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Earth Day: uso non posseggo

In occasione dell’ Earth Day (domenica 22 aprile) è utile una riflessione sulla differenza di significato dei verbi usare e possedere. E sul valore del cibo, che ricordiamo esprime cultura.

Gualtiero Marchesi ha fatto del legame cibo e cultura la sua parola d’ordine. Già nell’ 800 Brillat Savarin nella “Fisiologia del gusto” aveva imposto la convinzione che la gastronomia fosse una scienza, un sapere razionale. Dunque uno strumento per comprendere e migliorare il mondo in cui viviamo. L’imperativo del 2018, come più volte sottolineato dal blog di contaminazione cibo e cultura Famelici, è non buttare via niente, non sprecare. Avanzare è un costo, soprattutto ambientale, che non ci possiamo più permettere.

La storia di ogni bene rientra in una logica di economia circolare. Non ci possiamo più limitare ad interrogarci riguardo al valore, alle modalità che hanno concorso alla creazione di un prodotto, dobbiamo anche chiederci quale è il suo destino. Occorre riflettere sulle nostre responsabilità nel tenere in salute il Pianeta e dunque fare diventare la parola “riciclo” un vocabolo di grande valore culturale. Essere parsimoniosi è un comportamento etico, “politico”, significa fare scelte consapevoli e dunque libere. Gli chef lo stanno comprendendo e ci aiutano a farci conoscere ricette anti-spreco assai gustose. Il settore agro-alimentare è inquinante. Nel 2017 la popolazione mondiale ammontava a 7,5 miliardi di persone. Troppe per le risorse di cui disponiamo.

E allora? Consumare meno, limitare gli sprechi, ridurre al massimo la quantità di rifiuti. Erich Fromm, negli anni 70, si poneva una domanda che oggi torna di attualità: avere o essere? Due verbi che designano due modalità differenti di esistenza, due modi diversi di atteggiarsi nei confronti del mondo. É più importante essere ciò che si è oppure apparire? L’ansia del possesso porta a possedere senza badare alla reale necessità di consumo, rendendo gli oggetti i veri padroni della nostra vita. La condivisione potrebbe essere una risposta etica. Il motto da lanciare è: “uso non posseggo”. Che sia un importante passo verso la libertà? Vi ricordate il film “Fight Club” di David Fincher? “É solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualcosa”.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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