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Le signore della bassa parmense, un itinerario al femminile

Un viaggio al femminile per scoprire 4 donne che hanno fatto la storia della bassa parmense

La bassa parmense e le donne, quattro itinerari alla scoperta del fantastico mondo femminile tra storia e attualità, sogni e realtà. 

Perché Famelici vi propone un itinerario al femminile con protagoniste le signore della bassa parmense? Arrivano le vacanze, mai così tanto agognate come quest’anno. Secondo l‘Istituto di Ricerca Demoskopea il 53,4 % degli italiani ha già scelto la meta. E se 6 su 10 hanno preferito il mare, il 12,7% ha optato per le città d’arte e i borghi. E allora Famelici vi dà una mano per scegliere alcune località insolite. Per l’offerta culturale, ambientale ed enogastronomica vi proponiamo la bassa parmense. Da Busseto a Soragna, da San Secondo a Sissa Trecasali andiamo con loro, con le donne della bassa parmense, quelle signore che hanno trasformato un piccolo progetto in un grande sogno realizzato in un mix vincente di capacità imprenditoriale, turistica ed affettiva.

Donne e Musica: Anna racconta Margherita e Giuseppina

signore della bassa parmense: casa barezzi

Anna è la nostra prima Donna. L’abbiamo incontrata a Casa Barezzi, il museo dove Verdi mosse i primi passi grazie all’intuito di Antonio Barezzi, il mecenate che ne colse la genialità fin dalla tenera età. Anna ci racconta che “Barezzi aveva una grande passione per la musica, ma nessuno dei suoi dieci figli ne aveva ereditato l’interesse“. Seduti nello storico salone, sede della Filarmonica Bussetana – fondata dallo stesso Barezzi – con in bella vista il pianoforte della prima formazione verdiana, Anna continua nella sua narrazione, rendendo questo luogo carico di quel fascino che ci riporta in un’epoca di grande vivacità culturale.
Casa Barezzi diventa per il grande maestro anche luogo della sua prima passione amorosa. Ecco quindi che Anna ci propone una lettura al femminile della vita di Giuseppe Verdi. Il compositore, alla giovane età di 16 anni, si innamora della figlia di Barezzi, Margherita. “Il matrimonio può aspettare, il talento no”, queste sono le parole del mecenate che spinge il musicista a Milano a concludere gli studi. Tornerà a Busseto solo all’età di 26 anni per sposare la ventiduenne Margherita. Non sarà un matrimonio lungo, Margherita, stroncata da un’encefalite e spossata dalla perdita di due figli in tenera età, lascerà Verdi vedovo a soli trent’anni. Il musicista, però, non interromperà il rapporto con il suocero, che continuerà nel segno della musica.

Un’altra donna importante nella vita di Verdi è Giuseppina Strepponi, un amore mai compreso dalla comunità bussetana. L’affermata soprano conobbe il compositore a teatro, ma l’amore tra i due sbocciò al termine della carriera della donna. Artista assai chiacchierata per la vita libera che aveva fin lì condotto e per la convivenza con Verdi, non fu mai accettata dai bussetani. Il compositore sentì di dover giustificare la sua scelta sentimentale al solo Barezzi, a cui in una lettera scrisse: “in casa mia vive una Signora libera indipendente, amante come me della vita solitaria… nè io nè lei dobbiamo a chicchessia conto delle nostre azioni”. Una storia, accettata dal Barezzi ma non dai bussetani, e che, nonostante tutto, verrà suggellata dal matrimonio.

Donne e Musica: Giovanna racconta Renata

Giovanna è la vestale di Renata Tebaldi, la “rivale” della Divina (per i fan l’usignolo). Siamo al MRT, il Museo dedicato a una delle più amate cantanti liriche di tutti i tempi. Giovanna è una signora dai capelli argentati, di fascino ed eleganza rara, che ci accoglie all’interno della meravigliosa Villa Pallavicino, sede del Museo.

Qui custodiamo la memoria negli abiti da concerto, oggetti personali, bauli da viaggio, documenti, lettere della diva tra le più antidive del melodramma“.

signore della bassa, la tebaldi ricordata a Busseto in un bel museo

Ecco le parole di Giovanna che si diffondono nelle belle sale della villa, lungo un percorso in cui si evidenziano i tratti caratteriali di una donna icona di un fashion unico e raffinato. La Tebaldi si è distinta per la discrezione e la riservatezza, contrapponendosi all’immagine popolare e chiacchierata della Callas.

Il lavoro di ricerca di Giovanna ha portato alla luce una grande varietà di altri oggetti, testimonianze della vita privata e professionale del soprano, che troveranno esposizione con l’ampliamento del museo all’interno del Museo Pallavicino.

Donne e cucina: Francesca – Al Voltone

Francesca e Trattoria Al Voltone, un mix perfetto! Non ci può si immaginare Al Voltone senza Francesca, non c’è Francesca senza Al Voltone. Qui si respira la leggerezza della passione, il piacere della tavola. Francesca ti accoglie con il sorriso di chi vive il suo lavoro come una scelta di vita, in un ambiente che è per la comunità di Soragna il punto di riferimento, la tappa preferita.

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Francesca porta a tavola ricchi antipasti di culatello, prosciutto, coppa, pancetta, spalla cotta, strolghino, accompagnati dalla giardiniera fatta in casa. Sublimi i primi piatti, su tutti il savarin al riso con lingua salmistrata, polpettine e funghi e i tortelli alle erbette. E per finire sbrisolona con crema inglese ed una sorprendente cacio bavarese fatta con uova sode (dolce non sempre in menù).
Con Francesca altre due piccole grandi donne: Ludovica e Giulia, figlia e amica, motori del locale, per un trio effervescente e vincente!

Donne e cucina: Mirella – Trattoria Laghi Verdi

signore bassa parmense: una degustazione di pesce gatto da trattoria laghi verdi

Mirella e Trattoria Laghi Verdi, una meta fantastica per gli amanti del pesce d’acqua dolce, su tutti il pesce gatto. Qui siamo a Gramignazzo di Sissa, alla confluenza del fiume Taro e del Po, in area golenale. Mirella è la signora di questo paradiso di cucina gastro-fluviale, un unicum della bassa parmense. Tra i piatti da degustare la spalla cruda di Palasone, una portata che si distingue per la sua finezza e sapidità. A seguire il pesce gatto in carpione, una bontà esaltata dalla carne soda e saporita, con un retrogusto di aceto, stemprato da prezzemolo e olio.

A seguire spaghetti conditi con pesce gatto e pomodoro leggermente piccante. La frittura è una seconda portata che unisce l’immancabile pesce gatto alle arborelle. Dolci e digestivi concludono il pasto che parla di un ambiente suggestivo di questa sorprendente bassa parmense. Il lago che si ammira davanti ai tavoli e il parco adiacente, animato da oche e anatre, fanno di questa tappa una vera chicca enogastronomica.

Roberto Rossi e Monica Viani

Credit Photo: Giorgio Bertuzzi

 

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