Dobbiamo temere una carenza di patate nei prossimi mesi? Mentre la terza ondata di calore continua a imperversare, la coltivazione della patata è minacciata dalla siccità.
A causa della siccità, le prime patate raccolte sono molto più piccole rispetto agli anni precedenti.
Dopo la difficoltà a rinvenire sugli scaffali dei supermercati olio di girasole, senape e acqua frizzante, è la volta delle patate. E i motivi sono sempre gli stessi: la guerra in Ucraina e la siccità. Come per tanti prodotti agricoli, anche la patata soffre la mancanza di acqua. Ricordiamo che in molte regioni italiane le temperature per diversi giorni hanno toccato i 40°C e hanno reso difficile dare il corretto apporto di acqua alle colture.
Una stagione difficilissima per le materie prime, anche per le patate
Molto sensibile allo stress idrico, la patata ha, quest’anno, interrotto il suo sviluppo molto presto. Di conseguenza, il tubero è molto più piccolo rispetto agli anni precedenti. E anche il raccolto è al di sotto della norma, tanto da temere un calo della produzione del 30%-50% (a seconda delle regioni) rispetto all’anno scorso. Dobbiamo aspettarci una carenza nei prossimi mesi? Per il momento è difficile rispondere a questa domanda, ma il pericolo sussiste. La siccità e i possibili eventi metereologici estremi mettono a rischio sia la quantità che la qualità.
Le patate aumenteranno?
La siccità influenza la produzione di arboricoltori e orticoltori. Con rendimenti più bassi, è probabile che i prezzi aumentino dopo l’estate.
Ogni italiano, in media, consuma circa 87 kg di patate l’anno e per i consumatori si preannuncia, ovviamente, un aumento dei prezzi delle patate. “Attraversiamo una fase di grande complessità, a tratti inedita, poiché sono diversi i fattori che contemporaneamente concorrono a rendere difficile lo scenario – afferma Massimo Cristiani, Presidente Selenella – Consorzio Patata Italiana di Qualità. Pertanto, la nostra scelta di adeguare il prezzo della Selenella ad 1,30 euro/kg, si è resa necessaria per supportare il lavoro dei produttori, assicurando la giusta redditività alle aziende agricole”.
“Registriamo – continua Cristiani – un sensibile calo delle rese produttive a causa dell’andamento climatico avverso che ha interessato gran parte del ciclo produttivo della coltura, con inevitabile ricaduta sulla sostenibilità socio-economica della nostra filiera, elemento fondamentale nelle strategie del Consorzio“.
Lievitano i prezzi del pane in tutta Europa
In Europa il prezzo del pane non ha mai raggiunto livelli così alti. Lo rileva l’Eurostat che ci dice che in agosto è cresciuto mediamente del 18% rispetto allo stesso mese del 2021 in tutta l’Unione europea. E-ahimé- ci si aspettano ulteriori aumenti. La causa? L’impennata dei prezzi dell’energia unita all’aumento del costo delle materie prime, in particolare quello del prodotto di punta: la farina. La sfida dei fornai è quella di evitare di sacrificare i propri margini di guadagno senza spaventare il cliente.
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