in

Tinche e carpe: come pulirle e togliere il sapore di fango

Non abbiate pregiudizi tinche e carpe sono buone! Vi riveliamo come sceglierle, pulirle, togliere il sapore di fango e cucinarle.

Non sottovalutiamo tinche e carpe, pesci che sono gustosissimi! Ecco una piccola guida per sceglierle, pulirle e cucinarle.

Come riconoscere la tinca fresca

Il colore è di verde scuro con puntini dorati, mentre la pancia verdina tendente al giallo chiaro. L’occhio è arancione e il corpo è vischioso.

Come si pulisce e si elimina il sapore di fango

Eliminare le pinne laterali, ventrali e dorsali. Incidere il ventre, togliere le interiora e le branchie. Lavare il pesce. Per eliminare il sapore di fango si può immergere per qualche secondo in acqua bollente salata.

Come si cucina

Tantissime le ricette regionali. Si può cuocere in carpione, ripiena al forno, in umido con pomodoro, in casseruola con piselli.

Come riconoscere la carpa fresca

Presenta un colore verde tendente al marrone con riflessi dorati, più visibili sui lati, nella parte superiore del corpo. Il ventre è di un colore bianco rosato e le branchie sono rosso vivace.

Come si pulisce

Si eliminano le pinne dorsali, laterali e ventrali. Si squama con un coltello a lama robustissima, procedendo dalla coda alla testa. Le squame della carpa sono dure, per cui bisogna essere energici. Si incide il ventre con delle forbici, si eliminano le interiora e le vesciche e le eventuali uova. Tolte le branchie, si lava il pesce.

Come si cucina

La carne soda, saporita piò essere cucinata in umido, in forno può essere marinata o farcita con le sue uova. Sul lago di Como è lessata e fatta raffreddare nel suo brodetto che diventa gelatina.

Nella foto di apertura: carpa marinata

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

food trend 2021. Legumi, meno carne, bucce, farine alternative e soprattutto attenzione alla salute

Food trend 2021: che cosa mangeremo? Sarà l’anno del buono e del sano?

storie di vino e cultura: la vite. Una first lady, una nobildonna che sa di essere amata e ricercata da tutti? La vite. Ma la conosciamo veramente?

Storie di vino e cultura: la vite, una vera nobildonna