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Ricette invernali: che cosa mangiare il primo giorno del nuovo anno? Agnello

Se avete già mangiato cotechino e lenticchie (secondo la tradizione portano soldi a palate!!!), sulla tavola della cena del primo giorno dell’anno (chi ha il coraggio di mangiare a mezzogiorno?) non può mancare l’agnello. Famelici vi propone la ricetta dell’agnello in crosta.

Agnello in crosta aromatica

Ingredienti
Dosi per 2 persone

Per l’agnello
500 g Carrè d’agnello scalzato
Sugo d’agnello arrosto
Senape
Sale e pepe

Per la crosta di erbette
3 Fette di pancarrè
Timo, maggiorana, rosmarino, menta e salvia

Per le patate al sale
2 Patate di medie dimensioni
500g Sale grosso da cucina
Maggiorana
Olio
Sale e pepe

Contorno
Verdure di stagione saltate al burro

Procedimento
Tritare nel cutter il pancarrè assieme alle erbe. Lavare le patate e metterle in una teglia da forno con la buccia. Coprirle con il sale da cucina e farle cuocere per circa 50 minuti, a 200°C, in forno ventilato. Toglierle dal sale, pelarle e schiacciarle in un contenitore assieme a olio, sale e un trito di maggiorana.

Ricavare dal carrè le costolette. Sigillare ambo i lati della carne in padella calda. Stendere un velo di senape sui lati della carne e passarla nella panatura di erbe. Finire la cottura in forno caldo.

Con un coppapasta formare un cilindro con le patate al centro del piatto, appoggiarvi l’agnello e le verdure di stagione saltate al burro. Decorare con il sugo di arrosto caldo.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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