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Matera, quella luce, che ti illumina d’immenso e che vedi solo lì

Il fascino di Matera? La luce, quella luce che illumina il chiarore della pietra, che ti acceca con dolcezza per farti cogliere la sua anima. É colpo di fulmine, un amore a cui non puoi opporre alcuna difesa, puoi solo cedere. Giochi e riverberi di luci su una cittadina “profonda” per storia e cultura. A Matera, quella luce, che ti illumina d’immenso e che vedi solo lì, ti accompagna nel tuo viaggio alla scoperta della città, che si rivela subito un palcoscenico naturale.

Matera, quella luce, che ti illumina d’immenso e che vedi solo lì

Salite, discese e ancora salite. La tua fatica ha come spettatori fichi d’India, rami di sparto e amarantacee. Le case illuminate dal sole, che fa capolino tra nuvole dispettose, ti emozionano, ti catapultano nella storia del Sud Italia. É un percorso da fare in solitudine. Le “lingue di luce” ti aprono scorci che si trasformano in racconti. Se ti siedi su un muretto per riprendere fiato, ti si apre davanti agli occhi il set di un film, spunto per la scrittura di una personale sceneggiatura.

La Città dei sassi è una cittadina dove passeggiare riempie il cuore, dove comprendi la sacralità della vita. L’alveare dei Sassi aveva una funzione importante: non perdere neppure una goccia di quella preziosa acqua che rappresentava la vita.

Matera è la città della difesa strenua, costi quel che costi della vita. É un’ode alla vita ruvida, ma pur sempre vita! Una città da visitare perchè bella, perchè illuminante e perchè memoria di una storia ancora troppo vicina a noi. Un luogo ammaliante che crea un’atmosfera unica, magica e rappresentativa di una natura che sa sempre fare emergere la Grande Bellezza. Una città che è puro incantesimo, fatta di un unico colore che all’improvviso si trasforma in mille declinazioni e sfumature. Un paesaggio di luci che da sempre incanta e influenza il lavoro di tantissimi artisti.

Credit Photo: APT BASILICATA

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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