in

“Nettare degli dei”, la serie tv dedicata al vino

La serie Tv con protagonista il vino diventata il punto di riferimento della nuova cultura pop

“Nettare degli dei” (Apple+), un’affascinante ode al piacere dei sensi, è una serie Tv che ti fa amare la bevanda di Bacco. Un avvincente giallo ambientato in Francia, Giappone e Italia, che, di puntata in puntata, migliora proprio come il vino

La serie franco-nipponica in onda su Apple TV+ è coinvolgente e racconta il vino senza accenti da setta massonica, incomprensibile ai più

Nettare degli dei, ispirato ad un fumetto manga giapponese di successo (Les Gouttes de Dieu), è la serie, in 8 episodi, che su Apple+ sta incollando allo schermo diversi spettatori. Tutto ha inizio con la morte dell’ autorevole e temuto critico enologico Alexandre Léger. Che ne sarà della cantina, che custodisce la più importante collezione di vini al mondo, valutata circa 180 milioni di dollari, e della sua villa a Tokyo? Il testamento è un vero Squid Game dei profumi e del gusto.

 Nettare degli dei

La trama della serie tv “Nettare degli dei” (senza spoiler)

In soli otto episodi, si arriva a conoscere il mondo del vino come non è mai successo prima. La serie Tv riesce nell’ardua impresa di abbattere lo schermo e farci assporare i vini.

Chi riuscirà a ereditare il tesoro di Alexandre Léger? La figlia francese Camille, con la quale il padre non parlava da anni e che ha un trauma infantile legato al vino, o il talentuoso allievo del critico, il sommelier giapponese Issei Tominé? Un’avvincente sfida che porta all’icontro, in Francia, Giappone e Italia, di due diverse culture: la cultura europea e la filosofia orientale. Storie parallele di amore, denaro, famiglia e onore con frequenti flashback.

La prima prova, nell’ufficio del notaio in cui è stato depositato il testamento, è la degustazione alla cieca di un vino, di cui si deve riconoscere il vitigno, la cantina e l’annata. E questo è solo l’inizio: le altre prove prevedono la capacità di associare vino e arte, abbinare i piatti e persino scoprire quali sono gli autentici “Nettari degli dei”.

I vini italiani in “Nettare degli dei”

Nella serie “Nettare degli dei” ci sono anche due vini italiani:

  • Il Brunello di Montalcino 2005 Poggio di Sotto
  • Il Barolo Cannubi Boschis 2001 Luciano Sandrone

…e 4 vini che potrebbero essere protagonisti di “Nettare degli dei” secondo Famelici

Noi abbiamo immaginato quali altri vini italiani avrebbero potuto essere protagonisti di “Nettare degli dei”. Ecco la nostra scelta “famelica”.

Barolo Ornato Docg 2019 Magnum – Pio Cesare

Pio cesare barolo

Il Barolo Ornato Docg 2019 Magnum potrebber essere senza dubbio uno dei vini protagonisti del thriller “Nettare degli dei”. Il legame tra territorio e vino è assai evidente nel calice. Il Barolo Ornato Docg 2019 è un vino che racconta la storia delle Langhe e della famiglia Pio. Degustarlo equivale a mantenere un’eredità che risale al 900, arrivata oggi alla quinta generazione.

Il vino, prodotto da Francesca Boffa e Cesare Benvenuto, dal colore rosso rubino tendente al granato, si presenta al naso con un bouquet complesso, con aromi floreali di rosa passita, violetta e fruttati di lamponi, frutta rossa matura, ciliegia, chiodi di garofano e liquirizia.Un vino intenso ed elegante, con una buona struttura e con tannini importanti. Robusto ed austero, è perfetto per vivere quei flashback che, come accade a Camille, riportano ai ricordi dell’infanzia e dei nonni.

Rebellis- Giannitessari

rebellis giannitessari

Rebellis dell’azienda vitivinicola Giannitessari è il vino che abbraccia il futuro. Gianni Tessari ha avuto il coraggio di sperimentare l’uva resistente Solaris, abbracciando un nuovo modo di intendere la viticoltura. Un progetto che mira a interpretare il modo di fare il vino, utilizzando anche le tecnologie e i risultati della ricerca scientifica.

