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La cucina imperiale del Grand Hotel Imperial di Levico Terme

Fuori dal maestoso ingresso del Gran Hotel Imperial di Levico Terme si apre un lussureggiante parco che ricorda lo sfarzo di un’epoca lontana ma che ancora esercita un grande fascino. La maestosità del Grand Hotel Imperial, residenza estiva degli Asburgo, ci rammenta come Levico Terme fosse terra amata dalla nobiltà dell’ Impero Austro-Ungarico e di tutta l’Europa d’Oltralpe. Pavimenti di legno, pareti decorate, arredo raffinati richiamano antichi fasti. Imperdibile la suite di Sissi, una stanza principesca, che trasporta gli ospiti nell’atmosfera magica della Bella Epoque. Il prezioso affresco che impreziosisce il soffitto, i ricchi tendaggi, l’arredamento non può lasciare indifferenti! Al di là della suggestione del luogo, al Gran Hotel Imperial si punta molto sulla cucina. Si vuole recuperare la tradizione di inizio secolo, quando venivano serviti piatti destinati a re, regine e a personaggi illustri. A guidare la cucina oggi c’ è lo chef Devis Cameli che si avvale della consulenza dello chef stellato Trentino Walter Miori. Walter Miori ha iniziato la sua esperienza nel ristorante “ Fior di Roccia” nel 1982, ricevendo la sua prima stella, che mantiene da 12 anni. Propone una cucina trentina che utilizza spesso prodotti a km zero lavorati con metodi di cucina innovativa ma sempre rispettosi della tradizione. Devis Cameli, classe 1979, porta con sé l’esperienza di nove anni di viaggi, di cui cinque trascorsi in Perù. Non ci stupisce quindi che la sua proposta abbini sapori esotici a gusti italiani ed europei. Noi abbiamo incontrato, dopo una ricca cena, Devis Cameli. Timido, per quasi tutto il tempo dell’intervista, ricorda che deve andare a riposarsi per affrontare al meglio la giornata che lo aspetta l’indomani, ma poi dialoga con noi, raccontandoci il suo lavoro e le sue aspirazioni.

L’intervista a Devis Cameli, chef del Gran Hotel Imperial di Levico Terme

Lo chef Devis Cameli e lo chef stellato Walter Mioni collaborano insieme al Grand Hotel Imperial di Levico Terme

Che cosa significa per te essere chef in un ristorante che si trova in un albergo che ha una storia da conservare?

“Cercare di fare rivivere un  passato fastoso sentendomene parte. Mi sono informato su quel periodo. Ho cercato ricette che potevano essere state scelte da Sissi, ma ahimè la principessa era anoressica!!! Mi ripropongo di studiare che cosa prediligevano mangiare a corte per trarre degli spunti per le mie proposte gastronomiche”.

Quale tipo di cucina proponi agli ospiti dell’albergo?

” Piatti saporiti ma leggeri. Cerco di mantenere i valori calorici bassi. Così ad esempio utilizzo il burro solo in pasticceria. Cucino usando la tecnica della bassa temperatura o il sottovuoto. Propongo piatti con sali bilanciati. Faccio una cucina creativa ma anche scientifica”.

Il tuo piatto preferito?

“L’amatriciana, un piatto che ho imparato a fare quando frequentavo la scuola alberghiera ad Amatrice, in provincia di Rieti”.

Quante volte cambi il menù?

” Una volta alla settimana. Vi si trovano sia proposte di carne che di pesce. Talvolta propongo un menù esotico. Presento tre portate che mi piacerebbe presto portare a cinque. Abbiamo anche una carta degustazione che cambia ogni giorno”.

Il ristorante è aperto solo per gli ospiti dell’albergo?

” No, anche agli ospiti esterni”.

Quanto ti ha influenzato la cultura gastronomica peruviana?

” Molto. È una cucina pesante ma capace di mixare alla perfezione i sapori. Ho apprezzato molto l’uso di erbe e spezie, tanto che in albergo ho un piccolo orto ricco di erbe aromatiche: dal rosmarino al timo fino alla senape e alla salvia al sapore di ananas. Le erbe sono sorprendenti, aggiungono sapore, intensità ai piatti, regalandogli personalità. Sto cercando il modo di trovare fornitori di prodotti peruviani per legare la cultura gastronomica italiana con quella peruviana”.

La ricetta di Devis Cameli

Grand Hotel Imperial Levico Terme: maccheroncini fatti in casa con ragout di capretto di Devis Cameli

Maccheroncini fatti in casa con ragout di capretto
Ingredienti (per 4 persone)

Per la pasta

400 g Semola rimacinata
3 Uova intere
3 Tuorli
5g Sale
20 ml Olio di oliva

Per il ragout di capretto

300 g Polpa di capretto tagliata al coltello
50 g Carota
50 g Sedano
50 g Cipolla bianca
50 g Porro
50 ml Olio di oliva extra vergine
Sale
Pepe nero
100 ml Vino rosso
15 g Concentrato di pomodoro
200 ml Brodo vegetale

Procedimento
Per la pasta

Mettete tutti gli ingredienti nella vasca della macchina in trafila di bronzo e fate impastare il tutto per 10 minuti.

Per il ragout di capretto

Tritate tutte le verdure finemente e mettetele in una pentola non troppo grande insieme all’olio di oliva extra vergine. Accendete il fuoco e fate cucinare le verdure fino a che appassiscono. Unite il capretto tritato al coltello e alzate al massimo il fuoco. Aspettate che la carne sia ben dorata e bagnate con il vino rosso. Lasciate evaporare e unite il resto degli ingredienti, abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere per circa un’ora e 20 minuti.

Grand Hotel Imperial Levico Terme
Via Silva Domini 1
38056 Levico Terme, IT
+39 0461 700512
info@hotel-imperial-levico.com
www.hotel-imperial-levico.com

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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