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Rotten su Netflix: che cosa c’è di nuovo (o di marcio) in cucina?

Cresce il dibattito sugli OGM e sui pesticidi utilizzati in agricoltura. Se ne discute in tavole rotonde, in dibattiti, in tv e in documentari, talvolta fatti con reale maestria. Un tema che mette sotto accusa la produzione alimentare industriale. Su Netflix sono visibili 6 episodi di una crime series dedicata al tema cibo e rapporto con l’ambiente. Rotten, in un’ora, indaga sui misfatti dell’ industria alimentare americana.

Rotten su Netflix: che cosa c’è di nuovo (o di marcio) in cucina?

Prodotta da Zero Point Zero, affronta un tema difficile come se si fosse sulla scena di un crimine. Il trailer annuncia minaccioso “la verità è dura da ingoiare“. I nomi delle serie:
Avvocati, pistole e miele; il problema dell’arachide; respiro d’aglio; il grande uccello; soldi di latte; il merluzzo è morto. Si passa dall’Honeygate (prodotti venduti come miele ma che non lo sono), alle allergie alimentari, al cattivo allevamento dei polli, al latte, al mistero stato in cui versa l’industria ittica. Problema solo americano? No, globale.
Le domande che dobbiamo cominciare a porci riguardano che cosa arriva sulle nostre tavole, come funziona l’industria alimentare, quali regole non rispetta. Produrre e vendere cibo  prodotto in modo etico è un atto rivoluzionario. Occorre maggiore informazione corretta per formare e informare un consumatore spesso distratto da operazioni di marketing. Il cibo deve tornare ad essere più locale.

Rotten su Netflix è un modo intelligente per approcciarsi a un problema globale

Al di là di alcuni manicheismi, per cui l’unica colpevole del “cibo cattivo” è la Cina e di alcune semplificazioni, la serie aiuta a parlare di un tema che diventerà sempre più importante. E che bisognerà imparare a trattare in modo scientifico. Il denaro la fa da padrona, giustifica qualsiasi mezzo pur di vendere. La catena alimentare è in mano ad aziende che espongono il mercato a frodi e a traffici illeciti.

Come accade spesso la disinformazione inquina e soffoca l’accertamento della verità. Come? Creando confusione, false paure, spostando l’interesse dalla vera sfida del futuro riassunta in una semplice domanda: come nutrire il Pianeta? Diventa importante informarsi e anche i documentaristi possono fare la loro parte.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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