Una visita ad Arte Sella, vera e propria arte green, per conoscere la fragilità e la forza della natura. Una guida per immergersi in un percorso artistico.
Vicino a Levico Terme, Arte Sella è un esempio di come la natura si possa confondere con l’arte. Manifestazione internazionale di arte contemporanea, nata nel 1986, ha una particolarità che la rende unica: il suo palcoscenico è la natura.
È un esempio di Land Art, un’arte effimera ma con un grande significato simbolico. Nasce alla metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti, quando un gruppo di artisti decide di rompere con i mezzi espressivi del passato ma anche del presente, prendendo le distanze dalla riproducibilità in serie introdotta dalla Pop Art. Protagonista diventa la natura, la stessa realizzazione delle opere prevede l’utilizzo di elementi naturali (pietra, legno, alberi, acqua) combinati e assemblati per ottenere una nuova forma sempre modificabile dalla natura stessa.
Che cosa vedere ad Arte Sella
Arte Sella, vera e propria arte green, è un vero e proprio percorso artistico, un museo a cielo aperto senza cofini, inserito nei prati e nei boschi, lungo il quale il visitatore può ammirare sia la natura che le opere artistiche. Le opere, generalmente tridimensionali, ottenute con sassi, foglie, rami o tronchi, si modificano, crescono seguendo i ritmi imposti dalla natura stessa. Ad Arte Sella arte e natura si integrano, spesso confondendosi. Abbiamo selezionato alcune delle opere più significative, ma ognuno ha la sua preferita!
Aeneas Wilder: senza titolo
Aeneas Wilder, artista scozzese che vive in Giappone, alterna 100 traversine di legno allo spazio aperto. Un’opera che può essere compresa in modi diversi: un riferimento alle montagne circostanti, alle pigne, un rifugio di montagna o una cornice attraverso cui osservare il cielo. É un gioco di prospettive, a voi la scelta!
Anthony Howe: il vento di Sella
Fallo in tempo! Tutto si muove, ma mai allo stesso modo. Il movimento non permette mai di essere sempre gli stessi. Ne è convinto l’americano Anthony Howe. Il “vento di Sella” è un inno al cambiamento, consapevoli che la realtà non è mai la stessa. Non solo: un invito a cogliere il momento e a viverlo quando si presenta per non essere poi vittima di rimpianti.
Chris Drury: la stanza del cielo
Un omaggio alle Dolomiti. L’interno funziona come una camera oscura, chiudendo la porta, l’immagine delle montagne e del cielo apparirà capovolta, grazie a un piccolo foro posto sul lato sud. Rimani alcuni minuti seduto: se la giornata è bella, appariranno i colori e le nuvole scivoleranno sul pavimento.
Gianandrea Gazzola: lo stilo
Protagonista: il silenzio. La punta sottile dello stilo lambisce l’acqua nel fitto del bosco dove un ruscello forma un piccolo lago. Lo stilo lo sfiora sospeso alle cime di 3 robusti abeti: ogni movimento dell’aria contribuisce a dar vita a un movimento che traccia un segno sulla superficie dell’acqua. Il tutto poi distaccarsene con leggerezza. Un tocco leggero che si armonizza con la natura circostante, facendoti percepire una presenza carica di significati sussurrati. Le variazioni di movimento sono impercettibili, silenziose, ma contribuiscono a creare cicli sempre diversi, mai eguali.
Giuliano Mauri: Cattedrale vegetale
Ha le dimensioni di una vera cattedrale gotica composta da 3 navate formate da 80 colonne di rami intrecciati, alte 12 metri e del diametro di un metro. All’interno di ogni colonna è stato messo a dimora un giovane carpino. La struttura copre un’area di 1.230 metri quadrati. Le piante crescono di circa 50 cm all’anno: fra qualche anno si formerà una vera e propria cattedrale vegetale.
Lee Jaehyo: 0121-1110=115075
Unico scopo dell’opera più ammirata e più fotogradata di Artesella? Impressionare chi l’osserva, lasciarlo a bocca aperta. Nessun messaggio, nessuna missione. Solo il piacere di giocare, di pensare quello che più ci piace, sapendo che nessuno può contraddirci. L’autore stesso non ha voluto lasciare alcuna spiegazione.
Patrick Dougherty: tana libera tutti
L’uomo ha sempre avuto bisogni degli alberi, anche solo per ripararsi dalle intemperie. Gli alberi utilizzati rappresentano bambini che giocano a nascondino. Chi non ha mai avuto il desiderio di nascondersi, sapendo che prima o poi verrà “scovato”?
Will Beckers: attraversare l’anima
Simboleggia il modo in cui attraversiamo la vita per giungere all’eternità, espandendo noi stessi, lasciando aperta la possibilità di ritornare a Madre Natura. Dopo essere nati, cresciamo e diventiamo le persone che desideriamo essere.
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