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Bassa Parmense tra storia, cibo e cultura

La Bassa Parmense tra atmosfere verdiane ed eccellenze enogastronomiche

Atmosfere verdiane per vivere la fine dell’estate all’insegna di cibo e cultura. Eccovi l’itinerario per costruire un week end e per non farvi dimenticare la voglia di viaggiare.

Primo Giorno: Busseto, la cittadina di Giuseppe Verdi

signore della bassa parmense: casa barezziLa colazione presso il B&B Blue Garibaldi, a Soragna, dopo una notte in una delle sue graziose camere, è il miglior modo per iniziare il nostro viaggio alla scoperta della Bassa Parmense. Di lì a pochi minuti si arriva a Busseto, dove ci attende una piacevole passeggiata in Via Roma, passerella di architettura neo-classica e farnesiana di epoca barocca, come testimoniano Palazzo Orlandi e Palazzo del Monte di Pietà. E proprio in via Roma vi è una tappa obbligata nel percorso dei luoghi verdiani: il Museo verdiano di Casa Barezzi. Qui il grande compositore ebbe la sua prima formazione musicale e sentimentale.

Nella vicina Piazza Verdi si affaccia la Rocca Duecentesca, ex dimora dei marchesi Pallavicino e oggi sede del Municipio e di un piccolo gioiello, il Teatro Verdi. Al teatro, progettato dall’architetto Pier Luigi Montecchini, si accede dal portico, salendo su un imponente scalone (è necessario prenotare la visita info@bussetolive.com).

busseto tra storia cibo e cultura

Lo scandaloso amore di Giuseppe Verdi per una donna indipendente

Ripassando la storia scopriamo il turbolento legame di Giuseppe Verdi con Busseto. Verdi non perdonò mai ai bussetani l’ostilità nei confronti di Giuseppina Strepponi, un soprano di fama, che aveva interpretato per prima il personaggio di Abigaille nel Nabucco al termine della sua chiacchierata carriera.

Donna libera, volitiva, indipendente, Giuseppina indispettiva le beghine di paese e i moralisti che al suo passaggio voltavano la testa, rivolgendo al suo indirizzo epiteti malevoli. Maldicenze che non si acquietarono, neppure quando il compositore decise di trasferirsi nella tenuta di Sant’Agata, a Villanova, nel piacentino.

Il Museo Renata Tebaldi una vera eccellenza dedicata alla “voce d’angelo” 

bassa parmense tra storia, cibo e cultura: il museo tebaldi a bussetoE ora da Piazza Verdi alle Scuderie di Villa Pallavicini, dove si trova il Museo Renata Tebaldi, per un tuffo multimediale nella vita della grande artista. Qui si possono contemplare gli abiti, i gioielli e diversi oggetti appartenuti alla “voce d’angelo” come la definì Toscanini.

La serata si conclude a Roncole Verdi, a soli 100 metri dalla casa natale di Giuseppe Verdi e dal museo dedicato a Giovannino Guareschi, al ristorante Alle Roncole, un locale dal fascino storico nato negli anni 50, dove si può anche pernottare. Un’ottima cucina tradizionale, in cui non manca il classico antipasto emiliano fatto di salumi, torta fritta e giardiniera. Un plus? Il miglior bargnolino assaggiato nel 2021!

Bassa Parmense tra storia cibo e cultura: alle roncole a busseto

Secondo giorno: nei dintorni di Busseto

Un tuffo nel mondo di Giovannino Guareschi

la bassa parmense tra storia, cibo e cultura: a Diolo il piccolo museo dedicato a Guareschi

Una passeggiata nei pressi di Busseto, a Diolo di Soragna, per scoprire il Museo “Centro del Boscaccio”, dedicato a Giovannino Guareschi. Il posto è insolito, l‘antica torre campanaria di Diolo, ancora funzionante. Ma come non aspettarsi una sorpresa da chi custodisce la memoria di uno scrittore come Guareschi? Visitare il minuscolo museo è perdersi nel mondo di Giovannino attraverso scritti, ricordi, oggetti che lo riportano magicamente in vita. Caterina e il loquace Cesare Bertozzi ti racconteranno aneddoti e storie poco note come il rapporto che legava Guareschi al socialista Faraboli. Visitatelo e rimarrete stupiti e incuriositi della somiglianza di Cesare con Giovannino Guareschi. 

