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Spreco alimentare a Natale: quanto cibo buttiamo via? 1/4 del cibo acquistato

Durante le festività natalizie acquistiamo più cibo e inevitabilmente lo sprechiamo

Pranzi di lavoro, cene in famiglia, regali. È difficile immaginare il periodo natalizio senza il piacere della buona tavola. Ma quanto sprechiamo?

Dopo le feste natalizie, è inevitabile parlare di spreco alimentare a Natale. Salmone, salumi, caviale, tortellini, risotti, bolliti, crostacei, salse, noci, frutta esotica, uva, datteri e panettoni e pandori, ecco descritta la tavola natalizia italiana.

Il sondaggio condotto daToo Good To Go, il più grande marketplace mondiale per le eccedenze alimentari, in collaborazione con YouGov, poco prrima delle festività natalizie, ha indagato sulle abitudini degli italiani a tavola in occasione delle feste.

I dati della ricerca di Too Good To Go sullo spreco alimentare a Natale

prodotti tipici sardi in tavola

L’86% degli intervistati dichiara di sprecare cibo durante le festività natalizie, con il 37% di questi che getta via oltre un quarto del cibo acquistato. Tra loro, vi sono soprattutto giovani nella fascia 18-24 anni che sprecano il 25% della quantità di cibo acquistata (per un intervistato su due) contro il 18,5% della fascia 25-44 anni.

Quattro italiani su 10 dichiarano di avanzare maggiormente i dolci della tradizione, come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%).

Quest’anno l’inflazione ha spinto a essere più attenti alla spesa

panettone

Quest’anno l’inflazione ha spinto molti a prestare più attenzione a riempire il carrello della spesa.Ciononostante lo spreco alimentare a Natale è ancora uno dei più grandi problemi.Così, secondo Altroconsumo, nonostante il costo medio della spesa sia aumentato passando da meno di 20 euro nel 2020 a 27,50 nel 2023, gli italiani continuano ad acquistare più cibo rispetto a quello che consumano.

Spreco alimentare a Natale: quanto cibo buttiamo via?

tecnologie contro spreco alimentare

Secondo una ricerca di Assoutenti, ogni anno nel periodo delle festività natalizie finiscono in pattumiera 500 mila tonnellate di cibo. Finisce nella spazzatura di tutto: frutta, verdura, pesce, carne, pasta e dolci. In media perdiamo 80 euro!

Al di là delle vavanze natalizie, si calcola che lo spreco alimentare in Italia vale 9 miliardi di euro all’anno, di cui circa 6,5 miliardi solo all’interno delle nostre case. Ogni settimana finiscono nella spazzatura in media 524 grammi pro capite di cibo, ovvero circa 75 grammi al giorno e 27,2 kg annui. Nell’ultimo anno una famiglia ha gettato nella pattumiera in media 252 euro di alimenti. L’alimento più gettato nella spazzatura è il pane.

Come risolvere il problema dello spreco alimentare a Natale?

sfere panettone
Sfera di panettone

Per evitare di sprecare cibo durante le feste, lo si può conservare per mangiarlo in seguito. Un altro modo intelligente è utilizzare gli avanzi in nuove ricette, ispirandosi alla tradizione o alla creatività.

I giovani tra i 18 e i 34 anni  – sempre secondo la ricerca condotta daToo Good To Go –  sono più inclini a condividere gli avanzi in famiglia o con amici (il 57% contro il 45% di media), mentre gli over 55 tendono a congelare le pietanze in eccesso (55%).

«Siamo contenti dei risultati che stiamo raggiungendo nel nostro Paese: dal 2019 ad oggi, infatti, sono stati salvati oltre 16,5 milioni di pasti. Tuttavia, le festività rappresentano tra i periodi in cui si registrano i picchi più alti per le eccedenze alimentari» ha dichiarato Mirco Cerisola, country director Italia di Too Good To Go.

Contro lo spreco alimentare è importante passare dalle parole ai fatti

Anche se c’è ancora molto da fare, sembra che gli italiani siano d’accordo sul fatto che dobbiamo essere più attenti a non sprevare il cibo. Insomma cerchiamo di lottare contro lo spreco alimentare a Natale.

Come fare? Possiamo affidarci alla tecnologia. L’app Too Good To Go è uno degli strumenti con cui i consumatori possono contribuire alla riduzione dello spreco alimentare. L’app opera in 17 paesi, mettendo in contatto gli utenti con migliaia di stabilimenti che offrono eccedenze giornaliere a un prezzo scontato.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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