Cosa vedere a Spoleto? Non la conoscete? Non posso crederci: è una cittadina ricca di testimonianze culturali legate al passato, ma anche aperta alle nuove tendenze artistiche. Chi non conosce l’importanza del Festival dei Due Mondi? Ma Spoleto non è solo il Festival, è molto altro.
L’Umbria è terra da scoprire. Se dovete mettere in cantiere un week end con l’amica che deve festeggiare l’addio al nubilato, se finalmente, dopo serate allo stadio a vedere la squadra del cuore del vostro fidanzato, gli avete strappato la promessa di un viaggio dove volete voi, non perdetevi Spoleto. Ecco una mini-guida per vedere le bellezze imperdibili, se è la vostra prima volta!
Il Duomo e gli affreschi di Filippo Lippi -un “naturale” set cinematografico
Il Duomo di Spoleto, dedicato a Santa Maria Assunta, è un “naturale” set cinematografico. La scenografica scalinata di Via dell’Arringo introduce al piazzale in fondo al quale sorge il monumento più rappresentativo della cittadina. Dovete assolutamente entrare. Qui vedrete la Croce dipinta da Alberto Sotio, l’iconografia del Cristo vivo, i lavori del Pinturicchio e l’abside, con il bellissimo ciclo di affreschi dipinto da Filippo Lippi e dai suoi collaboratori tra il 1467 e il 1469, intitolati le Storie della Vergine. Sono rappresentate l’Annunciazione, la Morte della Vergine, la Natività e l’Incoronazione. Le Storie della Vergine vennero concluse tre mesi dopo la morte dell’artista. Nel riquadro che raffigura la Morte della Madonna viene identificato, in una delle figure alla destra, lo stesso Filippo Lippi con un mantello bianco, e il figlio Filippino nella figura dell’angelo. Da brivido!
Ristorante San Lorenzo presso l’Hotel Clitunno – L’Umbria nel piatto
Che cosa mangiare a Spoleto? Vietato non provare la cucina umbra…mettete solo in conto di non alzarvi presto dal tavolo! Tante sono le proposte enogastronomiche di una terra a vocazione contadina. Io ho pranzato al Ristorante San Lorenzo presso l‘Hotel Clitunno, nel centro storico di Spoleto. Qui potrete scoprire la cucina tradizionale umbra rivisitata con una particolare attenzione al rispetto delle materie prime. Un consiglio? Non perdetevi la versione “moderna” della crescionda, dolce carnevalesco tipico di Spoleto a base di cioccolato e amaretti.
Rocca Albornoziana e Ponte delle Torri – lo Skyline di Spoleto
Vedere Spoleto dall’alto? Immaginate di essere all’ultimo piano di un grattacielo, di essere circondati da una natura rigogliosa: ecco la medesima sensazione vi è offerta dalla vista offerta dalla Rocca Albornoziana. Edificata a partire dal 1359, fu fatta costruire da Innocenzo VI per ristabilire l’autorità del Papa che dimorava ad Avignone. Avendo avviato la costruzione di alcune rocche nei territori del Centro Italia che facevano parte dello Stato Pontificio, il Papa inviò il cardinale spagnolo Egidio Albornoz, dal quale la fortezza prende il nome, a dirigere i lavori che si protrassero fino al 1370 circa. Dopo essere stata per secoli la residenza dei governatori della città e dopo aver subito numerose trasformazioni, nell’800 fu trasformata in carcere, funzione mantenuta fino al 1982. Il recente restauro consente di visitare il castello, di forma rettangolare e difeso da sei imponenti torri, che è costituito all’interno di due cortili, uno originariamente sede della milizia armata (Cortile delle Armi), l’altro riservato agli amministratori e ai governatori (Cortile d’Onore). Gli orari invernali: dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura al pubblico. Chiusura il lunedì. Da non perdere uno sguardo al Ponte delle Torri, lungo 236 metri ed alto circa 90, il cui attraversamento è costituito da una strada ed un canale dell’acqua, sorrette da arcate ogivali e piloni di pietra. Si tratta di una imponente opera a dieci arcate che fa da raccordo tra il Colle Sant’Elia e Monteluco.
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti – il trionfo della cultura
É inimmaginabile che a Spoleto non ci sia un teatro. E in effetti c’è ed è un piccolo gioiellino. Nel 1840 78 cittadini i costituirono una società per la costruzione di un nuovo teatro. Furono sottoscritte 91 azioni per l’ammontare di 216 scudi ciascuna: il massimo della spesa per l’edificazione del teatro si determinò in 22.080 Scudi. Dopo numerose polemiche, il teatro, realizzato con pianta a ferro di cavallo e quattro ordini di palchi, venne solennemente inaugurato il 3 agosto 1864. Nel 2010 è stato dedicato a Gian Carlo Menotti, fondatore del Festival dei Due Mondi. Un posto bellissimo dove è possibile anche organizzare eventi.
Casa Romana – le tracce di un passato che ci parlano della storia più antica
Come potete immaginare non potevano mancare tracce del passato romano di Spoleto. La Casa Romana, tra via del Municipio e via Saffi, è posta su un terrazzamento immediatamente superiore a quello del foro. É molto suggestiva, è un esempio di come erano costruite le pregevoli abitazioni signorili, il cui schema architettonico riflette quello classico delle abitazioni patrizie romane. Vi è un atrio, dotato di un bacino di raccolta delle acque piovane, il tablinum (la stanza di ricevimento dove si trattavano gli affari), il triclinium (soggiorno), il peristilium (il portico) , nonché cubicula (le stanze da letto) a alae (ambienti aperti). Bellissimo il pavimento a mosaico, con in qualche punto tracce di affreschi.
Palazzo Collicola – le collezioni d’arte
Se volete vedere qualcosa di unico, non perdetevi Palazzo Collicola, costruito tra il 1717 e il 1730. Al piano terra ospita il Museo Carandente, collezione di arte contemporanea, costituitasi dai primissimi anni Cinquanta. Ai piani nobili è stata ricostruita una abitazione gentilizia settecentesca che presenta arredi sia appartenuti al palazzo che di diversa provenienza e una Quadreria con dipinti del secolo XV-XVI. L’ultimo piano è utilizzato per esposizioni temporanee e attività di laboratorio. Una perfetta interpretazione di quello che deve essere un museo. Non un museo-deposito, antipatico come lo era un tempo, ma non un museo Disneyland, un luogo dove masse voraci e interessate solo al selfie ignorando il reale significato dell’arte. Contro ogni deriva consumistica, è un luogo dove ci si chiede che cosa sia la creazione, quella durata che parte dal proprio tempo per parlare ai contemporanei e alle generazioni future. Ovvero la vera bellezza.
Una cittadina da visitare in qualsiasi stagione, ricca di storia, cultura e natura. Armatevi di scarpe comode (ma c’è anche una comodissima “métro piétonnier” -metro pedonale) e scoprirete tesori di ieri, oggi e … domani!
[Immagini: Comune di Spoleto]
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