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Come servire correttamente lo spumante

A chi non è capitato di sentirsi Fantozzi quando stappa e serve lo spumante? Quanti sono gli errori che commettiamo nella scelta del bicchiere, nel modo di servirlo? Nessuno ce lo ha insegnato e spesso serie tv o film ci inducono in errore! Eppure esistono regole codificate. Famelici prova a svelarvele!

Come servire correttamente lo spumante. Gli errori da evitare

  • La scelta del bicchiere? Il bicchiere a coppa per gli spumanti dolci. Per gli altri, fino a qualche anno fa, si sceglieva la flûte, il cui calice affusolato esalta il perlage, mentre il lungo gambo favorisce l’impugnatura del bicchiere in moda che la mano non riscaldi il vino. Oggi molti preferiscono il calice a tulipano da vino bianco, la mezza-flûte o  nuovi calici disegnati dai produttori specializzati nei bicchieri da degustazione per permettere il massimo godimento dei profumi sia con il naso che con il palato. Vanno scelti bicchieri senza colori preferibilmente di cristallo o con un vetro sottile e trasparente senza sfaccettature. Pulendoli dobbiamo prestare attenzione che non ci siano aloni, ditate e tracce di detersivo che potrebbero rovinare la vista delle bollicine.
  • La temperatura sbagliata è un nemico implacabile: il caldo è un killer, l’umidità eccessiva un danno e persino il freddo eccessivo è da evitare. Il vino non va mai conservato in frigo per lunghi periodi. La temperatura deve essere costante e se il vino viene conservato a lungo è meglio tenerlo in una cantinetta tra i 10 e i 14°C.
  • La temperatura di servizio? Per i vini giovani e aromatici la temperatura migliore è intorno ai 6°-8° C, per quelli più maturi e complessi e per i rossi la temperatura è intorno ai 10°-12°. No a cubetti di ghiaccio o a bicchieri raffreddati.
  • Il tappo non è un campione di F1: va stappato lentamente per evitare che il gas  perda la sua funzione e le bollicine salgano più lentamente. All’atto dello stappare la bottiglia va inclinata leggermente. Lo spumante va aperto al momento del consumo.

Buone Feste!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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