in

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini. Tutto quello che c’è da sapere

Il Gutturnio, il rosso dei colli piacentini, è un vino conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Dal colore ammaliante, con sfumature che vanno dal rubino brillante alla porpora, ricorda i colori della viola e del ciclamino. La sua storia, tutta da scoprire, affonda le radici in un lontano passato; la sua produzione risponde ad un disciplinare e la sua capacità di raccontare il territorio lo rende un facile alleato della cucina piacentina. Un vino che per intensità ricorda, come ci ha suggerito Stefano Pizzamiglio, titolare dell’Azienda Agricola La Tosa, i versi delle poesie di Cesare Pavese o di Rocco Scotellaro.

Ci aiuta a conoscere tutti i segreti di un vino di qualità la sommelier Stefania Turato.

  • Gutturnio, il rosso dei colli piacentini

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini
Il panorama sui colli piacentini dalla Rocca Viscontea di Castell’Arquato

Una delle prime DOC italiane, il Gutturnio ha un rigido disciplinare di produzione che circoscrive la produzione delle uve al territorio collinare del comune di Ziano Piacentino e al territorio collinare dei comuni di:

  • Agazzano
  • Alseno
  • Borgonovo Val Tidone
  • Carpaneto
  • Castell’Arquato
  • Castel San Giovanni
  • Gazzola
  • Gropparello
  • Lugagnano
  • Nibbiano
  • Pianello Val Tidone
  • Piozzano
  • Ponte dell’Olio
  • Rivergaro
  • San Giorgio Piacentino
  • Vigolzone
  • Vernasca

Il disciplinare stabilisce anche le varie tipologie, tutte prodotte da due vitigni simbolo del piacentino, Barbera e Croatina.

  • Gutturnio Classico
  • Gutturnio Classico Riserva
  • Gutturnio Classico Superiore
  • Gutturnio Frizzante
  • Gutturnio Riserva
  • Gutturnio Superiore.
  • Le caratteristiche del Gutturnio

Il Gutturnio è un vino rosso dal colore rubino brillante di varia intensità che può tendere al porpora. Generalmente ha un profumo fresco, ricco di note odorose che vanno dal floreale al fruttato fino a sentori speziati e di caramello con note vegetali e di frutta secca.

Relativamente al gusto risaltano le caratteristiche legate alla struttura, con la componente acida e tannica, che determina astringenze decise ma non eccessive. Ha un’ottima capacità sgrassante a causa di una acidità non invadente e una buona persistenza gusto-olfattiva.

  • Le migliori annate del Gutturnio

É un vino che in genere si beve giovane: difficile un invecchiamento che supera i due anni. Ma non mancano le eccezioni.

Stefano Pizzamiglio, titolare della Azienda Agricola La Tosa mi racconta che: “il nostro Gutturnio conosce un passaggio in legno in una barrique non tostata. Barbera e Croatina sono invecchiati separatamente e poi uniti. Come ha dichiarato Bottura per fare un ottimo lavoro, devi conoscere tutto, ma quando cominci a lavorare devi dimenticare tutto“.

  •  Abbinare il Gutturnio a tavola

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini: gli abbinamenti a tavola
Pisarei e Fasò degustati presso Podere Palazzo Illica

Il Gutturnio si abbina a seconda della tipologia. É un vino che si degusta soprattutto in estate, con lo gnocco fritto e i salumi, e in autunno, con gli anolini in brodo.

  • Gutturnio Frizzante: si sposa bene con i salumi, in particolare quelli piacentini DOP, come il salame, la coppa e la pancetta; i formaggi e i primi piatti della tradizione piacentina come i Pisarei e Fasò. Si abbina in modo perfetto anche con carni bianche e rosse.
  • Gutturnio Superiore e Gutturnio Riserva: si accompagna a bolliti, brasati, carni alla griglia e piatti della tradizione locale come le tagliatelle con salsa di noci, l’arrosto di vitello alla Farnese o la coppa piacentina arrosto.
  • Il Vitigno e le tecniche di vinificazione

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini: tutto ciò che si deve sapere: dalle origini agli abbinamenti

Per produrre il Gutturnio si impiega Barbera e Croatina o Bonarda. Le tecniche di vinificazione si differenziano a seconda della tipologia che si vuole produrre.

  •  Gutturnio Frizzante: rimontaggi frequenti e di breve durata per estrarre colore e tannino.
    Per la presa di spuma è utilizzato il metodo Martinotti con l’uso di autoclavi, o, più recentemente, rifermentazioni naturali in bottiglia.
  •  Gutturnio Superiore: alcuni produttori invecchiano il vino per pochi mesi in botti di dimensioni, caratteristiche e materiali differenti come acciaio, cemento o legno.
  • Gutturnio Riserva: per disciplinare è affinato per almeno sei mesi in legno e non può essere commercializzato prima del ventiquattresimo mese successivo alla vendemmia.
  • Temperature di servizio  e conservazione del Gutturnio

Muta a seconda della tipologia. Ecco alcuni accorgimenti:

  •  Gutturnio frizzante:  10-12 °C. In estate può essere servito fresco tra i 6 e gli 8 °C.
  •  Gutturnio Superiore e  Gutturnio Riserva:  tra i 16 ed i 18 °C.

