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Grani Futuri: costruire modelli di benessere. Per davvero

Un racconto sulle origini del grano pugliese e un Manifesto per il futuro

“É nella terra che il futuro affonda le sue radici”. Un claim per raccontare il pane, simbolo di condivisione e di comunità, ma anche per creare rete, sinergie per un mercato diverso.

Grani Futuri racconta il grano, nato in Puglia, nella Grotta di Paglicci, 32.000 anni fa. Mettere sotto la luce dei riflettori la sua storia significa dare visibilità a temi che altrimenti sarebbero condannati all’oblio. Ci costringe a riflettere. Lo fa con realismo, senza arroganza, ponendoci domande in cerca di risposte, ricordandoci che senza sogni con ci sono vere rivoluzioni. Non si gioca con il futuro del Pianeta, lo si rispetta. In Italia crolla il consumo del pane: 85 grammi di pane al giorno. Un’abitudine sbagliata, contraria alla dieta mediterranea e alla nostra cultura.

“Grani Futuri è una filosofia, il tentativo di costruire modelli di benessere. Grano antico non è sinonimo di passato, ma di futuro. É credere che la sostenibilità passa attraverso l’agricoltura consapevole”.

Le parole di Antonio Cera, il fornaio laureato in Economia e Commercio,  rimandano al Manifesto Futurista del Grano.

Grani Futuri, il Manifesto Futurista del Grano: un progetto culturale, economico e sociale

  •  L’Italia è terra. È pane. É grano.
  • Il contadino deve produrre qualità e venderla a caro prezzo, il mugnaio deve essere disposto a pagarla, il fornaio deve fare un pane buono e sano. Un pane che costerà di più, ma che avrà acquisito il giusto valore.
  • Il Manifesto Futurista del Pane contiene 11 punti, uno per ogni fase della filiera del pane, dalla coltura dei terreni alla conservazione.
  • Work in progress: il Disciplinare del Pane. In lievitazione: il marchio del Pane Buono.

Non sono parole nuove per Famelici. Tornate da un recente viaggio a Borgo Spoltino, in Abruzzo, abbiamo conosciuto il MIT, il Movimento Itinerante della Terra. Un movimento che propone un’agricoltura alternativa a quella intensiva. Non solo: un diverso rapporto tra coltivatore, produttore e consumatore. Le domande, le risposte suggerite da Grani Futuri e dal MIT sono quesiti che cominciano a porsi in tanti. Noi, senza retorica, senza agitare false paure, ci proponiamo di riflettere sulla possibilità di diversi modelli di sviluppo economico. Siamo consapevoli delle difficoltà, delle contraddizioni insite nel voler trasformare in realtà i sogni, le visioni di un futuro migliore. Ma Famelici rimane dell’idea che sia sempre possibile fare qualcosa, senza illusioni, ma con impegno e caparbietà.

La seconda edizione di Grani Futuri: dal 16 giugno al 18 giugno

Sei uno da Grani Futuri? Puoi scoprirlo a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, dal 16 al 18 giugno, una manifestazione dove il pane sarà al centro della tavola. Chef e fornai trasformeranno il paese di San Marco in Lamis in una esperienza unica con le “postazioni” di dimostrazione, racconto e assaggio affiancate da massaie nelle case del centro storico del paese che faranno dimostrazioni e racconteranno il loro pane. Venti postazioni in cui in coppia, uno chef ed un fornaio, interpreteranno il Pane attraverso il loro linguaggio stilistico, portando la propria cultura, la propria terra, i propri dialetti in piatti esclusivamente a base di pane che saranno, così come lo è il pane, esempio e segnale di condivisione e di comunità.

Investire su iniziative come quella di Grani Futuri equivale ad investire su un futuro sostenibile, a dare la possibilità di esperire modelli economici diversi per riprenderci in mano un avvenire fatto di maggiore benessere, senza cui non si può aspirare alla felicità.

Comprare con attenzione è un atto che possiamo mettere in campo ogni giorno, non è difficile. Esistono i diritti e i doveri. Il primo di tutti è quello di costruire un futuro migliore per tutti.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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