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5 cocktail foodcultural per le feste. Cibo è cultura!

5 bartender bravissimi creano cinque cocktail per le festività da fare anche in casa a Capodanno ricordando che cibo è cultura

Crediamo fortemente che nonostante il lockdown le feste natalizie e il Capodanno si possano festeggiare. Magari con un cocktail! Nel mondo della mixology italiana non mancano proposte che rimandano al mondo della cultura. Vi proponiamo 5 cocktail che traggono ispirazione dalla pittura del grande Raffaello Sanzio, dalle bellezze di Roma, dal mondo del cinema e dalla ricerca del sapore di un bacio.

5 cocktail foodcultural: cibo = cultura

RINASCIMENTO VRBINO
5 cocktail foodcultural feste: raffaello Sanzio

BARTENDER: Nicola Righi, titolare e barman del Santeria The Old Twenties cocktail bar di Urbino

Ingredienti
4,5 cl Ramsbury Gin
2 cl OSCAR.697 Vermouth Extra Dry
1\2 bar spoon di miele
1\2 bar spoon fiori di lavanda

Bicchiere: coppa Martini

Garnish: fiore di lavanda

Preparazione

Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass, aggiungere ghiaccio e miscelare per 30 – 40 secondi. Versare nella coppa Martini precedentemente ghiacciata, con l’aiuto di uno strainer e un colino e guarnire con fiore di lavanda.

Il drink

Un cocktail inedito, ispirato al genio di Raffaello Sanzio, il pittore che più rappresenta Urbino, culla del Rinascimento e città natale del barman Nicola Righi, che ha creato un twist , una rivisitazione di un Martini Cocktail. Un drink che rappresenta al meglio Raffaello Sanzio, per la sua fama da grande amante, a cui Righi ha aggiunto una nota dolce di miele, per ricordare le sue pennellate e l’aroma inconfondibile della lavanda, unica come i suoi dipinti. Un drink equilibrato, a partire dalla scelta del gin, il Single Estate inglese Ramsbury: il suo sentore di ginepro e la nota fruttata della mela cotogna  si infondono delicatamente e si abbinano perfettamente alla lavanda e alla forte caratterizzazione di finocchio selvatico e rosa canina, segno distintivo del vermouth italiano OSCAR.697 Extra Dry.

GIULIETTA DEGLI SPIRITI
(ispirato a: ‘ Giulietta degli Spiriti ‘ di Federico Fellini, 1965)
5 drink foodcultural feste: giulietta degli spiriti ispirato a fellini
BARTENDER: Valeria Bassetti, co- fondatrice e partner di Drink-It
Ingredienti
30 ml Amaro Formidabile
15 ml Fifty Pounds London Dry Gin
3 spoon sciroppo di amarena
Violette disidratate commestibili Flower Power
Bicchiere: coppa
Preparazione
Mescolare gentilmente nel mixing glass gli ingredienti senza ghiaccio, aggiungere una scorza di limone biologico non trattato, abbondante ghiaccio e, con l’aiuto di un barspoon, raffreddare tutti gli ingredienti per almeno la durata di un sospiro. Forse due. Versare, filtrando in una coppa, possibilmente sottile, raffreddandola prima e svuotandola dei ricordi. Ricoprire la superficie del drink con un sottile e profumato strato di violette edibili Flower Power, prodotte da Sister’s Lab.
Ispirazione
In assoluto il mio film di Fellini preferito! Cercando Giulietta, Susy, Valentina, Iris mi sono persa in quel che resta della Pineta di Fregene, alle volte casta, il più delle volte gioiosamente confusa. Moglie o amante? Santa o svergognata? Fellini racconta le donne senza giudicarle, amandole tutte, sognandole libere, e nella mia vita sono stata tutte le donne di Giulietta, in momenti diversi e molto spesso dietro il bancone, la mia personale casa sugli alberi. Dove poter essere me stessa, pur cambiando ogni notte. Il Fifty Pounds London Dry Gin è la fermezza e l’eleganza che ogni donna riscopre come doti innate ed esalta la naturale voluttuosità del romano Amaro Formidabile. Entrambi questi prodotti hanno un richiamo liberty e uno stile inconfondibile, il tappeto di viole Flower Power, che riveste il drink, è l’emblema del pensiero – quello di Giulietta – finalmente libera di essere se stessa.  Il consiglio è di bere il drink sognando ad occhi aperti“.
ETERNAL MISTAKE

(ispirato allafontana dell’Acqua Paola al Gianicolo)

5 cocktail foodcultural feste: eternal mistake

BARMAN: Vincenzo Tropea barman del Ristorante Pierluigi di Roma

Ingredienti

6 cl VII Hills Italian Dry Gin
0,5 cl H-Theoria Perfidie
3 cl succo di lime
3 cl shrub di kiwi
0,1 cl Sea Water – soluzione salina

Bicchiere: Old Fashioned

Garnish: Peel di cetriolo e crusta di sale nero dell’Himalaya

Preparazione

Raffreddare con del ghiaccio un bicchiere Old Fashioned, con uno spicchio di lime bagnare il bordo su cui applicare del sale nero dell’Himalaya. Inserire una fetta di cetriolo nel bicchiere e un cubo di ghiaccio (chunk, per i più esperti) sul quale sarà versato il cocktail. In uno shaker Parisienne versare il VII Hills Italian Dry Gin, lo shrub al kiwi, il succo di mezzo lime, l’H-Theoria Perfidie e due/tre dash di Sea Water (o soluzione salina), per aumentare la sapidità degli ingredienti. Aggiungere ghiaccio fino a colmare la parte inferiore dello shaker e shakerare vigorosamente. Quindi, versare tutti gli ingredienti nel bicchiere, filtrandolo con uno strainer.