La varietà Solaris, che permette all’uva di arrivare alla maturazione senza interventi e trattamenti chimici, viene coltivata a 550 metri d’altezza, a San Giovanni Ilarione in Val d’Alpone, un vigneto con esposizione a sud-est, allevamento a pergola semplice e una resa di soli 70 ettolitri per ettaro. Tutte queste caratteristiche lo rendono il vino perfetto per il sommelier Issei.

Raboso del Piave – Cecchetto

cecchetto vini

Il Raboso del Piave di Cecchetto, che proviene da vigneti che si trovano in parcelle di terreno principalmente alluvionale e ghiaioso, potrebbe essere un punto d’incontro tra i due protagonisti di “Nettare degli dei” dal momento che questo vino ha sia una forte personalità che una nota estremamente elegante.

Il Raboso del Piave dimostra la sua personalità sin dalla fase vegetativa, caratterizzata da un ciclo molto lungo: è tra i primi a germogliare e tra gli ultimi a essere vendemmiato. Robusto e deciso, richiede tempo per dare il meglio di sé e per stupire all’assaggio con le sue sfumature.

La sua trama complessa potrebbe essere la cornice di un gelido “duello” tra Camille e Issei alla ricerca di tutte le complesse sfumature di un vino importante. Dal colore rosso rubino intenso, presenta un bouquet pieno, ampio e gradevole con note di marasca, mora selvatica e viola. Alla bocca si rivela secco, austero, con una tannicità e un’acidità gradevolmente nobilitate dall’apporto alcolico che rendono il sorso rinfrescante e dinamico. Il finale è lungo e persistente.

‘Na Vota – Cantine Sant’Agata

vino Na Vota

NaVota – Ruchè di Castagnole Monferrato prodotto da Cantine Sant’Agata è un vino davvero particolare.Qualche sorso di questo nettare degli dei avrebbero il potere di risvegliare tutti i ricordi di Camille e di Isse. È un prezioso elisir che proviene da un piccolo vitigno del Monferrato, dove il ruchè, è la più apprezzata denominazione nella zona di Castagnole.

Il termine ‘Na vota ha, in dialetto piemontese, un doppio significato: il classico “c’era una volta”, l’inizio di tante fiabe, ma anche la sfida. Le due parole sono state infatti pronunciate nel lontano 1990, anno in cui per la prima volta i fratelli Cavallero hanno messo sul mercato questa etichetta. Fino ad allora l’uva Ruchè veniva vinificata esclusivamente come vino da dessert. Era l’inizio di una nuova era. La produzione di quell’anno ebbe una notevole costanza e si affermò subito come degna di entrare nell’élite dei vini piemontesi.

‘Na Vota nasce dall’assemblamento di quattro vigneti con caratteristiche diverse fra di loro, per offrire al consumatore una continuità gustativa e olfattiva. Presenta grande armonia ed equilibrio, evidenziando una vena aromatica raffinata. Caldo e intrigante, al naso presenta profumi di violetta e rosa, fieno e vaniglia. È caldo di corpo al palato e presenta lunga persistenza aromatica.

Commento famelico

“Nettare degli dei”, la serie tv dedicata al vino, è una serie gradevole, ben costruita, che parla di vino in modo leggero ma mai banale. I temi? Territori, denominazioni, etichette, paesaggi, sentori, tannini, passioni, eredità, intrighi, sfide e tanto, ma veramente, tanto vino.

Ogni prova sostenuta dai due protagonisti della serie è un’occasione per imparare qualcosa sul mondo dell’enologia in modo divertente. Il tutto servito in chiave thriller. Una serie scritta con arguzia e con l’aiuto dell’esperto francese Sébastien Pradal. E allora guardiamola seduti comodamente sul divano con un calice di vino. Cin, Cin.

Credit Photo serie tv: Apple+

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

La zuppa di zucca giapponese

La zuppa di zucca giapponese, la Kabocha, per vivere 100 anni

Spreco alimentare a Natale

Spreco alimentare a Natale: quanto cibo buttiamo via? 1/4 del cibo acquistato