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La caramella è la protagonista di Halloween in Italia

Halloween è la festa in cui si consumano più caramelle. L’Epifania pwerde il suo storico primato.

La festa in cui si consumano più caramelle? Non è più l’Epifania, bensì Halloween. Il dato che emerge da un recente studio Bva- Doxa mostra la trasformazione della percezione delle feste in Italia.

La caramella è la protagonista di Halloween, una festa che sta conoscendo sempre più successo in Italia.

Tra qualche giorno le strade italiane saranno invase da maschere dallo stile dark, zucche e bimbi che pronunceranno la magica domanda: dolcetto o scherzetto? Halloween è una festa che sta sempre più prendendo piede in Italia. Uno studio BVA DOXA – Unione italiana Food rivela che un italiano su quattro la festeggerà. Si tratta di una ricorrenza di origine irlandese, in cui le protagoniste sono le caramelle che rappresentano il prodotto dolciario più consumato durante questa festa (65%) superando cioccolatini (56%) snack (38%) e biscotti (32%).

Gli ingredienti del successo della caramella

Durante la presentazione a Milano di uno studio BVA DOXA – Unione Italiana Food relativo al consumo delle caramelle è emerso il legame tra queste e la nostra infanzia. Il loro potere evocativo le trasformano in una vera passione per gli italiani. Accompagnano diversi momenti della giornata, anche se le ore del pomeriggio (39%) e della mattina (30%) si fanno preferire al dopo cena (12%) e al dopo pranzo (10%). Diverse le occasioni di consumo, ma il motivo principale per cui si mangiano è l’aspetto funzionale. Rinfrescano l’alito e la gola. Nella loro scelta gioca un ruolo importante il gusto. Ma come è considerata la caramella? Un piccolo peccato di gola. L’acquisto soddisfa il nostro lato emotivo. rimanda al relax, ai viaggi, al tempo dedicato a se stessi, ai ricordi e all’allegria.

Le caramelle, le nostre madelaine

Le caramelle sono un consumo individuale, segnano il tempo psicologico, il tempo interiore. Ci raccontano la nostra storia. “Le caramelle – afferma Mauro Ferraresi, Docente di consumi e comunicazione presso l’università IULM di Milano – incarnano la nostra passione per la dolcezza, il bisogno di ricevere coccole e piccoli atti d’amore. Una caramella può darci tutto questo perché in parte rimanda alla nostra infanzia, in parte regala il piccolo piacere quotidiano che reca un momento di gioia, euforia e contentezza.” Per chi ha superato i 50 anni è indelebile il ricordo di quando per resto le commesse davano le caramelle al posto delle monetine.

I gusti che oggi sono più ricercati

A conferma del potere rinfrescante delle caramelle, 1 italiano su 2 (49%) indica le “mentine” come la tipologia di caramelle preferite, tallonate dalle “morbide o gommose” (48%) e dalle “dure” (39%). Subito dietro le gelée (31%), le ripiene (27%), le mou/toffee (27%), le pastiglie (23%) e le lecca-lecca (10%). Con o senza zucchero? Gli italiani si dividono, il 44% preferisce con e il 56% senza. Ma quali sono i gusti preferiti? Menta, eucalipto e anice (57%) agrumi (46%) e liquirizia (40%) sono invece i gusti più apprezzati dai nostri connazionali. Seguono in questa speciale classifica frutti di bosco, erbe naturali, caffè, miele, caramello, latte, cola, creme, gusti esotici, amarena.  

Le caramelle ricordano il passato ma guardano al futuro

Il mondo delle caramelle è un settore ricco d’innovazione. É un comparto avanzato, capace di costruire una grande varietà di forme e di gusti. Il futuro? Si svilupperà l’interesse verso la nutraceutica, si darà importanza all’aspetto funzionale e si presterà attenzione a quei cambiamenti imposti dall’invecchiamento della popolazione. Si produrranno caramelle con meno ingredienti, puntando sulla qualità del prodotto. Perderà importanza l’elemento decorativo e acquisterà sempre più importanza la riscoperta dei sapori della filiera Made in Italy.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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