Alla scoperta di tracce autentiche di vita contadina

bassa-parmense-museo-del-parmigiano-reggiano

Dopo un assaggio di cultura, è tempo di scoprire come si produce il formaggio emiliano più conosciuto e – ahimè- contraffatto al mondo, il Parmigiano Reggiano. Ed eccoci, nei pressi di Soragna, al Museo del Parmigiano Reggiano, ricavato all’interno di un’ottocentesca corte agricola. La struttura a pianta circolare con locale unico, custodisce tutti gli strumenti e gli attrezzi anticamente impiegati per la lavorazione del formaggio.

E ora abbiamo giusto il tempo per andare a curiosare un piccolo sorprendente museo che ci racconta la vita contadina, il Museo della Civiltà Contadina. Decisamente autentico, nato grazie alla passione di Mauro Parizzi, qui troverete una raccolta delle più significative testimonianze della vita lavorativa e domestica delle generazioni che ci hanno preceduto.

Bassa Parmense tra storia cibo e cultura: museo della vita contadina

Soragna e la tappa enogastronomica “Al Voltone”

trattoria al voltone staff

Una tappa di cui vi abbiamo già parlato, e anche ampiamente! Non di più, però, di quel che merita, per cui se vi è sfuggito andate ora a scoprirlo qui. Un ristorante a quota rosa, con poche eccezioni, tra qui una giovane promessa della cucina italiana. Un locale che disegna il profilo del Terzo Millennio grazie ad una nuova generazione che esalta la tipicità dei prodotti in piatti assai gustosi. Sarà la suggestione del filo conduttore di questo press tour, la scoperta dei sapori della bassa parmense, ma, sedersi al tavolo de “Al Voltone”, ti fa sembrare che quest’area dell’Emilia sia un grande pentolone in ebollizione. C’è una grande ondata di giovani promesse con una gran voglia di rispettare la tradizione, senza rinunciare a qualche sperimentazione. Provatelo, così poi ci ringrazierete della dritta!

 Rocca dei Rossi di San Secondo: il potere e gli intrighi

A San Secondo ci attende un vero gioiello: la Rocca dei Rossi. Da fortezza medievale a dimora rinascimentale, il simbolo del potere della famiglia dei Rossi è da visitare a testa sù. Sulle pareti, sui soffitti affreschi mirabili raccontano gesta eroiche e storie di miti.

bassa parmense storia cibo culturaLa narrazione inizia fin dalla prima sala visitabile: la Sala di Bellerofonte, originariamente adibita a ricevimento. L’affresco che la decora è ispirato all’eterna lotta del bene contro il male rappresentato dall’eroe greco Bellerofonte che uccide la Chimera, mostro con il corpo di drago e testa di leone. La sala successiva è la spettacolare Galleria di Esopo, un ampio corridoio a “elle” dedicato alla narrazione pittorica delle favole del grande autore greco. Tra le altre, si riconoscono le storie de La volpe e il cinghiale, La volpe e il leone, Il lupo e l’agnello, La volpe e le maschere, Gli asini e Giove. Dopo la Sala delle favole, è la volta della Sala di Momo, un vero fumetto in cui si narra la storia di un mugnaio e di suo figlio che, seguendo consigli sbagliati, non riusciranno a vendere l’animale. Dopo la Sala dei Cesari, si susseguono la Sala dell’Asino d’oro, la Sala degli atleti, la Sala di Mercurio, la Sala di Circe e Didone, la Sala di Latona, la Sala di Adone, la Sala dei Giganti fino ad arrivare alla magnifica e maestosa Sala delle Gesta Rossiane che racconta le ardite gesta della famiglia.

