Mentre a Milano imperversa la polemica- a dire il vero assai sterile- sulle palme in Piazza Duomo, in Giappone iniziano a fiorire i ciliegi di Kawazu. Una fioritura anticipata…per colpa del bel tempo! Il sole, infatti, ha consentito agli 8000 ciliegi di Kawazu di essere già in fiore. Una piacevole sorpresa che ha salutato l’annuale festival della fioritura giunto alla 27esima edizione. Fino al 10 marzo si potranno ammirare quei fiori rosa che rimandano al gusto della poesia. É il periodo dell’hanami, letteralmente “guardare i fiori”, termine utilizzato solo in riferimento al fiore del ciliegio. Al contrario di quello che si può pensare, per i giapponesi il periodo della fioritura del ciliegio è un tempo malinconico. L’ammirazione dei fiori si sposta rapidamente all’osservazione della loro bellezza alla caduta dei petali dispersi dal vento. La bellezza è effimera e richiama la caducità della vita. Come ha sottolineato Fabrizio Bellavista, le differenze tra la cultura orientale e quella del Vecchio Continente sono veramente tante!
In Giappone l’hanami ha antiche tradizioni
L’hanami è un evento nato molti secoli fa, durante il periodo Nara (710-794), quando la Dinastia Cinese Tang influenzò il Giappone portando nel Sol Levante molte tradizioni, tra cui quella di godere della bellezza dei fiori in primavera. Dapprincipio i fiori celebrati erano quelli di prugno, ma presto s’imposero i fiori di ciliegio, tanto che nel periodo Heian diventarono i fiori più celebrati.
L’imperatore Saga, da gennaio a maggio, consolidò la consuetudine di organizzare feste e balli sotto gli alberi di ciliegio piantati nel giardino del palazzo della Corte Imperiale a Kyoto. L’’hanami era un evento riservato solo a persone di alto lignaggio: nobili e samurai che frequentavano la corte insieme ai poeti che scrivevano versi per lodare la meraviglia dell’esplosione floreale. Con l’inizio del periodo Edo questa ricorrenza venne aperta a tutte le classi sociali. Durante le feste si beveva sakè e si mangiava sotto una pioggia di petali rosa. La fioritura dei ciliegi coincideva con il periodo del raccolto del riso. Impossibile non legare i due fenomeni. Così nel passato le persone usavano gli alberi di ciliegio come mezzo per predire la qualità del raccolto dell’anno. I contadini portavano ai piedi dell’albero di ciliegio delle offerte di ogni genere e pregavano le divinità di concedere loro buona sorte. Oggi i giapponesi continuano ancora la tradizione dell’hanami raggruppandosi attorno agli alberi fioriti organizzando feste e piccoli banchetti o pic nic all’aperto.
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