Perchè mi sono decisa a scrivere una piccola guida ai ristoranti per l’autunno 2023? Semplice, rappresenta quello che mi piace tanto del mio lavoro. Che cosa? Consigliare i ristoranti dove mangiare bene. Ecco allora che ho deciso di segnalarvi dove andare a colpo sicuro, dove evitare la carne senza rinunciare al gusto o dove non spendere una fortuna, mangiando bene. Non solo a Milano, ma in tutta Italia, da Nord a Sud. Il mio posto del cuore? Il MU dimsum a Milano.
Guida ai ristoranti per l’autunno 2023
MU dimsum – Milano
Ecco il primo indirizzo della guida ai ristoranti per l’autunno 2023 di Famelici. Particolarmente consigliato a chi ama la cucina cantonese contemporanea, il MU dimsum si impone per l’eleganza sobria degli arredi di legno (MU in lingua cinese). Un mood orientale moderno, fortemente voluto da Suili Zhou, giovane imprenditrice cinese, che ha saputo formare una grande squadra di professionisti diretta dall’ Executive Chef Andrea Rosselli e dal Sous Chef e Pastry Chef Alessandro Berlanda.
Che cosa si mangia
Sono due le anime di MU dimsum, quella che parla di tradizione e che si esprime attraverso dim sum e piatti della tradizione cantonese, e quella contemporanea, esaltata dall’incontro tra materie prime, tecniche moderne e nuovi sapori.
Protagonista del menu è il dim sum, un genere di cucina che comprende una grande varietà di piattini tradizionalmenta accompagnati dal té. Cosa degustare? Gli Har Gau, cotti al vapore in pasta cristallo, ripieni di gamberi, lo Shao Mai classico, preparato con pasta all’uovo al vapore e ripieno di pollo, funghi e gamberi, lo Xiao long bao, con ripieno di carne di maiale biologico e brodo, i soffici bao, fino ai gustosi cannelloni di riso.
Un consiglio famelico? Lasciatevi tentare dalla possibilità di abbinare ai vostri piatti i té consigliati in modo perfetto dal personale di sala.
Ristorante da Ivo – Venezia
Un’istituzione a Venezia, dal fascino inossidabile. Il Ristorante da Ivo, aperto nel 1976 dal toscano Ivo Natali, ha una particolarità unica: vi si può accedere direttamente dalle barche taxi o dalle gondole (acqua alta permettendo!). Qui ha festeggiato l’addio al nubilato George Clooney, vi hanno cenato Bono, Sting, Zucchero, Hilary Clinton e tante altre celebrità. L’ambiente ricorda la cultura e la trattoria veneta, con richiami alla Toscana.
Che cosa si mangia
Nel menu trovate i grandi classici della cucina veneta: il pescato del giorno alla griglia al carbone, le seppie alla veneziana, la granseola, il fondo di carciofo con baccalà mantecato, i fiori di zucchine con granchio, il saor misto e paccheri con zotoli. Ma anche ottimi dolci. Il tutto accompagnato da una ricca carta di vini, tra cui il Madre di Italo Cescon e il “Ripassa” Valpolicella Ripasso DOC Superiore di Zenato.
Giardì – Milano
Un locale che combina la cucina gourmet al servizio fast casual. Un’offerta 100% plant-based – vegana in chiave golosa e mai scontata. Il menu di Giardì è democratico, sia nel gusto che nelle varianti dei piatti, per uscire dalla logica di nicchia che troppo spesso è legata ai concept vegani/healthy.
Che cosa mangiare
Dal comfort food per eccellenza, il burger con le patate, passando per il cavolfiore marinato e arrostito, a piatti come ‘’il not avocado toast’’ che rappresentano a pieno l’unione tra i valori di sostenibilità e stagionalità, fino ad arrivare ai piatti ideati ogni settimana, nella logica attuale dei drop in edizione limitata, ideati dallo chef in chiave ‘’weekly special’’.
Obicà – 24 ristoranti in Italia e nel mondo
L’autunno precede l’inverno è noi ci portiamo avanti suggerendovi il menu “Racconti d’inverno” proposto da Obicà, 24 ristoranti tra l’Italia e il mondo e 19 anni di attività. Obicà – in dialetto napoletano Eccolo qua! – ha fatto della mozzarella di bufala campana DOP il proprio simbolo. I suoi locali si duistinguono per proporre piatti realizzati con ingredienti di prima qualità.
Che cosa mangiare
Tra le novità della carta, debuttano il Capocollo di Martina Franca e la Mortadella Favola Gran Riserva, da provare sulle nuove pizze del menù Invernale. Vi suggeriamo la Pizza Zucca e Tartufo e un “evergreen” come il Calzone. Tra i primi vi segnaliamo la Vellutata di Cavolo Nero e i Ravioli Freschi ripieni di Patate e Pecorino Romano DOP. La nota dolce? Il Semifreddo all’Amaretto e la Panna Cotta alla Nocciola.
Arte bianca – Parabita (Le)
Non è un ristorante, ma una pasticceria. Eppure si mangia bene, scegliendo tra proposte dolci e salate. Antonio Campeggio, maestro pasticciere presso la pasticceria l’Arte bianca a Parabita, in provincia di Lecce, è famoso per proporre il pasticciotto in una versione contemporanea. La forma dei suoi pasticciotti dolci e salati, definiti da Antonio “la magia del ricordo della terra pugliese”, è più piccola e soprattutto più leggera, raffinata, friabile e profumata.
Che cosa mangiare
Ma la rivoluzione di Antonio Campeggio non si ferma al pasticciotto proposto ripieno con crema pasticcera, al pistacchio, al cioccolato, ai fichi, all’amarena o al mandarino. Il pasticciere salentino ha deciso, infatti, di riproporre il rustico leccese, che da rotondo è diventato quadrato. Si tratta del recupero di una tradizione persa negli anni 70 per una cattiva produzione industriale. La proposta “classica” di Antonio Campeggio è realizzata con sfoglia salata, mozzarella, besciamella e pomodoro.
Ristorante Sadler – Milano
Nel cuore artistico di Milano, all’interno di Casa Baglioni, lo chef Claudio Sadler ha trovato una nuova sede per la sua “Cucina moderna in evoluzione”. In continuità con il palazzo liberty che lo ospita, un’ispirata coesistenza tra passato e futuro proietta lo chef in una ricerca gastronomica d’avanguardia. La sua cucina in costante movimento si sposa perfettamente all’elegante dinamicità del quartiere di Brera. Qui reinventa a mano libera le tradizioni regionali con il suo inconfondibile stile e le eleva a nuove vette, riconosciute dalla Stella Michelin.
Che cosa mangiare
Vi aspetta un sofisticato menu e una raffinata cantina, per un’esperienza di fine dining indimenticabile, nel centro storico della città. Tra le specialità autunnali, i tortelli alla zucca di “Nonna Lidia” con amaretti sbriciolati, aceto balsamico e Grana Padano 24 mesi, i ravioli ricotta seirass e tartufo e, infine, un plin di patate e castagne con crema di carciofi, aglio nero e calamari spillo.
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