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Il ristorante Tenuta della Guardia: quando il paesaggio si fonde con cibo e cultura

Immagina di poter uscire per un giorno dalla quotidianità. Dove vorresti essere? Io a contatto con la natura, in un luogo dove regna la pace. Un posto che mi ricordi i quadri meno conosciuti di Klimt o il Vigneto rosso di Van Gogh.
Immerso tra i vigneti, a Gavi, il Ristorante Tenuta Della Guardia, ti regala un paesaggio strepitoso e una cucina gustosa. Dietro ai fornelli Mauro Camelin, che costruisce un menù che propone il sapore della cucina tipica piemontese in perfetta armonia con la bellezza dei luoghi.

Il ristorante Tenuta della Guardia a gavi ricorda i quadri di Klimt. Qui cultura gastronomica e bellezza si incontrano

Il ristorante Tenuta della Guardia

Arredi e stoviglie ricordano le case della nonna, uno stile che richiama alla memoria le case di campagna. Sfumature di marrone rimandano ai colori del territorio. Non solo: sedie e mobili fanno affiorare  i ricordi d’infanzia di chi ha la mia età, creando una sorta di percorso nei meandri della storia italiana. E le stoviglie? Chi non ricorda i piatti della domenica, tirati fuori e messi in bella mostra per festeggiare la famiglia che si ritrovava a tavola? Gli stessi camerieri entrano nel tuo mondo di ricordi, assumendo il ruolo di chi serviva al tavolo spiegandoti la ricetta. Stupore, quando ti suggeriscono di aggiungere il vino agli agnolotti!!!

I vigneti come sfondo

Un ristorante che gode anche di un’ottima vista e che offre la possibilità di visitare dintorni da cartolina. Un vero spettacolo! Imperdibile una gita al borgo Bandiere Arancioni TCI di Gavi. Che cosa non perdere? Il Forte, il Portino, la Chiesa di San Giacomo e le botteghe artigiane, senza dimenticare, nei dintorni, il Santuario Di Nostra Signora della Guardia e l’area archeologico Libarna.
E se ami il vino? Una visita all’azienda vitivinicola Villa Sparina, all’Azienda Agricola Biodinamica La Raia e alla La Scolca.

Il menù del ristorante Tenuta della Guardia

Nel menù alcune prelibatezze che hanno reso celebre la cucina piemontese nel mondo, sia nella sua versione tradizionale sia in quella leggermente rivisitata: il Vitello Tonnato Antica Tradizione , lo Sformato di Porri con Fonduta, il Risotto Piemontese, gli Agnolotti della Tradizione, la Tagliata di Manzo guarnita, il Filetto di maiale con Salsa di Mele al Gavi, il dolce tipico come il Bonèt all’Amaretto o le Pere al Barbera con Panna Cotta. Un consiglio? Il Bonèt all’Amaretto è sicuramente da provare!

Bonét all'amaretto proposto dal Ristorante La Guardia di Gavi in Piemonte

La Carta dei vini privilegia il Gavi, il vino bianco che, ottenuto da uve Cortese, porta nel bicchiere i sapori e i profumi di un territorio compreso tra Lombardia e Liguria. Qui si incrociano e talvolta litigano il vento marino che soffia dal Mar Ligure e il vento che arriva dall’Appennino. Si incontrano due tipi di terreni: quello bianco, calcareo, e quello rosso, argilloso. L’unione di tutti questi fattori porta ad un vino elegante, profumato, fresco e capace anche di invecchiare. Da assaggiare!

…e se vuoi puoi anche pernottare!!!

Come sottolinea Sabrina Vittore, marketing manager dell’hotel e ristorante Tenuta della Guardia: “questo è un posto ideale per un soggiorno relax, per scoprire un territorio che propone spunti culturali, enogastronomici e sportivi. Abbiamo anche spazi per organizzare eventi, congressi, feste e matrimoni”. Le camere sono 6 doppie al piano terra, con ingresso indipendente e patio antistante, e 12 ai piani superiori, triple o quadruple con area salotto, tutte con viste straordinarie.

 

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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