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Leggere “La rondine sotto il portico” per scoprire l’orgoglio rurale della Brianza

Leggere oggi “La rondine sotto il portico”curato da Andrea Corneo vuol dire rimanere a bocca aperta: si scopre uno spaccato di vita dei nuclei rurali casatesi nei primi del 900.

Tornata dal press day organizzato dal Consorzio Brianza che nutre alla scoperta di cascine e corti brianzole, ho raccontato ad alcune mie amiche nate in campagna che cosa avevo visto e appreso. Eh sì ricordavano perfettamente quei racconti che narravano vite che oggi sembrano impossibili. Nello sfogliare quel libro mi sono venuti in mente i ricordi dei miei nonni e delle mie zie. Pagine di un passato che chi lo ha vissuto non ha mai dimenticato. Le foto del libro sono immagini di realtà ancora vivide, appartenenti alla nostra memoria. Sono racconti capaci ancora oggi di emozionare. Ci ricordano quando le famiglie erano composte da 15 persone che abitavano insieme! Dormivano spesso 4 in uno stesso letto. Raccontare la storia delle cascine significa dare valore alla memoria, senza la quale non c’è futuro.

“La rondine sotto il portico” cerca di rispondere a una domanda apparentemente banale: che fine hanno fatto le rondini che trovavano rifugio sotto i portici e i sottotetti delle cascine?

Le protagoniste de “La rondine sotto il tetto”, composto da trecentoventi pagine e cinquecento fotografie quasi tutte in bianco e nero, sono la vita rurale e le quaranta cascine presenti nel territorio casatese. Il libro riporta il censimento dei locali e dei nuclei familiari che abitavano le cascine e una mappa che aiuta il lettore a orientarsi.

la rondine sotto il portico presentazione alla libreria Perego a Barzanò e1529245523470
Andrea Corneo, durante la presentazione avvenuta a Barzanò nella bellissima libreria Perego (www.peregolibri.it), dove aleggia lo spirito dei libri, ha ricordato i versi di Giovanni Pascoli:

“Ritornava una rondine al tetto: l’uccisero, cadde tra spini: ella aveva nel becco un insetto: la cena de’ suoi rondinini”.

Il X agosto è il ricordo in versi della vita di molti uomini del primo 900 quando le cascine erano il cuore pulsante di nuclei rurali. Oggi alcune sono state recuperate riproponendo la loro antica bellezza e la loro storia. Qui molti dei nostri nonni sono diventati grandi studiando in classi che raggruppavano alunni di età diversa e con una sola maestra.

L’associazione Sentieri e Cascine ha raccolto e filmato diverse testimonianze per dare voce a una memoria che rischia di perdersi. Un tema trattato è quello del cibo: il pane giallo, la minestra di verdure cotta sopra il camino, la polenta con il latte, la trippa e la torta paesana. Solo di domenica il lesso, da cui si recuperava il brodo per fare il risotto.

Non solo cibo, ma anche storie tragiche, che fanno parte della storia del nostro Paese, come quella dei partigiani uccisi dai fascisti a Valaperta. Caricati i cadaveri su un carro per trasportarli al cimitero, tutti ricordano le gocce di sangue che segnavano il loro ultimo viaggio. Un’immagine indelebile nella memoria!

Encomiabile il desiderio di non dimenticare, la voglia di ricordarci che noi siamo quello che siamo grazie ai sacrifici di tante persone. “La rondine sotto il portico?” L’orgoglio rurale della Brianza!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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