in

Dry January 2024: rinunciare all’alcol per un mese. Serve?

L’inizio dell’anno segna il ritorno della sfida analcolica. Una sfida in nome della salute

Il Dry January è tornato. Una sfida che nasce nel Regno Unito e che invita le persone a smettere o a ridurre il consumo di alcol durante il mese di gennaio.

I buoni propositi per il nuovo anno obbligano a parlarvi del Dry January 2024. La campagna Dry January ha riscosso, trainata dai social, un buon successo anche in Italia. E di certo il Dry January 2024 conquisterà molti consensi. Nel nostro paese il consumo eccessivo di alcol è ancora una delle principali cause di morte prematura e di danni alla salute fisica, mentale e sociale.

Quanto si beve in Italia?

vino

Così – come riporta Mohre – dall’ultima rilevazione del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), realizzata dalle Asl e coordinata dall’Istituto superiore di sanità, relativa al biennio 2020-21, è emerso che in Italia una persona su sette (15%) consuma alcol in quantità e modalità a “maggior rischio” per la salute.

Bevono più gli uomini o le donne?

Secondo uno studio della Rome Business School il 66% dei bevitori è costituito da uomini e la crescita maggiore nell’ultimo decennio (2021 sul 2011) si registra tra le donne: +2,3% la media nazionale rispetto al +9% per il gentil sesso.

Come si consuma l’alcol?

Le abitudini di consumo del vino sono cambiate. Si beve meno – il 26% di volumi ridotti rispetto a vent’anni fa – e in modo più responsabile: la media è di 2-4 bicchieri a settimana (Osservatorio Vinitaly 2019). Tuttavia, se si beve più responsabilmente, le persone tendono a consumare maggiori quantità di alcol in una singola occasione. I più giovani usano l’alcol per sballare, spesso mescolandolo con sostanze stupefacenti.

Le ragioni di chi sostiene il Dry January 2024

Chi sostiene il  Dry January 2024 sottolinea che bere meno:

  • fa bene alla salute
  • aiuta ad avere un sonno migliore, ad aumentare l’energia
  • contribuisce a perdere peso
  • fa risparmiare

Buongiorno, mezzanotte

Buongiorno mezzanotte il romanzo di Jean Rhys

La letteratura ha sempre avuto un rapporto molto stretto con l’alcol. Noi vi proponiamo la lettura di un libro poco noto, ma capace di raccontare i vuoti affettivi che possono condurre una donna a rifugiarsi nell’alcol. “Buongiorno mezzanotte” di Jean Rhys.

Siamo a Parigi nell’ ottobre del 1937. La capitale francese, per Sasha, giovane inglese, distrutta dal dolore, sedotta e abbandonata dal marito, senza soldi, è il palcoscenico della sua disperazione. Il romanzo è un alternarsi melanconico di disperazione e bicchieri di vino, fantasie per riemergere e struggenti commiserazioni per giustificarsi, ricerca di amori impossibili per uscire momentaneamente da vuoti affettivi.

Chi è Sasha?

Sasha è sola, senza riferimenti, si senta abbandonata da tutti, è timorosa, non sa a chi chiedere aiuto, vive terrorizzata il presente incapace di immaginare il futuro. “Ma dove vado, da sola? Bene, un altro bicchiere e ci penso sopra”.

E nei bar incontra altre “maschere” che nascondono la loro solitudine: un pittore, un disertore della Legione Spagnola, un russo espatriato, uno gigolò.

Solo disperazione, ma nonostante questo una lucida determinazione: “Soprattutto non piangere in pubblico, e se possibile nemmeno in privato”.

Il romanzo non ebbe un grande successo, fu considerato troppo triste. La solitudine, l’emarginazione, le storie troppo amare è meglio che non abbiano voce. Ma noi di Famelici pnsiamo, invece, che siano da ascoltare.

Commento famelico: ma serve davvero il Dry January 2024?

II Dry January 2024 serve? Secondo noi, no. Più che invitare alla rinuncia di quello che è un piacere, occorerebbe sviluppare una cultura del bere responsabile. Che cosa significa smettere di bere per un mese per poi tornare alle vecchie abitudini? Perchè promuovere le stesse cattive abitudini che mettiamo in pratica con le diete? Gli stili di vita non cambiano con ricette facili, spesso frutto di mode, che spesso servono a spingere sul mercato bevande prive di alcol ma ricche di zuccheri. E in questo caso siamo sicuri di fare la scelta giusta?

Non solo Dry January 2024: continua anche il successo del Veganuary

veganuary

Mentre gli alberi di Natale vengono rimessi in fondo all’armadio, riaffiora il fatidico momento dei buoni propositi anche nel mondo del food. Una consapevolezza che suona la campana a morto dei nostri eccessi alimentari e lascia il posto al “Veganuary”. Una sfida lanciata nel Regno Unito nel 2014, che consiste nel mangiare vegano durante il primo mese dell’anno. Un’idea che riesce nell’incredibile impresa di convertire un buon numero di persone al veganismo, almeno per un mese.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

cibo è potere

Cibo è potere: come sfamare un dittatore. 5 cuochi per 5 tiranni

idee per il pranzo della domenica

Idee per il pranzo della domenica: millefiori di bosco, yogurt e yuzu