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Fiano, il vino aristocratico del Sud Italia

Anche in casa, gli italiani non rinunciano a bere. Oggi Famelici si è fatta aiutare dagli esperti dell’enoteca online Winepoint.it per raccontarvi il Fiano e scoprire insieme a voi le migliori bottiglie per imparare a conoscerlo.

L’eleganza e l’aristocrazia del Fiano

Elegante, raffinato, il Fiano di Avellino è un vino bianco davvero particolare: ha una capacità di invecchiare tanto quanto un buon rosso. Una caratteristica oggi ricercata e stimata da chi ama i vini bianchi.

Il bianco più aristocratico del Mezzogiorno italiano è un vino con una gran storia alle spalle. Apprezzato dai Romani, era tenuto in grande considerazione da Federico II lo Svevo e da Roberto d’Angiò. Da qualche anno è tornato ad essere ricercato per il suo gusto fruttato, con piacevoli sentori di nocciola.

L’Apianum di Plinio

Per conoscere un vino dobbiamo studiare il terroir. Avellino, nella Valle del Sabato, si trova in una conca verde, circondata da monti. L’Irpinia è terra di vigneti che si inerpicano su colline le cui altezze raggiungono i 400 e 700 metri. Il vitigno, come ci racconta Winepoint.it, presenta una foglia verde scuro; i grappoli sono compatti, di media o piccola grandezza; l’acino, di media dimensione, è giallo dorato, con buccia un po’ pruinosa.

Fiano, il vino aristocratico. i vigneti

La denominazione di Fiano di Avellino DOCG è riservata ai soli vini prodotti nella regione designata – a nord di Avellino fino ai confini della provincia di Benevento – da uve del vitigno omonimo all’85%, a cui, si può aggiungere: Greco bianco, Trebbiano toscano, Coda di Volpe.

La sua particolarità è la possibilità di invecchiamento per un periodo che può raggiungere anche dieci anni. I vini più invecchiati rispetto ai più giovani possono perdere di acidità e dunque di freschezza, risultando più morbidi e più aromatici.

Di colore giallo paglierino, di profumo intenso, gradevole, con sapore secco e aromatico, ha una gradazione alcolica di circa 11,5 gradi. I suoi sentori ricordano le spezie, la nocciola e la frutta matura come la pera.

Gli abbinamenti gastronomici, con un consiglio famelico!

Il Fiano, dotato di grande struttura e vigore, si abbina bene con carni delicate rosse o bianche e con il pesce, soprattutto con il branzino, il baccalà in umido e la zuppa di pesce.

Se si vuole seguire il consiglio di Lucullo, lo si può degustare con i frutti di mare. Si può prendere un’ostrica aperta, svuotarla dalla sua acqua e riempirla con Fiano freddo: un ottimo aperitivo!

Piacevole abbinamento anche con vongole, cozze, tartufi di mare e crostacei. Per chi ama le verdure un buon accostamento è con piatti di melanzane, scarola, broccoli, peperoni, asparagi e sedano. Per gli amanti della pasta si accompagna bene agli spaghetti all’amatriciana, alla carbonara o al tonno.

Le produzioni da non perdere?

All’interno della selezione di vino Fiano, particolare attenzione si può riservare a: Ventidue Villa Raiano 2013 Fiano di Avellino DOCG, ‘Edda’ San Marzano 2018 Salento IGP e Fiano ‘Quartara’ Lunarossa 2017 – affinamento in anfora. Bottiglie importanti che ben rappresentano il carattere e il gusto di un prodotto apprezzato in Italia e sempre più anche nel mondo.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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