Enoturismo, ovvero cibo e cultura. Ma non solo: territorio, identità e storytelling. L’occasione per parlarne? Il Simposio Europeo sull’Enoturismo svoltosi a Torgiano, in provincia di Perugia, venerdì 23 giugno. Tutti d’accordo nel sottolineare la necessità di arrivare in tempi stretti all’approvazione di una legge sull’enoturismo. Occorre colmare un vuoto legislativo per disciplinare una forma di turismo che ha una sua identità ben precisa. Parliamo di una realtà importante: 2,5 miliardi di fatturato, 13 milioni di arrivi in cantina. La mancanza di una legge comporta grandi rischi: sanzioni amministrative e fiscali per chi in realtà contribuisce allo sviluppo di un turismo consapevole. Il vino non è solo un importante fattore di crescita economica, ma è anche un tema identitario e culturale, che può portare alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo economico.
Le nuove frontiere dell’enoturismo: il vino è un valore identitario capace di qualificare l’offerta turistica
Come sottolinea il senatore Dario Stefano, primo firmatario del disegno di legge relativo alla regolamentazione dell’enoturismo: “sole e mare non bastano più. La globalizzazione ha reso necessaria una nuova forma di turismo e di comunicazione. Che cosa cerca il turista del nuovo millennio? L’esperienza unica, inimitabile, legata ad un territorio con una forte identità culturale”. Il senatore Stefano ha sottolineato due aspetti del disegno di legge:
- l’istituzione di un osservatorio nazionale in grado di raccogliere dati certi relativi al mondo del vino. Obiettivo? Avere informazioni su cui riflettere per rilanciare l’agricoltura.Un interlocutori indispensabile? Il Ministero della Cultura, perché il vino è cultura.
- possibilità di estendere le norme al mondo dell’olio extra vergine di oliva. Come il vino esercita un fascino fortissimo, determinando spesso la scelta del luogo di villeggiatura, così l’olio può diventare un’attrattiva turistica.
Una legge attesa da tanti, ma verrà approvata in tempi brevi? Famelici spera di sì. Cibo e cultura, vino e turismo possono essere una carta vincente per superare la stagnazione in cui versa la nostra economia.
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