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Ricette di Natale: come fare le uova ripiene

Tutto ciò che è necessario sapere per fare le uova ripiene, il comfort food adatto per festeggiare il Natale

Le casalinghe uova ripiene hanno una storia. Compaiono per la prima volta in un ricettario andaluso del 1300. Qui si consigliava di mescolare il tuorlo sodo con coriandolo, succo di cipolla, peperoncino e murri, una sorta di salsa simile a quella di soia. Nel 1700 furono chiamate uova ripiene, ma erano già conosciute ed apprezzate in tutta Europa. Gli americani nel XIX secolo aggiunsero la maionese e gli immigrati ungheresi la paprika. In USA sono molto apprezzate le Uova di Gabrielle, che prevedono di mescolare il tuorlo sodo con la senape e decorare con del prezzemolo. Le si trovano anche guarnite con tartufi, ricci di mare, anatra ridotta in piccoli pezzi o caviale.

La ricetta di Natale: come fare le uova ripiene

Ingredienti

8 uova

3 cucchiai di senape di Digione

100 g maionese

prezzemolo

Procedimento

Mettere dell’acqua in una pentola e portarla a bollore. Immergere le uova con attenzione e cuocerle per 10 minuti. Toglierle dall’acqua e immergerle in acqua fredda. Eliminare il guscio. Tagliarle a metà.

Estrarre il tuorlo. Immergere in acqua fredda gli albumi per eliminare tracce di tuorlo. Frullare i tuorli con la senape e la maionese.

Mettere il composto con il tuorlo in una tasca da pasticciere con la bocchetta a stella piccola. Togliere gli albumi dall’acqua e metterli con la cavità rivolta verso il basso su un foglio di carta da cucina. Non si devono farcire finché umidi.

Quando saranno asciutti, girarli e riempirli con il composto di tuorlo. Disporli sul piatto di portata e decorarli con il prezzemolo.

La Variante

Al posto della senape del tonno (50 grammi per 8 uova) e dei capperi (3 cucchiai) e al posto del prezzemolo dell’erba cipollina. Se volete dare più sapore, si può aggiungere della paprika.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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