in

Un week end a Kufstein alla scoperta dello Stollen 1930 e dell’Hotel Träumerei

Circondati dalle bottiglie di gin...dove? Allo Stollen 1930

Kufstein, la “Perla del Tirolo”, a mezza strada fra Innsbruck e Salisburgo, nel fondo della valle dell’Inn, è una piccola città, ricca di storia, cultura ed enogastronomia. Il centro storico medievale è dominato da un’ imponente fortezza, che protegge la cittadina fin dal 1205. In un susseguirsi di stradine, vicoli lastricati di san pietrini, delimitati da case con facciate dipinte e abbellite da antiche insegne, si trovano negozi che vendono ancora i costumi locali e botteghe enogastronomiche che propongono prodotti a km zero. La cittadina è conosciuta per l’organo degli Eroi, Heldenorgel: 46 registri, 4307 canne, i cui concerti si possono ascoltare in un raggio di 6 km. Nelle vicinanze da non perdere anche una visita al parco di animali selvatici Wildbichl a Niederndorf, all’allevamento di cavalli del Fohlenhof, allo zoo di animali rari e al parco per il tempo libero di Ebbs.

kufstein

10 cose da non perdere a Kufstein

  • Festung Kufstein, ovvero la Fortezza, costruita per proteggere l’accesso alla vallata nel 1205 e completata dall’imperatore Massimiliano I nel XVI secolo.
  • Piazza dell’Herdenorgel, o Organo degli Eroi, realizzato nel 1931 e dedicato ai soldati austriaci e tedeschi morti nella Prima Guerra Mondiale. L’organo all’aperto piú grande del mondo suona tutti i giorno alle ore 12:00 in ricordo di tutte le vittime dei conflitti bellici, esortando alla pace in tutto il mondo.
  • Mariastein, il cui santuario, costruito nel 1360, è meta di tantissimi pellegrini sin dal Medioevo.
  • Edificio Egger, una abitazione in stile Art-Nouveau, molto discussa. L’architetto fu aspramente criticato per il mancato rispetto dello stile tirolese.
  • Municipio (Rathaus) nella piazza principale
  • Vicolo Römerhofgasse, una stradina abbellita da facciate dipinte,  da antiche insegne e da negozi di abiti tirolesi e prodotti enogastronomici tipici.
  • Stollen 1930, un locale unico nel suo genere dove è presente la più grande collezione di gin al mondo.
  • Hotel Träumerei, un viaggio nel viaggio.
  • Riedel Glas, la famosa vetreria, famosa per la produzione di bicchieri, vetri e cristalli per la degustazione del vino,  da oltre 250 anni di proprietà di una famiglia di origine boema.
  • Fohlenhof, a Ebbs, allevamento di cavalli Aveglinesi (Haflinger) che per tutto l’anno organizza corsi di equitazione, spettacoli equestri e iniziative per i bambini di avvicinamento ai cavalli.

Alla scoperta dello Stollen 1930

kufstein

Per scoprire il Gin Bar dei record bisogna imboccare il vicolo Römerhofgasse, il cui selciato è lastricato di san pietrini, mentre le case sono abbellite da giocosi dipinti e decorate con affascinanti vecchie insegne. Qui si trova il ristorante Auracher Löchl, una storica trattoria, dove tra le stube tirolesi, si servono i  Käsespätzle, gli gnocchetti al formaggio. Ma in questa strada c’è anche il paradiso degli amanti del gin: un locale dove si possono trovare più di 800 bottiglie di questo liquore utilizzato dai barman per creare numerosi cocktail. Richard Hirschhuber e Martin Gasteiger- “due cacciatori di gin”- come amano definirsi, nel 2012 a Londra decidono di creare un locale originale, unico nel suo genere, un po’ magico. In effetti, varcata la soglia del locale, sei trasportato come per magia nelle atmosfere degli anni 30. Un tuffo nel passato favorito dal sottofondo musicale, dalle luci soffuse e dai costumi indossati dal personale. La location è strabiliante: una caverna scavata a mano dentro la montagna, ai piedi di una fortezza, che prima era un deposito per la birra. Alle pareti, appese a ganci di ferro, una miriade di bottiglie di gin; al centro un bancone a ferro di cavallo, dove ancora una volta protagoniste sono le bottiglie di gin provenienti da tutto il mondo. La carta dei cocktail è ricchissima: si va dal Cosmopolitan 1934 dove al posto della vodka si utilizza il Gin Dry, insieme al Cointreau, allo sciroppo di lampone e al succo di limone spremuto, al classico Gin Fizz. A voi l’imbarazzo della scelta…

Hotel Träumerei: la stanza del viaggiatore

Solo albergo? Non proprio. Direi un hotel in cui sognare di continuare a viaggiare. Ogni stanza ti porta in una città diversa, la cui atmosfera è richiamata dagli arredi. Qualche esempio? Roma, Parigi, Amsterdam, Marrakech, luoghi indicati da frecce segnaletiche che ti suggeriscono il percorso da seguire per trovare la tua camera. Le piccole stanze, dove tutto è curato nei minimi particolari, richiamano il mood delle città a cui sono dedicate. Qui si trovano infatti oggetti che ricordano la storia, le leggende, i sapori e i colori di luoghi che fanno parte della storia dell’umanità. Esci dall’albergo con la voglia di conoscere Kufstein e di continuare il tuo viaggio alla ricerca di nuove suggestioni.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

chilcano, un aperitivo peruviano a base di pisco e Ginger Ale

Un cocktail peruviano? Il chilcano

Alberto Casiraghy, l'editore di Alda Merini, ci racconta che cosa significhi editare aforismi

Alberto Casiraghy, un mondo di poesia per spiriti liberi