Trascorse le feste, assaporati i piatti della tradizione, abbiamo più tempo e voglia di ricercare gusti che appartengono a culture diverse. La cucina giapponese è assai apprezzata in Italia. Chi non conosce il sushi o le tante varietà di tè? Ma la cucina nipponica non è solo questo, è anche tante altre specialità, tutte da scoprire. Le proposte gastronomiche del Sol Levante hanno un denominatore comune: eleganza e perfezione formale. Famelici vi propone un viaggio in un paradiso gourmet: il distretto di Nagasaki.
L’occasione per conoscere Nagasaki dal punto di vista gastronomico è stato il Nagasaki Gourmet Duet, evento all’insegna dell’eccellenza e della contaminazione culinaria organizzato e promosso dalla Prefettura di Nagasaki presso Eataly Smeraldo a Milano. Il Maestro Haruo Ichikawa e lo chef Lorenzo Lavezzari hanno messo a confronto le tradizione del Bel Paese e del Sol Levante.
Dove è Nagasaki
La prefettura di Nagasaki, situata all’estremità occidentale del Giappone, è un vero paradiso fatto di mari pescosi (il secondo centro di produzione ittica del Paese) e terre fertili. Esporta le sue eccellenze con il marchio Yokamon! Market di Nagasaki. Il nome è una garanzia. Infatti in dialetto “Yokamon” significa “cosa buona, frutto di scelta attenta” .
Che cosa possiamo assaggiare? Condimenti tipici della cucina nipponica come ponzu e agodashi, tè verde, distillati come lo shochu, olio di camelia, Vegesheet a base di carota e di daikon pressati, pasta di Shimabara e Goto Udon.
Italia e Giappone condividono una passione: la pasta…tante, tante varietà
Il piatto Made in Italy per eccellenza fa parte anche della tradizione giapponese con due formati allungati rigorosamente a mano: i sömen e gli udon. Ichikawa e Lavezzari, durante l’evento, hanno riproposto, Maguro Shimabara Sōmen, il piatto vincitore della Tuna Cuisine Competition al Girotonno di Carloforte 2017 (cliccate qui per la ricetta).
La pasta di Shimabara, tagliolini sottilissimi tirati a mano, fatti con farina a medio-alto contenuto di glutine lavorata con acque ricche di minerali provenienti dal monte Fugendake, è stata servita con fette di Zuke Maguro (tonno marinato in salsa di soia e mirin), pancetta di tonno croccante, wasabi, edamame e foglie di shiso, a cui è stato aggiunto brodo di dashi caldo prima di essere servita.
Un piatto interessante che prevede la contaminazione culinaria tra la nostra tradizione e quella nipponica sono i Goto Udon all’Amatriciana. Gli udon allungati a mano di Gotō, detti anche “udon dei sogni”, vantano tra gli ingredienti il sale delle acque al largo del mare di Gotō e l’olio di camelia selvatica. Il guanciale è sostituito dalla pancetta di Wagyu croccante, accompagnata da salsa di pomodorini ciliegini, pecorino grattuggiato e foglie di shisho tritato.
Cibo e cultura, due passioni che accomunano tanti nostri lettori, ci portano sempre a scoprire nuove suggestioni! E ad avere sempre qualcosa da assaporare….
Photo Credits: Matteo Cavalleri
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