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“L’Italia dei borghi” perchè l’Italia è un borgo

L'Italia dei borghiIl libro “L’Italia dei borghi – Strategie di promozione e comunicazione” di Paolo Poponessi, Massimo Giordani e Cristina Clementi (Historica edizioni) mantiene le promesse: cosa significa? Che non è didascalico bensì è un contenuto “aumentato” a diversi gradi visuali. In particolare, il libro si divide in tre parti curate dai tre autori: Poponessi ha curato la parte di marketing generale partendo dalla domanda “L’Italia è un borgo?”; Giordani ha esaminato il rapporto tra territorio, sharing economy e innovazione e Clementi ha riportato l’esperienza fatta con le scuole del borgo di Premilcuore.

I borghi, potenziale per lo sviluppo turistico italiano con necessità di fare marketing

“L’Italia dei borghi”, rappresentata da circa seimila comuni con una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, costituisce un grande potenziale per lo sviluppo turistico italiano. Qualità della vita elevata, densità di eccellenze monumentali, artistiche e del prodotto tipico sono le caratteristiche distintive di questa ampia parte di territorio nazionale con forte appeal. “L’Italia dei borghi” ha bisogno di fare marketing per competere turisticamente ma, essendo un prodotto complesso e affascinante, una sintesi di componenti materiali e immateriali, ha indubbiamente un grande problema: fare sapere che esiste. È proprio questo l’intento degli autori di “L’Italia dei borghi”, un libro che cerca di proporre una nuova metodica di promozione e comunicazione che abbina agli strumenti usuali del marketing ai social media, attraverso un approccio che valorizza le comunità locali rendendole protagoniste delle azioni di promozione, comunicazione e valorizzazione. Afferma Massimo Giordani: “in un mondo sempre più inurbato, l’Italia dei borghi può rappresentare l’Italia del futuro? Forse sì, se si riuscirà a coniugare armoniosamente connettività in banda ultralarga, Internet Of Things e, soprattutto, un salto culturale capace di non distinguere più tra ciò che è on-line e ciò che è off-line”.

Primo obiettivo: dissotterrare la ricchezza sociale, culturale, storica e paesaggistica italiana

Il provocatorio “L’Italia è un borgo” è fondamentale per aiutarci ad approfondire la percezione della nostra ricchezza, che in massima parte è ancora da dissotterrare. Quali sono le parole chiave? Autostima, fare rete e gioire: sì, proprio gioire dell’enorme prosperità che abbiamo in un così piccolo fazzoletto di terra che prende il nome di Italia. E infine andare di vanga; il programma dei prossimi anni è insomma quello di “dissotterrare la ricchezza sociale, culturale, storica e paesaggistica” che giace inespressa sul suolo italico.

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