Non è solo questione di richiamo alle origini. É anche una questione di creatività, di voglia di cambiare, di cercare il benessere, di mettere le basi per essere felici. Una molla veramente potente. Fare rinascere i borghi si può. Per alcuni è un ritorno a casa, per altri è scegliere di andare a vivere in posti che hanno toccato il cuore.
Attenzione sto parlando di cambiamenti radicali. Non si tratta di cambiare città o paese, in questo caso si decide di essere distanti da metropoli che consentono una vita fatta da tante comfort zone. Non è la bucolica ricerca dell’eremitaggio, della solitudine, ma la voglia di vivere in centri abitati dove i cittadini non superano quota 10.000 e dove spesso si diventa imprenditori di se stessi.
Talvolta si va a vivere in borghi piccolissimi, veri gioielli che sembrano non avere conosciuto l’ingiuria del tempo. Qui si sperimentano nuove convivenze e nuove forme di cooperazione. Forse nei piccoli centri si perde la percezione del tempo, oggi diventato velocissimo, ma si acquista la percezione del sé e il senso della comunità. Si recuperano valori che si credevano defunti, vecchie abitudini dimenticate ma soprattutto si dà vita a uno spazio sospeso, dove “creare” la propria identità, curare il proprio corpo, leggere, riscoprire una spiritualità religiosa o laica.
Valorizzare i borghi significa recuperare e creare una nuova forma di socialità, sperimentare nuovi modelli di convivenza. Ci vuole coraggio, ma le sfide aiutano a vivere!
Fare rinascere i borghi si può
In un recente press tour, organizzati dal TCI, ho avuto modo di visitare la Valdera, una terra nota per i suoi borghi storici: Lajatico, Peccioli, Chianni e il Borgo di Rivalto. Qui mi sono resa conto di come i cittadini, le amministrazioni locali abbiano tutte un unico obiettivo: la rinascita dei borghi. E direi che ci stanno riuscendo. Lajatico gode di fama internazionale grazie al Teatro del Silenzio voluto da Andrea Bocelli, Chianni e Borgo Rivalto conservano la tradizione della marroneta, Peccioli con la sua discarica eco-friendly è un esempio nazionale ed internazionale per la buona pratica di sostenibilità ambientale, di fonte di energia rinnovabile e sede di eventi e concerti. Sempre a Peccioli l’Azienda Florriddia produce farina macinata a pietra e porta avanti studi per preservare la cultura della farina.
La sfida per dare un futuro a centri piccoli è uno solo: fare rete, creare opportunità di lavoro, ma anche centri per il tempo libero, con attrazioni come cinema, teatro, palestre, appuntamenti enogastronomici e sportivi. E soprattutto infrastrutture: senza scuole, strade percorribili o ospedali non c’è paese.
Il rischio dell’abbandono dei borghi è la perdita di scrigni di tesori, cultura, memoria e dunque identità. In Italia si sono aperti alcuni laboratori di resistenza al declino, che partono dal basso e che vivono grazie a un forte senso di condivisione, di partecipazione civile. Fare rinascere i borghi si può!
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