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Giornata Nazionale Pasta alla Norma: storia e ricetta siciliana

La storia e la ricetta di uno dei primi piatti più conosciuti della cucina siciliana

La Giornata Nazionale Pasta alla Norma dimostra che cibo è cultura!

Simbolo dei primi piatti della cucina siciliana, la pasta alla Norma è uno dei piatti italiani più conosciuti nel mondo tanto da essersi conquistato una Giornata Nazionale.

La Giornata Nazionale Pasta alla Norma si celebra ogni anno il 23 settembre. Come tutti gli appuntamenti dedicati al cibo, spingono a gustare il piatto celebrato e a conoscerne la storia.

E noi vi raccontiamo la sua origine, senza dimenticarci di proporvi la ricetta. Abbiamo scelto di suggerirvi la Pasta alla Norma dello chef Peppe Barone, re indiscusso della cucina del ristorante Terrammare, un locale che in poco tempo ha fatto conoscere ai milanesi la cucina siciliana rivisitata con gusto e rispetto della tradizione.

La storia della Pasta alla Norma…un’origine tutta musicale (cibo è cultura!)

Pasta cu sucu di mulinciani, pasta ca sassa e mulinciani o pasta câ Norma, insomma la Pasta alla Norma. Probabilmente il primo piatto di questa ghiotta proposta gastronomica siciliana fu preparato a Catania. La ricetta tradizionale prevede una salsa composta dalla passata di pomodoro fresca, melanzane fritte, ricotta salata e foglie di basilico. Ma attenzione, le ricette variano a seconda di dove vi troviate in Sicilia. L’elemento più contestato è la cottura della melanzana: fritta o no?

Non ci sono, invece, contese sulla motivazione del suo nome, anche se non mancano divergenze. Pare che sia stato scelto dal commediografo catanese Nino Martoglio che, dopo avere gustato il piatto, avrebbe esclamato: “Chista è ‘na vera Norma!”. Evidentemente le prime forchettate gli rammentavano “Norma”, la celebre opera del compositore Vincenzo Bellini.

Non solo: sembra che la Pasta alla Norma sia stata proposta per la prima volta la stessa sera del debutto mondiale dell’opera di Bellini, il 26 dicembre 1831. Non manca una tesi che sostiene che fosse stata inventata in onore del compositore. Inutile dire che all’estero è una delle ricette più colpite dal fenomeno dell’Italian Sounding.

La ricetta della Pasta alla Norma dello chef Peppe Barone

Ingredienti

  • 700 g Melanzane
  • 300 g Pomodori pixel
  • 500 g Pomodori tondi
  • 280 g Rigatoni
  • 200 g Pomodori datterini
  • 150 g Ricotta salata di pecora
  • 100 g Basilico fresco
  • 40 g Cipolla bianca
  • 1 Spicchio d’aglio
  • Olio Evo
  • Sale

Procedimento

  • In una pentola bassa imbiondire la cipolla tritata e lo spicchio d’aglio intero, quindi aggiungere i pomodori lavati in acqua. A metà cottura salare e verso la fine aggiungere delle foglie di basilico fresco. Cuocere la salsa e,nel caso risultasse troppo liquida, ripassarla sul fuoco per farla restringere.
  • Sbianchire le foglie di basilico per un minuto circa in acqua bollente, passarle in una ciotola con acqua e ghiaccio e frullarle con olio Evo e sale.
  • Lavare ed asciugare le melanzane, affettarle dello spessore di mezzo centimetro, in modo da farle rimanere succose ma croccanti. Se si pensa che siano di qualità amara, predisporle dentro a un colapasta o a un crivello a strati alterni con sale oppure asciugarle e passarle in olio Evo ben caldo, circa 170 C°, in una padella di ferro. Una volta dorate salarle ed alternarle con carta assorbente, massimo due strati per evitare di schiacciarle.
  • Lessare la pasta in acqua salata, scolandola al dente.
  • Adagiare in un piatto piano una fetta di melanzana e sistemare i rigatoni, quindi stirare la salsa di pomodoro con un cucchiaio, un filo di pesto di basilico ed una spolverata di ricotta salata e fare un altro strato seguendo lo stesso ordine. Finire con melanzana, ricotta salata e pesto, poi guarnire a piacere.

Credit Photo: Brambilla & Serrani

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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