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Grottaglie, l’atelier delle ceramiche: arte, cibo e cultura

Grottaglie, l’atelier delle ceramiche: arte, cibo e cultura, ovvero come il design della Puglia ha saputo riprendere tecniche antiche per un risultato unico. La cittadina dell’Alta Murgia, a pochi chilometri da Taranto, conosciuta come la città delle ceramiche italiane, apre ai visitatori le botteghe dei ceramisti. Famelici ha visitato per voi il quartiere delle ceramiche, in dialetto “Camenn’ri”, cioè “camini”, presso la gravina di S. Giorgio, ai piedi del castello di Grottaglie.

I segreti delle ceramiche di Grottaglie, l’atelier delle ceramiche

Il Figulino (da figulus, piccolo recipiente in terracotta) è una professione nata grazie alla presenza dell’argilla rossa. La particolarità di Grottaglie, diventata l’atelier delle ceramiche, sta tutta nell’aver trasformato un’arte contadina –ruagnara o arte faenzara – in ceramica decorativa destinata ai salotti borghesi.

Bianche o colorate?

I “bianchi di Grottaglie” esaltano la forma, invece la quadrocromia – verde marcio, giallo ocra, blu e manganese – il colore.

Le ceramiche più tradizionali?

Il piatto con il galletto, la ciaria, un vaso a due anse, e il capasone per la conservazione del vino. Assai richiesti i pumi (dal latino pomus, frutto), ovvero oggetti con la forma di germogli a punta, che hanno talvolta alla base foglie di acanto e che sono simbolo di prosperità. Sono usati spesso, a coppie, sulle estremità dei balconi di case e palazzi signorili. I loro colori tradizionali sono il giallo ocra del bocciolo e il verde scuro delle foglie. Non mancano le Pupe, anfore a forma di donna giunonica in abiti settecenteschi spesso scollacciati. Se a cavallo, si chiamano Amazzoni.

Le strane anfore dal corpo di donna…ma con evidenti baffi!

La loro origine ricorda il medievale “ius primae noctis” e un’antica leggenda. Nel 700 una fanciulla di Grottaglie sposò un vignaiolo di Martina Franca. Il signorotto del luogo, come voleva la tradizione, pretese che la giovane trascorresse la sua prima notte di nozze con lui. Il marito deciso ad evitarlo si travestì da donna per sostituirsi alla moglie. Ma commise un errore: si dimenticò i baffi. Il feudatario in un primo momento lo condannò a morte, poi trasformò la condanna nell’obbligo di consegnargli il vino che produceva in anfore che riproducessero le fattezze del travestito.

Grottaglie, l’atelier delle ceramiche: tra tradizione e modernità

Grottaglie, l'atelier delle ceramiche

Grottaglie, l'atelier delle ceramiche

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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