proposto soprattutto nel periodo pasquale, ma lo si può trovare in ogni periodo dell’anno”.

La ricetta delle tiricche

Lella Fenu – Sapori di Oschiri – Oschiri (SS)

Per pasta violada

  • 1000 g farina 00 
  • 250 g strutto       
  • 250 g acqua        
  • sale  
  • 1 cucchiaio zucchero  

Per ripieno

  • 250 g miele         
  • 250 g marmellata di albicocche o di arance   
  • 250 g abbamele
  • 100 g granella di nocciole   
  • Pane grattugiato quanto basta per indurre l’impasto

Procedimento

Per pasta violada

Fondere lo strutto a bagnomaria dopodiché aggiungere la farina, un pizzico di sale, lo zucchero e l’acqua tiepida impastando il tutto. Lavorare la pasta fino a farla diventare liscia ed elastica e lasciarla riposare per circa 30 minuti.

Per ripieno

Amalgamare in un pentolino il miele e l’abbamele con poca acqua. Cuocere a fuoco basso e mescolare fino ad avere un impasto omogeneo. Aggiungere la marmellata e la granella di nocciole. Per dare consistenza all’impasto unire del pane grattato.

Montaggio

Stendere la sfoglia finché non diventa finissima e tagliarla in tante strisce di 15 di cm circa di lunghezza per 6 cm di larghezza, con una rotella rigata. Lavorare il ripieno a forma di grissini e metterli al centro della striscia di pasta senza abbondare per evitare la fuoriuscita del ripieno. Rigirare la pasta avvolgendola e dare la forma che preferite. Adagiarle in una teglia e infornare a 160° per circa 15/20 minuti, la pasta deve rimanere bianca e non dorata.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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