Oscar 2020: e se i vincitori fossero cibo? Cibo è cultura

Cibo è cultura…anche quando si gioca

Come sempre accade, la proclamazione dei vincitori all’Oscar soddisfa molti e delude qualcuno. C’è chi è un amante dei film d’autore e si aspetta la vittoria di un film ricco di contenuti e significati, ma c’è anche chi desidera la vittoria di un film capace di aprire nuove strade, che siano di genere o di tecniche cinematografiche. Ogni stagione degli Oscar sceglie i criteri di premiazione a modo suo. Alcuni anni hanno visto vincere quei film che noi definiamo “americanate”, altre volte film impegnati socialmente, altre ancora film che hanno fatto discutere.

Assistere trepidanti al verdetto, è un po’ come sedersi a tavola senza conoscere ciò che ci verrà servito e aspettarsi che siano serviti i nostri piatti preferiti. Talvolta ci facciamo sorprendere da ciò che non immaginavamo che ci potesse piacere.

Confessiamolo non siamo mai contenti al termine della cena, come della proclamazione dei vincitori dell’Oscar.

Eppure sono i film che vedremo, che influenzeranno il modo di fare i film del nuovo decennio. Alcuni convincono alla prima visione come al primo assaggio, per altri serve un’altra visione e un’altra forchettata o cucchiaiata, forse un morso.

Il giudizio più critico sul verdetto? Lo ha fatto la BBC, che ha stilato una lista di problemi relativi alle candidature, uno dei quali riguarda le «esclusioni eclatanti». In particolare, quelle delle donne, da sempre poco considerate dagli Oscar. Soprattutto ha fatto discutere l’esclusione di Jennifer Lopez, lo stesso per l’esibizione di Park So-Dam in Parasite e Lupita Nyongo in Us.

 Oscar 2020: e se i vincitori fossero cibo? Cibo è cultura

E allora, a conclusione degli Oscar 2020, divertiamoci ad abbinare il film vincitore e gli attori premiati con i più importanti premi a un cibo. Ve lo diciamo subito gli abbinamenti sono surreali, sono emozioni che si provano di fronte a pellicole da vedere, almeno per curiosità. Se, invece, vogliamo essere seri, possiamo dirvi che al cinema è tornata la lotta di classe.

Vincitore dell’Oscar, miglior regia, miglior film internazionale e miglior sceneggiatura: Parasite

Oscar 2020 e se i vincitori fossero cibo? ParasiteIl film di Bong Joon-ho “Parasite” è il primo film sudcoreano della storia a fare la doppietta: vincere l’Oscar, oltre che essere premiato come Miglior Film Straniero. E non solo: si è aggiudicato anche  le statuette per la miglior sceneggiatura e la regia.

Un film duro, una feroce invettiva contro il capitalismo. Un thriller, ma anche una forte satira sociale con risvolti drammatici. Un film con tantissimi colpi di scena, che sa tenere con il fiato sospeso. Il regista Bong Joon-ho così lo descrive: “Una commedia senza clown, una tragedia senza cattivi“. Famelicamente consigliato!

Parasite e il cioccolato

Un film che parla del proprio tempo con grandi capacità di analisi, è sempre da vedere, anche quando ne hai visti tanti.

Non importa quanto tu ti sia abbuffato, al cioccolato non si rinuncia mai! Risveglia l’appetito, ti dà le energie per riconciliarti con il mondo anche quando le ingiustizie ti fanno veramente arrabbiare. Lo si apprezza in tutte le declinazioni, anche quelle più amare.

Vincitore dell’Oscar come migliore attrice protagonista: Renee Zellweger

L’attrice texana ha vinto l’Oscar per la sua performance in Judy, biopic diretto da Rupert Goold.  Il film narra gli ultimi mesi di vita di Judy Garland. Una Renee Zellweger, ben calata nella parte, si cimenta anche nel repertorio canoro. Dà al personaggio la sua carica drammatica.

Renee Zellweger e i cupcake

Alla resa dei conti la recitazione di Renee Zellweger ci fa pensare a un cupcake. L’attrice dà prova di una grande abilità a riproporre le canzoni, la capacità di stare in scena di Judy Garland. Sempre impeccabile nei suoi abiti di scena.

I cupcake sono dolcetti che si presentano con svariati colori e decorazioni. Sono abituati alle luci della ribalta. La pasta di zucchero nasconde l’interno, così come la Judy della Zellweger nasconde il suo dolore al grande pubblico.

Vincitore dell’Oscar come migliore attore protagonista: Joaquin Phoenix 

Oscar 2020 e se i vincitori fossero cibo?L’attore americano vince l’Oscar per la migliore interpretazione maschile con il gran sconfitto “Joker”, la maschera della rabbia e della vessazione, senza possibilità di redenzione. Joker è diventato il simbolo della diseguaglianza sociale, tanto che la sua maschera è stata utilizzata in diversi paesi da giovani che sono scesi nelle piazze. Il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix è un borderline messo ai margini dalla società. Non ha speranze, non vuole creare movimenti di ribellione: “Spero che la mia morte abbia più senso della mia vita”.

Joaquin Phoenix e i cocktail

Se ti piacciono i cocktail, vuoi assaporare la loro alcolicità. Lo vuoi alcolico, altrimenti lo chiedi analcolico. Lo bevi per provare sensazioni rudi, declinazioni di sapori ben determinati.

La recitazione di Joaquin Phoenix  è come bere un cocktail. Ti regala sensazioni forti. Una recitazione forte, fisica, spesso segnata dall’utilizzo del corpo, della motricità, del portamento. La sua recitazione è la risata e il suo corpo.

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