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Alla scoperta di Cascina Caremma: molto più di un agriturismo

Un agriturismo nei pressi di Milano, con due anime: sostenibilità e qualità

Cascina Caremma è tante cose: un allevamento di maiali, capre e bovini, un vigneto, un laboratoio di trasformazione, un agriturismo e un ristorante, ma soprattutto è un progetto con un’anima tutta da scoprire

Più semplice andare alla scoperta di Cascina Caremma che trovare una definizione in grado di raccontarla. Vi anticipiamo che propone uno dei migliori ristoranti del territorio che circonda Milano. Con una proposta semplice, senza artifici, senza bisogno di dimostrare nulla se non la qualità degli ingredienti, si trasforma anche in un valido motivo per visitare il Parco del Ticino.

Ma che cos’è Cascina Caremma? Troppo facile definirla un agriturismo. È molto di più. È un allevamento di maiali, capre, bovini, galline allevati allo stato semibrado, un vigneto, un laboratorio di trasformazione dove si dà vita a prodotti eccellenti. È l’anima di un progetto il cui obiettivo è la tutela e la valorizzazione del territorio.

Alla scoperta di Cascina Caremma: molto di più di un agriturismo

cascina caremma

Cascina Caremma, una cascina storica immersa nel Parco del Ticino, legata ora come nel ‘600 all’economia agricola del territorio, nasce dalla volontà di Gabriele Corti e della sua famiglia di tutelare e valorizzare un ambiente unico, ancora poco conosciuto. Siamo a Besate, a pochi chilometri da Milano.

È qui, in questa antica cascina che dispone di 14 le camere ricavate dalle antiche abitazione dei braccianti e da un vecchio granaio, che potete godere di un soggiorno decisamente unico, immersi in un’atmosfera eco-chic, dal sapore agreste con l’offerta dei confort necessari. Un soggiorno che vi permette anche di apprendere i segreti dell’agricoltura biologica e della possibilità di un allevamento sostenibile. Non solo, avrete modo di vivere un’esperienza gastronomica unica.

La scelta dell’aggettivo unico non è casuale. Unico perché il luogo è irripetibile; unico perché l’alloggio, in cui è vivamente consigliato soggiornare dopo aver provato il ristorante, ha un fascino innegabile. E l’unicità si trova anche nella proposta gastronomica. Qui si mangia una cucina tradizionale, mai noiosa. Una delle proposte che non può mai mancare sulla tavola di Cascina Caremma è il salame. Provatelo, non ve ne pentirete!

Pochi ingredienti, tanta cucina

Quale cucina? Cucina del territorio, cucina dalla dispensa più prossima possibile in un ambiente davvero gradevole dove, dopo aver mangiato, si desidera soggiornare

30 anni di cascina caremma: la cucina lombarda

Nessun piatto ricerca la complessità o l’esercizio di falsi virtuosismi che rischierebbero di oscurare il prodotto. Qui la preparazione delle proposte gastronomiche è rivolta a fare emergere l‘eccellenza della materia prima, che viene lavorata il meno possibile, talvolta ricorrendo a ricette tradizionali, altre semplicemente lasciando che il prodotto si esprima senza altro accompagnamento che un semplice condimento.

Epopea del maiale: c’era una volta il maiale

epopea del maiale

Noi abbiamo partecipato ad un evento dedicato all’Epopea del maiale, dove abbiamo mangiato salumi, cotechino, samguinaccio, mortadella di fegato, zuppa di cipolle e pancetta croccante, risotto con pasta di salame e borlotti, cassouela di Nero della Lomellina e polenta integrale macinata a pietra per concludere con una sbrisolona.

Prima di sederci a tavola Gabriele Corti ha ricordato come “l’agriturismo tiene in vita la cascina e la tradizione di un territorio. Perchè poi organizzare un evento per celebrare il maiale? Per ricordare il nostro passato, quando in tutte le cascine lombarde lo si allevava. Oggi purtroppo dobbiamo fare i conti con la peste suina africana“. Qualcosa di cui vai fiero?Aver recuperato  razze autoctone, il suino nero della Lomellina e il maiale di Garlasco, ma anche di aver rimpiantato il vitigno della Freisa.Tutto ciò concorre a ricreare il paesaggio agricolo dell’800, sfruttando le sinergie tra specie animali e vegetali”.

Perché andare alla scoperta di Cascina Caremma

A Cascina Caremma è molto facile, diremmo naturale, divertirsi, provare piacere e partire pensando di ritornarci presto. Non solo per aver mangiato bene, ma anche per il trattamento gradevole riservato agli ospiti da Gabriele Corti e da un team giovane sempre disponibile.

Alla scoperta di Cascina Caremma: una riflessione scomoda, ma famelica

Oggi si parla molto di cucina e si spendono fiumi d’inchiostro sulla cucina gourmet. Ma che cos’è la cucina gourmet? Dovrebbe avere a che fare con l’eccezionalità. Ma il concetto di eccezionalità cambia con l’evolversi delle civiltà.

La cucina gourmet di oggi è quella dei primi del 900? Quando parliamo di cucina, non possiamo ignorare i problemi legati alla sostenibilità. Si può ancora parlare di alta cucina se si propongono piatti con ingredienti che provengono dall’altra parte del mondo? Non è forse più giusto far rientrare nel concetto di cucina gourmet un ristorante che produce salumi o formaggi biologici di qualità, recuperando razze di maiali o di capre che rischiano l’estinzione? Forse è giunto il momento di cominciare a pensare all’alta cucina senza utilizzare criteri immutabili nel tempo.

I prossimi appuntamenti alla scoperta di Cascina Caremma e delle sue feste

Marzo e Aprile: Festa del pane

Maggio e Giugno: Riso, dono degli Dei

Informazioni:

Dove si trovaVia Cascina Caremma 2, Besate (MI)
Telefono: 02 9050020
Email: info@caremma.com
Sitowww.caremma.com

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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