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Week end a Zurigo in nome di cibo e cultura

Che cosa fare in un week end a Zurigo? Una passeggiata lungolago, godersi le meravigliose viste alpine, visitare i musei e le mostre d’arte senza dimenticare di scegliere i migliori ristoranti. Una proposta in nome di cibo e cultura!

Zurigo non è solo la città della finanza, è anche una delle più importanti capitali europee del design, dell’arte e del suo mercato, con più di cinquanta musei e oltre cento gallerie. La Beverly Hills della Svizzera si trova nella parte settentrionale dell’omonimo lago e gode di una gran fama per le passeggiate lungo il lago e le meravigliose viste alpine. Noi vi abbiamo trascorso qualche giorno in nome di cibo e cultura!

Week end a Zurigo in nome di cibo e cultura

Kunsthaus, dove regna incontrastata la Bellezza

kunsthaus dali

Costruito nel 1910, è diventato il più grande museo svizzero dopo l’ampliamento firmato da David Chipperfield. Che cosa vedere? Tantissimo. Qui sono raccolte opere dal Medioevo ad oggi. Dall’Impressionismo al Favismo, dall’Espressionismo ai pittori astrattisti americani, da Munch a Giacometti, da Andy Warhol a Pier Mondrian fino a Claude Monet, oltre a diverse mostre temporanee. Prima di partire per il tuo week end a Zurigo consulta il sito del museo.

Haus Hiltl, il più antico ristorante vegetariano dell’Occidente

tartare vegetariana Hintl Zurigo

Per un vegetariano il buffet di 100 piatti senza carne dell’Haus Hiltl è il paradiso vegetariano svizzero. In Sihlstrasse, aperto dal ristoratore Ambrosius Hiltl nel 1898, è ancor oggi un locale a conduzione familiare. Ha solo cambiato nome, in origine si chiamava Vegetarierheim e Abstinenzcafé (“casa vegetariana e caffè dell’astinenza”). Ambrosius è stato il pioniere della dieta vegetariana. Affetto da reumatismi, si convertì al vegetarianesimo su consiglio di un medico. Quando i suoi reumatismi migliorarono, Hiltl scelse di non mangiare più carne. All’epoca chi non mangiava carne, era accusato di mettere in discussione la propria mascolinità, per cui, per evitare cattivi commenti, alcuni clienti entravano nel ristorante usando la porta sul retro. La cucina di Hintl si ispira a ricette che provengono da tutto il mondo, soprattutto dall’India. Assolutamente da provare!

Cabaret Voltaire, dove nacque il dadaismo

Una birra o un cocktail nella culla del dadaismo, in quel Cabaret Voltaire dove nel febbraio del 1916 venne fondato il movimento Dada

Nel luglio del 1916 il poeta tedesco Hugo Ball, nel piccolo spazio per le performance del Cabaret Voltaire, lesse un Manifesto che imnponeva all’attenzione un nuovo pensiero. Era stata coniata la parola Dada: “Una parola internazionale. Solo una parola, e la parola un movimento”. Ball, con la moglie Emmy Hennings e pochi altri compagni d’avventura come Tristan Tzara e Jean Arp, ha trasformato il piccolo caffè, la galleria e il salone in una vetrina per un movimento che voleva rimnnovare il panorama culturale dell’epoca. Grazie alla neutralità della Svizzera, molti artisti, filosofi, scrittori e poeti avevano scelto Zurigo come rifugio per sfuggire alla guerra (Lenin viveva proprio vicino al Cabaret Voltaire). Gli “anti-artisti”, come amavano definirsi, aspiravano a creare un centro culturale contro la guerra, ma la loro mancanza di coesione portò alla fine del progetto, che durò poco più di un anno. Nel 2004 ha riaperto come caffetteria, centro culturale e libreria.

