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Intolleranze e allergie: conosci la differenza?

Sai che cosa distingue le intolleranze dalle allergie? Aumentano le fobie ingiustificate

Intolleranze e allergie: conosci la differenza? Pochi usano i due termini in modo corretto. I nutrizionisti, i dietologi da tempo cercano di operare una distinzione che non generi false credenze che portano a diete sbagliate. Vediamo di fare chiarezza.

Premessa: abbiamo bisogno di zucchero. I neuroni si nutrono di glucosio, ne vogliono più di un etto al giorno. Il problema? Ne mangiamo più del necessario. La malattia è in agguato e così parte la caccia allo zucchero buono, quello che non fa male

Intolleranze e allergie: conosci la differenza?

  • Qual è la differenza tra intolleranza e allergia?

L’intolleranza, legata alla mancanza o al mal funzionamento di alcuni nostri meccanismi, dipendono anche dalla dose di quel determinato cibo che ingeriamo. Rispetto alle allergie  sono più facilmente reversibili. L’allergia, invece, è dovuta al fatto che il sistema immunitario riconosce alcune sostanze come nemiche e attiva reazioni aggressive nei loro confronti. Sul piano pratico, per provocare la reazione allergica possono bastare quantità minime.

  • Quali possono essere le cause di un’intolleranza?

Incide molto la monotonia della vita. Se mangiamo sempre le stesse cose, l’intestino allenta le sue difese e passano particelle che non vengono riconosciute e che creano intolleranza. Di solito per far passare l’intolleranza basta sospendere l’alimento per un certo periodo. Anche l’industria alimentare incide, poiché ha selezionato un numero sempre inferiore di materie prime. Quindi è importante variare la dieta per proteggersi dalle intolleranze.

  • Esiste una dieta perfetta?

La dieta perfetta sta nell’equilibrio, nella semplicità, naturalità e varietà degli alimenti. C’è qualche piccolo accorgimento, per esempio non sottovalutare l’importanza della colazione, che detta i ritmi dell’appetito durante la giornata; mangiare molta frutta e verdura e ridurre il consumo di pesce e carne. Non bisogna dimenticare il piacere del mangiare: per l’uomo il cibo è un atto culturale. Ma bisogna indirizzarlo.

  • Come si può risolvere il problema della contaminazione in cucina?

Bisogna separare molto rigidamente le operazioni di lavorazione. Ci sono tre livelli: il primo riguarda la correttezza e il fatto di dare informazioni molto accurate al consumatore. Poi ci vuole la competenza: bisogna conoscere il problema. Infi ne, è importante separare rigidamente le operazioni di lavorazione e usare strutture e strumenti diversi, dagli armadi ai forni alle pentole. Siamo ancora un po’ indietro, ma pian piano si sta diffondendo una cultura rispettosa delle esigenze di tutti.

E poi esistono i talebani delle intolleranze inesistenti

intolleranze e talebani

Nascono dalle fobie, che spesso nascondono un’altra verità: ci sono piatti che non ci piacciono. Si sono così imposti i nuovi talebani dell’alimentazione selettiva. Un vero problema per i ristoratori che devono giostrarsi tra “mille piatti senza“.

Ci sono diverse persone che affermano di essere intolleranti a qualcosa, o addirittura dichiarano di essere allergiche, ma non sono andate dal medico per verificarlo. In realtà sono solo capricci di chi ha pa pancia piena. Ricordiamo che secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite nel mondo soffrono la fame 735 milioni di persone.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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