Da tempo molti prodotti vegani sono entrati nei supermercati. Ci sarà presto anche l’uovo sodo vegano? Quattro studentesse dell’università di Udine hanno progettato un prodotto alimentare innovativo.
All’Università di Udine è nato l’uovo sodo vegano
Francesca Zuccolo, Aurora Gobessi, Greta Titton e Arianna Roi sono quattro studentesse iscritte al corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Udine e con l’invenzione dell’uovo sodo vegano, brevetto numero 100 di questo Ateneo, possono essere definite vere e proprie Food Makers. La sperimentazione è iniziata per caso, per superare l’esame “Principi di formulazione“ del corso Food Technology del Dipartimento di Scienze Agro-Alimentari, Ambientali e Animali che richiedeva di ideare, progettare e infine realizzare fisicamente un prodotto alimentare innovativo.
Le tendenze dell’industria alimentare che hanno fatto nascere l’idea dell’uovo sodo vegano
L’uovo sodo vegano è nato dai bisogni delle attuali tendenze dell’industria alimentare; oltre al vegetarianismo e al veganesimo sempre più diffusi, negli ultimi anni è aumentata notevolmente la ricerca di proteine alternative in risposta alla crescita della popolazione mondiale e alla conseguente diminuzione delle risorse disponibili, che rischiano di non essere sufficienti per tutti (ricordiamo ad esempio la tendenza futura – e in qualche caso già presente – a consumare le proteine degli insetti, ricche dal punto di vista nutrizionale e a basso costo). La produzione di alimenti vegani e RTE (Ready-To-Eat) è in continua evoluzione ed espansione e, proprio per questo, le quattro studentesse dell’Universià di Udine hanno creato l’“uovo sodo non uovo”.
L’uovo sodo vegano: oggi prototipo, domani in produzione
L’uovo sodo vegano è stato prodotto totalmente con materie prime di origine vegetale: la difficoltà maggiore è stata quella di riuscire ad unire e tenere insieme ingredienti che potessero dare forma, gusto e consistenza simili a quelli dell’uovo animale. La tabella nutrizionale deve essere ancora messa a punto, ma il prodotto risulta comunque altamente proteico perché è realizzato con diverse farine di legumi, mentre nel tuorlo è presente una componente grassa data da oli vegetali. Può essere quindi un’alternativa sana e nutriente per coloro che non vogliono consumare prodotti di origine animale ed è inoltre adatto a persone che soffrono di ipercolesterolemia, intolleranza all’uovo e al latte e per chi soffre di celiachia, essendo un prodotto privo di glutine.
Questo brevetto, messo a punto a fine settembre 2017, comincerà a breve l’iter per la commercializzazione; è difficile al momento calcolare i costi precisi per la produzione perché è stato finora prodotto soltanto su piccola scala. I tempi di produzione paiono però essere brevi, gli ingredienti semplici e il tipo di prodotto interessante per il mercato…
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