Come si conserva il Gutturnio a casa?

Ad una temperatura costante. La temperatura ideale è 12°C, si può conservarlo anche a 18°C, ma occorre ricordare che invecchia prima.

  • La storia e il Gutturnio

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini

Nicolas Rigamonti, titolare dell’azienda agricola Podere Casale, ci racconta che : “la prima testimonianza storicamente accertata del vitigno Barbera si trova in un documento del 1798 relativo ad un censimento dei vitigni piemontesi, anche se alcuni indizi consentono di ipotizzare la sua diffusione nella stessa regione dal 1400. Nelle colline del piacentino, invece, la sua coltivazione è documentata a partire dalla seconda metà del 1800.

La Croatina era  probabilmente coltivata già in epoca medioevale, ma nel piacentino la coltivazione prende avvio nel 1930, dopo una sperimentazione e dopo che il flagello della fillossera era stato circoscritto con l’utilizzo di porta innesti americani resistenti ai morsi del fitofago.

Fu l’enologo Mario Prati nel 1938 a proporre di chiamare Gutturnio il connubio dei vini vinificati da uve Barbera e Croatina. Divenne presto un vino popolare, venduto in damigiane e comprato da molti milanesi che cominciavano ad apprezzarlo. Parliamo di una clientela che oggi non esiste più. Ciò ha determinato un importante cambiamento: la vendita del vino in bottiglia ha sicuramente consentito un aumento della qualità”.

Il vino sui colli piacentini era conosciuto anche dagli antichi Romani. Maria Enrica D’Agostini di Podere Palazzo Illica ricorda che:nella dieta del soldato romano era contemplato un litro di vino al giorno. Vi è poi una curiosa leggenda che narra che il Gutturnio sarebbe un vino nato da uno strano incontro. I soldati romani partivano spesso per la Gallia e chi andava in terre così lontane incontrava chi tornava sui colli piacentini. Qui sarebbe nato un nuovo vino ottenuto dal Barbera, che proveniva dal Nord, e la Bonarda dal Sud“.

Paolo Oddi, titolare della Azienda Agricola Oddi,ricorda che i piacentini sono cresciuti ricordando il motto del romano Licinio Sestulo, tribuno agricolo che, in una delle sue orazioni forensi, affermava “vinum merum placentinum laetificat” cioè il vino piacentino schietto e puro allieta lo spirito”.

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini: cantina Oddi

Per i wine lovers imperdibile una visita al Museo del Vino della cantina La Tosa, un tuffo alla scoperta del vino nella storia della sua produzione, nelle tradizioni popolari e nei numerosi documenti, di cui alcuni molto rari, custoditi in una suggestiva biblioteca. Guidati da Ferruccio Pizzamiglio, titolare dell’azienda agricola la Tosa, abbiamo goduto di un’immersione nella storia dei vini piacentini, indispensabile per apprezzarli nel bicchiere!

Gutturnio, il rosso dei colli piacentini
La storia del vino spiegata presso il Museo del Vino della cantina La Tosa
  • Origine del nome Gutturnio

Secondo alcuni studiosi, il nome Gutturnio deriva dal latino Gutturnium, con il quale si richiama un grosso boccale di vino in argento della capacità di due litri, decorato con figure sbalzate e cesellate e l’iscrizione in rilievo PLACENTIAE.

  • Quanto costa il Gutturnio?

Difficile determinarlo. In genere i frizzanti sono più economici. Incidono sul prezzo gli invecchiamenti, il lavoro in vigna e in cantina. Un altro fattore di costo è poi il canale di vendita.

Indirizzi utili per degustare un ottimo Gutturnio:

Azienda Agricola Podere Casale

Via Creta

29010 Vicobarone Ziano piacentino (PC)

Tel. 0523.868302

info@poderecasale.it

Podere Palazzo Illica

Via Canale 5

Villa San Lorenzo – Castell’Arquato (PC)

Tel. +39 333 4422318 – +39 334 6063174

info@podereillica.com

Azienda Agricola “La Tosa”

Località La Tosa

Vigolzone (PC)

Tel. 0523 870727

info@latosa.it

Il Viandante

Azienda Agricola Oddi – Cantina Oddi

s.s. Loc. Spada di Fabbiano 153

Borgonovo Val Tidone (PC)

Tel. 347 073 3443

info@ilviandanteagriturismo.it

CREDIT PHOTOS: Giorgio Bertuzzi

Un ringraziamento a: Agriturismi Piacentini

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

mete spirituali Acqui Terme tetti

Mete spirituali: Acqui Terme. Una meta cristiana, una ebraica, una pagana

Seeds & Chips, la tecnologia

Seeds & Chips, la tecnologia al servizio del Made in Italy