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Bike Café: tutti in sella! Una pedalata nella bicycle culture

Bike Cafè: tutti in sellaAnche in Italia si consolida la moda nordica dei Bike Café: dalla colazione all’aperitivo per appassionati della bicicletta. Alcuni sono negozi su due ruote, altri sono officine, altri ancora luoghi per cyclolevers. É arrivato il momento bike friendly. Così a Milano è un must il “Bianchi Cafè & Cycles” in via Felice Cavallotti 8 o Le Biciclette in Via Torti, angolo via Conca del Naviglio, dove le biciclette ricordano che qui una volta si riparavano le due ruote “green”. A Torino, in via Cagliari, va forte il  “Pai Bikery” dove si fa merenda mentre si aspetta la riparazione della bici.

Nei Bike Café: sport, divertimento ed…enogastronomia!

Lo sport non è più solo sinonimo di competizione, di fatica, ma anche di divertimento enogastronomico. I cycling café europei sono nati a Vienna, ma si sono diffusi rapidamente in Svezia, Olanda, Svizzera e Germania. Arrivati in Italia, non potevano certo evitare di legarsi al gusto, alla buona tavola.

Una sosta a Zurigo in una ex mensa della Peugeot: Les Halles

Un bike café davvero particolare l’ho trovato a ZurigoLes Halles si trova a Zurich West, in un’area di un chilometro quadrato dove una volta si produceva sapone, malto e si incenerivano i rifiuti. Una zona rinata a partire dagli anni ’90 con il successo di numerose start-up.  Les Halles, una ex mensa degli operai di un’officina Peugeot, è stato trasformato in un luogo di venerazione per chi ama il vintage. Tra calciobalilla, flipper, foto del Tour de France e bici usate in vendita, si possono assaggiare ottime cozze accompagnate da un calice di vino. Vi è anche un market che ti offre la possibilità di comprare carne e altre prelibatezze.  Zurigo non smette mai di stupirci!

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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