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Milano da costruire 2017/18: una smart city in progress

Ci affacciamo nel nuovo anno con una serie di novità che, parlando di Milano, quindi di una small smart city ma non per questo meno agguerrita su tanti fronti, ci fa capire come l’indice di progresso segnato nei due anni passati, sembra confermato: da nuovi insediamenti aziendali sino a nuovi centri culturali e hub innovativi. Questo non vuol dire che il nostro capoluogo si debba sedere sugli allori: sono tante le sfide da affrontare – pollution, ex scali ferroviari, le esondazioni del Seveso, e le periferie, tra i tanti. Ma permangono i segnali di forte tensione verso il rinnovamento. Qui di seguito una serie delle novità, questa volta dal punto di vista di nuove aree commerciali e nuovi insediamenti: le prossime puntate saranno incentrate invece sull’innovazione tecnologica e sociale e sulla

Milano nuovi hub

Iniziamo il nostro intervento ricordandoci che Milano non è solo una città: è ormai diventata una storia, un modo di essere: difficile trovare una parola chiave che la distingua nettamente, i confini tra le varie materie sono troppo contaminati: ecco, forse è proprio “contaminazione” la key che più si avvicina all’intento.

Il nuovo targato 2017

La sequenza è da capogiro: il nuovo Palazzo del Cinema (ex Spazio Anteo, 100 anni di storia) con dieci sale, per un totale di 1.250 posti a sedere: ci saranno anche un sushi bar, due arene estive nei cortili di via Milazzo e un caffè letterario; il grattacielo UnipolSai che sarà il grattacielo più sostenibile nello skyline di Porta Nuova: 23 piani verso il cielo tutti di legno e vetro, con la facciata scandita da griglie ad «X», sul tetto una serra giardino panoramica e al piano terra l’auditorium da trecento persone; l’insediamento di Microsoft, nel febbraio del 2017, nella ‘Piramide Feltrinelli’; riguardo CityLife, si va verso il completamento (2018), che comporterà, tra l’altro: la creazione della più grande area pedonale di Milano (tra le maggiori in Europa), la realizzazione del terzo parco centrale milanese (dopo il Parco Sempione e i Giardini Montanelli), un Museo di Arte Contemporanea, tre torri dedicate a funzioni direzionali, un percorso ciclopedonale di 5 km. Le tre torri sono destinate a diventare uno dei nuovi simboli della città nel mondo, e comunque tutto il progetto ha destato per la sua complessità e per i nomi prestigiosi messi in campo, un fortissimo interesse anche all’estero: Torre Isozaki di 50 piani, Torre Hadid di 40 piani e la torre Libeskind di altrettanti 40 piani.

Milano nuovi hub: piccoli o grandi, fanno sistema

Ma anche ragionando in dimensioni più ridotte avremo la riapertura della storicissima Trattoria Bagutta e i suoi novant’anni di storia: nascerà una food-court con il ristorante Bagutta, un sushi, un barbecue e una focacceria Recco’s Brother. All’interno di questo progetto c’è anche Taveggia bis, con una sede aggiuntiva, nel palazzo storico della Diocesi in via Borgospesso. Come pure il reload della Drogheria Parini (1915) che si posizionerà come punto di riferimento di eccellenze alimentari che arrivano dalle zone terremotate. Il raddoppio di Taveggia è legato al rilancio del proprio panettone come icona della città anche in quattro versioni stellate di noti chef. Cambiando merceologia, in via Ugo Foscolo, si posizionerà il futuro punto vendita Tiffany più grande d’Italia,

Milano, (anche) Cityfarm

Alessandro Rosso, figlio di Franco (fondatore dell’omonima agenzia di viaggi) esprime in sintesi la sua visione: “Milano come vetrina d’Italia”. E nel suo ampio progetto prendono posto anche una fattoria nel palazzo che Generali in piazza Cordusio, sul lato di via Mercanti e per qualche mese sarà un outlet di due piani con vini italiani, per poi allargarsi ad altre eccellenze agroalimentari del bel Paese nel modello di Cityfarm.

Galleria e Ottagono: nuove aperture con nuovi valori

Ecco la lista di questo insediamento in forze nella zona Galleria Vittorio Emanuele e vicinanze: l’albergo extralusso Townhchef-lo-basso-ottagono-milanoouse Galleria-Seven Stars coordinato con le 14 stanze e suite dell’hotel Townhouse Duomo che conprende anche il ristorante di Felix Lo Basso (25 coperti in terrazza su un totale di 60). A questi si aggiungono: il risto-museo intitolato a Luciano Pavarotti, un’enoteca, un oyster bar e una pizzeria, tutti rigorosamente ricavati tra gli spalti della Galleria e, per ultimo, Al Panino Bistrò, al primo piano di Duomo 21, un ulteriore esclusivo spazio con terrazza vista Duomo.

In via Foscolo aprirà Fast Star Casual, il primo ristorante milanese aperto 24 ore su 24 con la presenza a rotazione di chef internazionali con una proposta di piatti a prezzo fisso (attorno ai 15 euro); sempre nell’Ottagono aprirà il ristorante, Gli uguali, che vedrà in azione, come servizio di sala, ragazzi diversamente abili ed infine, relativamente al Gruppo Rosso, anche uno spazio di oltre 300 metri quadri, predisposto per una scuola per chef e maggiordomi, entrata in via Silvio Pellico. Con la suspance dell’apertura annunciata di Cracco.

Mentre in commissione torna il progetto di riqualificazione degli ex-scali ferroviari con molte polemiche riguardo l’anello ferroviario per collegare le periferie Porta Genova trova una risoluzione al suo problema ‘ponte’: la passerella sui vecchi binari per «sostituire» il Ponte degli artisti (di cui continua il restauro) sarà pronto a fine gennaio; si tratta di un doppio percorso, pedonale e ciclabile, tra via Tortona e via Ventimiglia, pensato per «riunire» il quartiere tagliato in due, ormai dalla scorsa estate, dopo la chiusura dell’antico «Ponte verde».

“Symbiosis Working for Smart”, la zona sud rinasce con lo smart working

Per finire, a prova che la Smart City Milano sarà policentrica (e sta per diventare un laboratorio aperto e monitorato da tutto il mondo) e quindi si porrà in modo nuovo verso il decentrato e le periferie (lo speriamo moltissimo), anche la zona tra Ripamonti e scalo porta Romana vede già dei punti fermi: Fondazione Prada, Talent Garden Academy sono già realtà mentre, sul versante Ripamonti, Fastweb si sta insediando all’interno del progetto «Symbiosis Working for Smart» (fine lavori nel 2018).

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