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Parco delle sculture di Brufa: un museo a cielo aperto

L’arte pubblica? A Brufa, borgo umbro, a pochi chilometri da Torgiano, in provincia di Perugia, si fa da 30 anni. Uno dei motivi che rende imperdibile una visita del piccolo borgo è, infatti, il progetto “Scultori a Brufa. La Strada del Vino e dell’Arte”, un percorso di sculture contemporanee realizzate da artisti di fama nazionale e internazionale. Parco delle sculture di Brufa“Scultori a Brufa” è un parco di sculture an plein air, ideato nel 1987. Qualche nome di artisti che hanno contribuito ad animare questo museo a cielo aperto? Cascella, Beverly Pepper e De Felice. Ma come nasce l’idea? Nel 1987 Massimo Pierucci, scultore di Brufa, tornato dagli Stati Uniti nel suo paese, dona una sua opera in bronzo e pietra, dal titolo “I bovi”. La scultura viene installata non in un museo, ma lungo una strada del borgo. L’idea piace e così la Pro Loco decide di dare vita a uno dei primi parchi il cui scopo è coniugare natura e arte. L’obiettivo? Valorizzare i vicoli, le piazze e le colline circostanti con opere d’arte contemporanea. Noi abbiamo scelto di raccontarvi due sculture…le altre scopritele voi!

Beverly Pepper: Broken Circle

Nella foto di apertura del post potete ammirare un’opera di Beverly Pepper, artista che agli esordi si occupa di temi sociali. Nel 1962 partecipa a “Scultura nella città” organizzata nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Realizza un’opera monumentale di grande rigore geometrico. Tra il 1971 e il 1975 crea in Usa le prime grandi opere ambientali. Che cosa è la scultura per Beverly Pepper? Essenzialmente un intervento in uno spazio aperto con un valore monumentale ed architettonico. Per il Parco delle Sculture di Brufa realizza una grande struttura circolare verticale realizzata in acciaio, con un diametro di oltre 5 metri, spezzato in alto e in basso, adagiata su un prato di forma circolare. É un Big Bang della cultura, un concentrato di energia. É un invito al visitatore a passarci in mezzo, a sedersi, a viverla fino in fondo!

Nino Caruso: la porta di Dioniso

Parco delle Sculture di Brufa: La porta di Dioniso di Nino Caruso

Nino Caruso è l’artista che ha scelto per esprimersi le tecniche e i materiali più antichi che l’uomo conosce, come l’argilla, la terracotta, la porcellana. Il passato viene fatto rivivere nella contemporaneità. Per il Parco della Sculture di Brufa ha scelto di proporre un portale ispirato alla civiltà etrusca, decorato con onde stilizzate che graficamente intarsiano la superficie, come se la liquidità del mare si solidificasse facendosi elemento architettonico.

E l’ultima opera del Parco delle Sculture di Brufa?

Per festeggiare la 30° edizione della manifestazione, la Pro Loco di Brufa ha invitato lo scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa. “Due mondi”, formata da due rettangoli in ferro pieno, è il titolo che l’artista ha dato alla scultura ambientale che è stata collocata nelle vicinanze delle mura castellane del paese.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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