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5 etichette di vino suggerite per un San Valentino seducente

Che hanno a che fare lo spumante, il Montepulciano d’Abruzzo, la Malvasia, il Pinot Grigio e Nero, il Sauvignon e lo Chardonnay con San Valentino? La scelta del vino per San Valentino, soprattutto se lo trascorrete a casa, non è spesso facile.

Non si tratta solo di trovare un buon vino, ma anche di proporre un vino adatto alla serata e alla personalità del vostro invitato/a. Può essere una bottiglia che ricorda un momento decisamente romantico, ma anche un vino che richiama una nota caratteriale dell’amato/a o, meglio ancora, della coppia. Famelici vi dà un suggerimento per non sbagliare.

5 tipologie di vino e altrettante etichette di gran prestigio suggerite da Famelici per un san Valentino seducente: ecco i suggerimenti per la festa degli innamorati

Tre Volti- Cantina Maculan

5 etichette di vino suggerite per un San ValentinoDi grandi spumanti ce ne sono molti, ma uno spumante da degustare in coppia è Tre Volti della cantina Maculan. Chardonnay 100%, si presenta come una proposta elegante, secco ma con una buona morbidezza in equilibrio con una freschezza agrumata. Al naso si avvertono sentori di crosta di pane, frutta matura, con note di pesca, ricorda lo yogurt fresco.

Montepulciano D’Abruzzo Dop – Costadoro

5 etichette di vino suggerite per un San Valentino: montepulciano d'AbruzzoDal colore rosso rubino con riflessi violacei, il Montepulciano d’Abruzzo Dop è il vino adatto per un San Valentino di passione. Gli aromi decisi e il gusto fruttato con aromi di marasca e spezie sono le caratteristiche che rendono questo vino adatto ad accompagnare antipasti, primi, arrosti di carne, piatti a base di verdure e formaggi freschi. Ha un sapore sapido, leggermente tannico.

Malvasia ‘Vigna 80 Anni’ -I Clivi 2017

5 etichette di vino suggerite per un San Valentino: i Clivi MalvasiaPer un bianco di grande personalità e intensità aromatica vi suggeriamo La Malvasia Istriana de I Clivi. Un vino che nasce da una vecchissima vigna che ha raggiunto gli 80 anni di età e matura per 12 mesi sulle fecce fini in acciaio. Il suo profilo è ricco e aromatico con note di agrumi, camomilla, frutta gialla unite a un’esuberante mineralità quasi salina.É meno aromatico e con un carattere più fresco e sapido rispetto alla classica Malvasia di Candia coltivata in altre zone d’Italia.

Moratti  Rosé – Metodo Classico Oltrepò Pavese DOCG 2012 – Castello di Cigognola

5 etichette di vino suggerite per un San ValentinoNulla da invidiare a uno champagne, il Moratti Rosè, prodotto da uve Pinot Nero, è uno spumante che punta all’eleganza con bollicine dal frutto maturo, dal dosaggio ridotto, con la ferma volontà di rappresentare il terroir. Una particolarità? Rimane sui lieviti per 60 mesi. Di colore rosato con riflessi seducenti che ricordano il lampone e il salmone, al naso esprime note di frutta rossa come ribes, fragola, lampone e ciliegia. In bocca è deciso, con una notevole persistenza.

Tebaldo  Marche IGP- Ciù Ciù

5 etichette di vino suggerite per un San Valentino: montepulciano d'AbruzzoUn vino biologico bianco, prodotto da Chardonnay con aggiunta di uve Pinot Grigio e Sauvignon. La particolarità? Mantiene intatta l’aromaticità dei vini che lo compongono. Il Tebaldo, dal colore paglierino con toni ramati, esprime intensi aromi di frutta appena matura. Si presenta fragrante, morbido e con retrogusto leggermente amarognolo al palato: perfetto da bere con le olive ascolane, gli antipasti, i piatti di pesce, i formaggi e le pietanze a base di carni bianche.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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