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Domino’s Pizza dice addio all’Italia. I motivi di un fallimento

La pizza è sacra in Italia. Lo dimostra il fallimento di Domino’s Pizza. Gli americani ci avevano creduto, ma dopo solo sette anni sono costretti a lasciare il Bel Paese. Dal 29 luglio la catena non accetta più ordini.

Gli americani ci avevano creduto: proporre la pizza in Italia, il paese che la adora. E così Domino’s Pizza aveva scommesso forte: l’apertura di ben 850 punti vendita e con l’obiettivo di raggiungere una quota di mercato del 2% entro il 2030. Ma tra gestione diretta e franchising si sono dovuti fermare a 29 ristoranti. Nulla da fare, gli italiani preferiscono la classica pizzeria Made in Italy. Neppure, durante la pandemia, quando le consegne a domicilio imperavano, Domino’s Pizza è riuscita a vincere la sua sfida. A uscire sconfitti sono soprattutto i sapori americani, come la pizza al barbecue.

Le dichiarazioni ufficiali imputano il fallimento a cause esterne: “La pandemia di Covid-19 e le conseguenti restrizioni prolungate hanno gravemente danneggiato ePizza (la filiale italiana di Domino’s Pizza)“. Il Financial Times ha tentato, senza successo, di strappare al presidente e azionista Marcello Bottoli una dichiarazione.

Domino’s Pizza dice addio all’Italia: dal 29 luglio app e sito web non sono più attivi

La catena di pizzerie Domino’s Pizza nasce in Michigan nel 1960 e diventa presto una potenza grazie allo sviluppo di un sistema di franchisee. Vale più di 14 miliardi di dollari, è quotata in borsa e conta più di 18.300 negozi in più di 90 paesi. Nel 2015 la decisione di tentare l’espansione anche in Italia con un accordo di franchising con ePizza SpA. Il Sole 24ore cita il contenuto di una relazione agli investitori di ePizza che accompagna i risultati del quarto trimestre 2021 per spiegare il fallimento: “attribuiamo il problema alla forte concorrenza nel mercato del food delivery, con catene organizzate e ristoranti “mom & pop” che consegnano cibo, ai servizi e ai ristoranti che riaprono dopo la pandemia» . Sempre secondo Il Sole 24ore, la società avrebbe accumulato 10,6 milioni di euro di debito a fine 2020. Secondo quanto riportato in un documento di ePizza, in aprile il tribunale di Milano aveva concesso all’azienda la protezione giudiziaria contro i creditori per 90 giorni. 

Commento famelico

Domino’s Pizza dice addio all’Italia. Toccare la pizza è rischioso in Italia. Come se la caverà Starbucks con il caffè, altro tesoro italiano?

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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