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La poesia muta della pittura del Bramante nei versi di Tinti

“La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”. Lo scrive Leonardo da Vinci nel Trattato della pittura. Vero. É ciò che ho pensato assistendo  alla lettura di una serie di poesie suggerite dal ciclo pittorico della Casa Panigarola già Visconti attribuito a Donato Bramante e protagonista del nuovo allestimento della sala X della Pinacoteca di Brera.

L’ evento L’ incertezza del poeta, andato in scena nella sala X di Brera il 17 gennaio, è nato da un’idea dello scrittore e poeta Gabriele Tinti. Da sempre attratto dall’immagine di Omero come  poeta capace di dipingere ciò che racconta, Tinti compone poesia ecfrastica ispirata ai capolavori dell’arte. I suoi versi prestano la voce ad opere mute che parlano a chi sa coglierne i sussurri in un mondo sommerso di parole assordanti. Si tratta di dare un significato profondo alle parole, a quelle parole che sono servite agli dei a suggerirci un cammino impervio ma ricco di simboli. Così  la poesia diventa salvezza, voce divina,  l’unica possibilità di fuggire dalle barbarie.

La poesia ecfrastica, la rappresentazione verbale dell’arte visiva

L’ékphrasis è la descrizione delle immagini, la tecnica ecfrastica è un procedimento retorico con cui lo scrittore si misura nella descrizione di un’opera fino a renderla quasi “visibile a parole”. Brani ecfrastici sono facilmente individuabili in Omero. Chi non ricorda la descrizione dello scudo di Achille? (libro XVIII, versi 478-608, Iliade).

Molti artisti del Rinascimento, tra cui Raffaello, cercano di convertire l’ékphrasis in pittura, utilizzando i versi come ispirazione. Shakespeare ricorre all’ ecfrasi nel suo poema narrativo Lo stupro di Lucrezia, pubblicato nel 1594. Nel 1819, John Keats compone Ode su un’urna greca, opera che segna il passaggio tra l’ecfrasi antica a quella moderna. La descrizione del vaso non è immaginata ma frutto di una osservazione. Nietzsche, autore de La nascita della tragedia greca, ne rimane affascinato e ne fa cenno nella sua esposizione relativa all’elemento apollineo e dionisiaco della cultura greca.

L’incertezza del poeta: la poesia muta della pittura del Bramante nei versi di Gabriele Tinti letti da Alessandro Haber

Come ricorda il direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne: “un museo deve vivere, deve contagiare tutta la città. L’incontro con un quadro o un libro antico apre la mente, può cambiare la vita. Un museo non è tanto un luogo di evasione, ma di impegno“.

Un modo per fare parlare le opere d’arte? Costruire didascalie d’autore, che contribuiscono a dare voce ai capolavori. Dietro un’opera d’arte si nasconde un mondo di riflessioni, di emozioni, di parole che spesso si trasformano in poesia.

Dimostrazione di tutto ciò è stato un evento legato alla pittura e alla poesia con lo scopo di fare soffermare il visitatore davanti ad un’opera più di quanto normalmente avviene. Gli affreschi di Bramante, rimossi dal palazzo di Gaspare Ambrogio Visconti, poeta e consigliere ducale alla corte di Ludovico il Moro, hanno ispirato i testi di Gabriele Tinti letti dall’attore Alessandro Haber. Sette degli affreschi mostrano uomini di potere, un poeta e un cantore. Il più noto rappresenta  un tema sviluppato fin dall’antichità: Democrito ridente ed Eraclito piangente sulle condizioni umane.

Quando il settore alberghiero di lusso rende attuale il mecenatismo permettendo la promozione della cultura e il recupero della storia

L’evento è stato reso possibile grazie al mecenatismo di The Dedica Anthology, della cui collezione fa parte Palazzo Matteotti. Il gruppo con la piattaforma Dedica for the Arts è impegnato nel supportare le iniziative culturali nelle città in cui sono presenti i propri hotel e nel perseguire una propria agenda di eventi artistici.

Nel 2019 The Dedica Anthology prevede un importante progetto di restauro di un palazzo del Rinascimento nel cuore di Firenze e l’introduzione di lavori di alcuni artisti viventi, con diverse modalità, nei suoi hotel, per sottolineare la brand promise del gruppo: una nuova forma di curated, contemporary hôtellerie.

Per conoscere le iniziative culturali che si svolgono a Brera: https://pinacotecabrera.org/

Credit Ph: Angelo Redaelli

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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