Ispirazione

«Quanto sei bella Roma quann’è sera, quanno la luna se specchia dentro ar fontanone». (Antonello Venditti, Roma Capoccia). Conosciuto da tutti come “Fontanone”, la fontana dell’Acqua Paola si trova sulla sommità del Gianicolo, in uno dei punti panoramici più belli di Roma. Si chiama così perché fu voluta da Papa Paolo V, che agli inizi del XVII secolo la commissionò per servire d’acqua le maestosità dei giardini vaticani. Appena testato il flusso però, la pressione si rivelò potente al punto che tutto il quartiere si trovò inondato d’acqua. In tempi di carestia idrica, la cosa fu vista come un miracolo. Il “Fontanone” è inoltre famoso per un errore nella grande targa marmorea che lo sovrasta. L’iscrizione attribuisce all’Imperatore sbagliato la costruzione dell’acquedotto che rifornisce d’acqua la struttura, una distrazione rara a quei tempi.

Il cocktail “Eternal Mistake” è un omaggio alla sua armoniosa imponenza, dove la forza dei sapori delle materie prime incontra la raffinatezza della tecnica. Ginepro, carciofo, sedano, pomodoro, limone: gli elementi che compongono le bevande miscelate in questo elegante bicchiere potrebbero tranquillamente provenire dai giardini romani. In questo cocktail potete assaporare un gin di grande tradizione italiana, un pregiato liquore al pomodoro e succo di lime. Lo shrub di kiwi rappresenta l’elemento di rottura della composizione e l’ultimo omaggio al Fontanone: quando si parla di arte, anche un errore può renderti eterno!

CALABRIAN OLD FASHIONED
(ispirato al film Shining, di Stanley Kubrick, 1980)

5 cocktail foodcultural feste: calabrian old fashioned

BARTENDER Roberto Gulino, proprietario e bar manager de La Bodega di Cosenza

Ingredienti

6 cl Maker’s Mark bourbon
1 spoon melassa di fichi
1,5 cl acqua naturale
3 dash Angostura
3 dash Old Fashion Aromatic Bitters

Bicchiere: Old Fashioned

Garnish: arancia disidratata e fico essiccato

Preparazione

Con la tecnica build, inserire all’interno del bicchiere la melassa di fichi, l’acqua e i bitter. Miscelare con un bar spoon per farli amalgamare. Quindi, inserire il ghiaccio e il bourbon Maker’s Mark e miscelare.

Il drink

Un drink ispirato alla scena del capolavoro di Stanley Kubrick, Shining, in cui Jack Nicholson, ormai già impazzito, si trova al bar dell’Overlook Hotel a bere whisky, servito dal barman Lloyd. Il bartender Roberto Gulino, proprietario de La Bodega di Cosenza – da anni nella Guida BlueBlazer ai migliori cocktail bar d’Italia – ha quindi immaginato un Lloyd di origini calabresi, che serve a Jack Torrance un twist, una rivisitazione sul classico Old Fashioned, aggiungendo un ingrediente tipicamente calabrese come la melassa di fichi. La base del drink è affidata al bourbon Maker’s Mark. 

FRENCH KISS

5 cocktail foodcultural feste: french kiss
BARTENDER: Alessio Giovannesi, bar manager di Baccano a Roma

Ingredienti
50 ml Ramsbury Gin
50 ml shrub vaniglia e lampone
Top Champagne Brut

Bicchiere: flûte o doppia coppa

Garnish: bordatura di zucchero intorno al bicchiere

Preparazione
Versare gli ingredienti in un mixing glass, mescolare e raffreddare per circa 10 secondi. Versare in un flûte glass o in una doppia coppa ghiacciata, dopo aver bordato il bicchiere con dello zucchero e colmare con champagne brut.

Il drink

French Kiss è il nuovo champagne cocktail di Alessio Giovannesi, bar manager di Baccano, cocktail bar in posizione 70 nella classifica dei World Best Bars 2019 e da anni nella Guida BlueBlazerdei MiglioriCocktail Bar d’Italia. Il drink, a base di Ramsbury Gin e con retrogusto ai frutti rossi, impreziosisce la nuova cocktail list di Giovannesi ed è un twist da un grande classico come il francese Kir Royal. Ramsbury Gin, distribuito in Italia da Rinaldi1957 è un Single Estate Gin inglese i cui principali ingredienti sono coltivati in Inghilterra, nelle tenute Ramsbury che dominano le colline del Wiltshire, tra Londra e Cardiff. Il limpido fiume Kennet dona l’acqua che viene usata in distilleria e per l’allevamento di animali da fattoria. Al processo che realizza l’alcol puro dalla pregiata varietà di grano Horatio, si aggiungono altre fasi produttive con 9 componenti botaniche: ginepro, mela cotogna, coriandolo, angelica, radice dell’iris (giaggiolo), liquirizia, limone, arancia e cannella. Queste sono distillate insieme con alambicco tradizionale per gin in rame. Alla degustazione il ginepro si infonde delicatamente con i sentori erbacei e fruttati della mela cotogna per un aroma equilibrato e complesso. 

Nella foto di apertura: Vincenzo Tropea barman del Ristorante Pierluigi di Roma.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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