Kronenhalle, il ristorante dove cibo e cultura si incontrano

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Aperto nel 1924, nella zona di Bellevue, l’ex birreria si è trasformata in raffinato ristorante, che ha ospitato celebrità del calibro di Sophia Loren e Yves Saint Laurent. Sicuramente ben rappresenta il legame tra cibo e cultura. Oltre che un ristorante è una vera galleria d’arte. Alle pareti sono appesi quadri di Marc Chagall, Pablo Picasso e Joan Miró. Un tempo i giovani artisti pagavano la cena con i loro dipinti che all’epoca non valevano nulla. Kronenhalle offre una cucina casalinga di altissimo livello. I classici del ristorante Kronenhalle sono la Kronenhalle (straccetti di vitello con salsa di funghi e contorno di patate), l’insalata Balleron, lo Chateaubriand e la Mousse au Chocolat. Le porzioni sono generose, i prezzi alti, ma che soddisfazione mangiare con…Chagall!!!

La fontana di Bambi, la storia di Felix Salten

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Zurigo è la città delle fontane, sono più di 1200! La fontana di Bambi è una delle più amate. La storia di Bambi è stata resa famosa dal film della Walt Disney, che portò sugli schermi cinematografici la storia di Bambi, a Life in the Woods, un romanzo per bambini pubblicato dall’autore austriaco di origine ebrea Felix Salten nel 1923. Salten era un autore assai noto in Germania, ma l’ascesa del nazismo comportò la proibizione della vendita e della lettura dei suoi libri. Salten riuscì a fuggire in Svizzera, dove gli fu proibita qualsiasi attività giornalistica. L’autore per non cadere in miseria, decise di vendere i diritti cinematografici di Bambi a Walt Disney per soli $ 1.000!! Bambibrunnen si erge sotto i castagni in una piazzetta accanto alla stazione del tram “Langmauerstrasse“. È stata eretta nel 1931 dallo scalpellino svizzero Arnold Huggle.

Raclette Factory, il paradiso per chi ama i formaggi

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Siamo nel cuore storico di Zurigo, nel Rindermarkt, un posto amato dai cheese lovers. Qui si possono degustare raffinate raclette proposte in diverse varianti, oltre che pane e salame, torte salate o taglieri grigionesi. La raclette, piatto tradizionale svizzero, è originaria del Vallese e si dice che abbia più di 400 anni. La parola francese “racler“richiama il modo di preparazione che è ancora oggi tipico del Vallese. Qui la puoi mangiare in un ambiente giovane e a prezzi ragionevoli.

La sala Giacometti nell’Amtshaus, l’arte dove non te l’aspetti

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Dietro la severa facciata del posto di polizia del Bahnhofquai, a Zurigo, si “nasconde” un’opera d’arte, accessibile al pubblico. Un vero capolavoro, un tripudio di caldi colori rosso e dorato sulle pareti e sulla volta, creato fra il 1923 e il 1925, da Augusto Giacometti. Per via dei numerosi decori floreali, gli zurighesi chiamano la sala Giacometti “Blüemlihalle”, “sala dei fiorellini”.

A Gustav Gull, architetto di fama di Zurigo, fu affidata la conversione di un orfanotrofio in un edificio amministrativo. Per ottimizzare gli spazi, quella che in origine era stata la cantina a volte fu trasformata nell’ingresso. La scelta consentiva un uso migliore della struttura, ma la luminosità risultava decisamente pessima. Per risolvere il problema si decise di commissionare all’artista Augusto Giacometti la ricerca di una soluzione per rischiarare le volte del soffitto. Si  scelse una modalità artistica. Lo scultore e pittore Giacometti lavorò per due anni con colori chiari ma caldi prediligendo ornamenti floreali e immagini sceniche.

Si può visitare ogni giorno dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 14 alle ore 16 dietro presentazione della carta d’identità.

Hotel Ambassador, un boutique hotel nel cuore della città

A Zurigo un ottimo albergo dove alloggiare è l'Hotel Ambassador. Consigliato l'aperitivo sulla terrazza: si gode di un bellissimo panorama

Accanto all’Opera, in prossimità del lago, un albergo veramente accogliente: l’Hotel Ambassador, costruito in stile neo-barocco. Un servizio da favola! In quanti alberghi puoi segnalare quale profumo deve avere il vostro cuscino? Il ristorante offre un menu internazionale, ma anche alcuni piatti della cucina zurighese piacevolmente rivisitati. Ottimo per un week end a Zurigo!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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