La sosta golosa a San Secondo

E poi una golosa sosta per conoscere la spalla cotta di San Secondo, ma anche di questa leccornia vi abbiamo già parlato. Se non ricordate, leggete qui. E per ricordarci che cibo è cultura, imperdibile una visita al Museo Agorà di Arte Olearia dell’azienda Coppini Arte Olearia. La famiglia Coppini,  che dal 1946 produce olio, nel 2009 ha recuperato un antico caseificio per costruire un luogo dove far conoscere la cultura dell’olio. “Conoscere per amare”, così nasce l’idea della famiglia Coppini di diffondere la conoscenza di un prodotto e di un mondo che è arte, Arte Olearia appunto, la cui aura illumina la storia, dalla mitologia più antica fino ai giorni nostri. 

bassa parmense tra storia, cibo e cultura

 

Direzione Busseto per scoprire la cucina dell’Agriturismo Il Bosso

bassa parmense: agriturismo il bosso a bussetoTorniamo a Busseto per la cena all’agriturismo Il Bosso, un agriturismo ricavato da un’antica stalla. Il ristorante deve la sua fama ai piatti fatti con un’originale impronta culinaria emiliana, quella cucina tramandata dalla capacità delle donne di custodire le ricette e la maestria, trasmettendole da madre in figlia. Qui vi è una ricerca tra tradizione, sostenibilità e leggerezza.

Emma e la figlia Michela ci hanno deliziato con un’ottima torta fritta, accompagnata da culatello e Spalla di San Secondo e da golosissime salse casalinghe al prezzemolo, alle cipolle e ai pomodori. Non perdetevi il bis di tagliolini al prosciutto crudo e tortelli alla Spalla di San Secondo serviti con burro e Parmigiano Reggiano. E per chiudere in dolcezza un tris di dolci, tra cui imperdibile il semifreddo al pistacchio.

Terzo Giorno: la scoperta del Po e il ritorno a Busseto

Sissa Trecasali per una pausa di relax cullati dal Po

Acqua e aironi immersi in una vegetazione tutta da scoprire per una mezza giornata dedicata al relax. Nei pressi di Sissa Trecasali, sulle sponde del Po, l’Associazione Torricella organizza gite in barca alla scoperta di un paradiso di flora e di fauna inimmaginabile. Una vera esperienza sensoriale dove perdersi nei suoni e nei silenzi della natura. Da segnare in agenda, oltre la gita fluviale o la passeggiata – a piedi o in bike – lungo i sentieri che costeggiano il fiume, una tappa enogastronomica presso la Trattoria Laghi Verdi, ci cui vi abbiamo già descritto le leccornie.

 Paisàn, il Museo della civiltà contadina                               A Sissa Trecasali si va anche per perdersi nel Paisàn, il Museo della civiltà contadina. Carlo Bassanini ha creato un vero gioiello in una casa di famiglia risalente al ‘700. Qui sono gelosamente custoditi oggetti ed attrezzi scovati nei fienili e nelle soffitte o regalati da amici e conoscenti.

Prima di ripartire verso Roncole Verdi, non perdetevi la visita alla Rocca dei Terzi, un torrione alto 27 metri da cui si può ammirare la vista sulla campagna circostante.

La casa – museo di Guareschi, i ricordi di una vita

la bassa parmense tra storia, cibo e cultura: museo Guareschi a Busseto

A Roncole Verdi, dopo una rapida visita alla casa natale di Verdi, ci attende una bellissima sorpresa, la casa – museo di Giovannino Guareschi. Qui sono custoditi i ricordi di vita dello scrittore celebre in tutto il mondo per avere descritto la realtà sociale e politica dell’Italia del Dopoguerra attraverso le figure di Peppone e Don Camillo. É un luogo allo stesso tempo poetico e didattico capace di regalare emozioni, stanza dopo stanza. Non perdetevi la proiezione di un docufilm sulla vita dello scrittore e osservate tutte quelle testimonianze che ci fanno capire la lucidità di un autore tanto amato ancora oggi. Scoprirete due sue grandi passioni: il vino e la moto Guzzi… dopo la penna s’intende!

Credit Photo: Giorgio Bertuzzi

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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