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Di capra, di vacca, di pecora o di bufala, i 5 formaggi italiani più buoni (almeno per Famelici!)

Se ami la cucina italiana, devi conoscere i formaggi italiani. Nel mondo rappresentano il Made in Italy. Certo ci sono ottimi formaggi in Francia, Svizzera, Austria e in tanti altri paesi europei, ma quelli italiani hanno una marcia in più!!! Nei formaggi basta che varino i pascoli, le spezie, le stagionature, il latte utilizzato perchè si ottenga un prodotto con un sapore, odore e consistenza differenti.

Ci sono formaggi con stagionature pazzesche, formaggi più ricchi di proteine o di calcio, ci sono quelli adatti ad essere spalmati, quelli tagliati a dadini per aperitivi, quelli che vanno assolutamente grattati su un piatto di pasta, quelli che…

Ci sono formaggi rarissimi, anche costosissimi, ma che vale almeno una volta nella vita assaggiare. Famelici vi propone 5 tipologie di formaggi irrinunciabili in Italia e fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo.

Di capra, di vacca, di pecora o di bufala, i 5 formaggi italiani più buoni (almeno per Famelici!)

Primosale

i 5 formaggi italiani più buoni: primosale

Perfetto nelle insalate ma anche come spuntino antifame. Il primosale, ottenuto dal latte di pecora, contrariamente a quello che fa pensare il nome ha un basso contenuto di sale (0,65 g per etto) e un elevato contenuto di proteine (circa 17 g ogni 100). Il valore calorico per 100 g si aggira intorno a 265, mentre i grassi sono circa 20 g. La porzione giusta corrisponde a 50 g. Il consiglio? Abbinarlo a fettine di mela a cui aggiungere un cucchiaino di noci tritate e uno di miele.

Taleggio DOP

i 5 formaggi italiani più buoni: taleggioA pasta cruda di latte vaccino, molle e a crosta lavata, il Taleggio DOP è un formaggio nomade. Un tempo era prodotto in montagna, negli ultimi decenni in prevalenza in pianura, compiendo un viaggio che richiama le origini: fatto in pianura, è portato in montagna, in Valsassina o in Val Taleggio, per la stagionatura. Un aspetto che ha consentito al Taleggio di ottenere la DOP.

 

 Mozzarella di bufala

I formaggi italiani più buoni: la mozzarella di bufalaLa mozzarella di bufala campana DOP appartiene alla famiglia dei formaggi freschi a pasta filata. Va degustata entro pochi giorni dalla sua produzione per  apprezzarne il gusto. Presenta una sottile crosta liscia, un colore bianco porcellanato, la quantità di siero ne indica la freschezza (più trascorre il tempo, più si secca). É ricca di proteine e grassi, di calcio e fosforo.

Tomino di capra

i 5 formaggi italiani più buoni

Rispettando la massima “non far sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere”, il tomino di capra è perfetto proposto in abbinamento con pere William o Coscia. Il vino? L’accostamento migliore è con i bianchi a base di sauvignon. I formaggi di capra più digeribili, più magri rispetto a quelli di vacca sono ricchi di principi attivi che stimolano il metabolismo. Sono una buona fonte di calcio, vitamine (tra cui D e K), potassio e fosforo. La ridotta presenza di caseina, conferisce loro un gusto piacevolmente acidulo,  persistente e con una forte personalità.  Si presentano con una pasta fresca, molle o erborinata con diverse stagionature.

Gorgonzola DOP

i 5 formaggi italiani più buoni: il gorgonzolaIl più famoso formaggio erborinato, dolce o piccante, prodotto in Lombardia e in Piemonte. Fatto con latte di vacca inoculato di Penicillium Roqueforti, matura rapidamente  per la presenza delle muffe. La media aromaticità della tipologia Dolce è in antitesi con quella elevata della pasta Piccante. Va consumato a temperatura ambiente. Ottimo con miele, confetture, mostarda, verdura o frutta fresca e tutti quegli ingredienti che contribuiscono a smorzare il sapore deciso. Molte ricette della tradizione gastronomica italiana lo vedono protagonista: dal risotto con le noci o le pere agli gnocchi, dalla pasta alla polenta fino alle crespelle e alla fonduta.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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