Nel giro di pochi giorni lo scontrino di Carlo Cracco, Alessandro Borghese e la sua trasmissione Tv 4 Ristoranti. Che cosa sta succedendo? Anche il food conosce il fenomeno dell’ira cieca, che cerca consensi e talvolta non li trova. Entriamo nell’epoca di cibo, fake news e false polemiche.
Chi entra da Cracco sa (i prezzi sono esposti!) a quale salasso può andare incontro. La qualità, il marchio, la location si paga! Chi partecipa a certe trasmissioni televisive deve mettere in conto di poterne uscire sconfitto. I regolamenti si devono leggere attentamente! Le regole dello show business non perdonano.
La rabbia, che spesso popola i social, è il tentativo disperato di affermare se stessi cercando un nemico reale o fittizio. Il più delle volte è un’arma a doppio taglio, che facilmente si ritorce contro. Fb, Twitter, Instagram sono diventati i luoghi dove sfogare le proprie frustrazioni. La critica espressa sui social non necessita di una spiegazione, di una motivazione profonda. Si vuole avere ragione e conquistare il consenso di altre persone per creare una comunità che da virtuale per magia si trasformi in reale. Si costruiscono legami che servono a creare identità false, rassicuranti.
Una forma di analfabetismo emotivo, ovvero un cervello senza cuore. I sentimenti si costruiscono attraverso la costruzione di mappe emotive fatte di legami, relazioni. Senza di queste si risponde solo a degli impulsi. Questi dovrebbero trasformarsi in emozioni. Solo riconoscendo le emozioni si passa a provare dei sentimenti, che consentono di percepire gli altri e il mondo circostante con cognizione.
Le fake news o le false polemiche non sono altro che notizie costruite per parlare all’emotività e non alla ragione. Come accade in televisione, tutto si trasforma in intrattenimento, creando l’illusione di informare. Abbiamo già assistito allo slittamento della politica verso il chiacchiericcio, l’invettiva, ora è il turno del cibo. Abituiamoci a non “divorare” più i fatti, ma le sensazioni!
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