Manuela Seminara, una donna colta, elegante, curiosa, rispettosa della tradizione ma con lo sguardo rivolto al futuro, è il miglior punto di partenza per raccontare ciò che sta accadendo nel mondo del vino siciliano.
Negli anni 80 Diego Planeta e Giacomo Rallo con Lucio Tasca d’Almerita hanno reinventato i vini siciliani. Con loro la Sicilia è diventata, abbandonando la ricerca della quantità, un distretto di qualità. Una svolta importante che ha coinvolto il mondo della ristorazione, dell’ospitalità e della cultura. Finalmente avevano sconfitto quegli stereotipi che condannavano la Sicilia ad essere la Cenerentola d’Italia.
Il Rinascimento del mondo dei vini siciliani
Lo scorso anno i vini Etna Doc sono stati prodotti in 5,8 milioni di bottiglie, facendo registrare un aumento del 28 per cento sul 2021.
Se Diego Planeta, Giacomo Rallo e Lucio Tasca d’Almerita hanno cambiato la storia della Sicilia e del mondo del vino, oggi il loro importante lavoro è portato avanti da alcune donne che hanno potenziato quel rinascimento vitivinicolo iniziato alla fine del secolo scorso.
A sostenere nuovi progetti sono spesso signore colte, consapevoli di poter migliorare la qualità del vino siciliano, attente a ciò che accade nel mercato estero e sensibili alla sostenibilità. Forse anche per tutti questi motivi un’associazione come Assovini Sicilia è guidata da un vertice al femminile.
La Sicilia si tinge di rosa
Il 97% delle cantine ha una donna in ruoli strategici: il 59% rappresenta la proprietà, il 46% riveste cariche di management e nel 25% dei casi ricopre ruoli di direzione tecnica e controllo qualità. Sono poi le signore del vino ad aver fatto diventare la Sicilia una wine destination. Come sono riuscite a intuire il nuovo trend del turismo? Hanno saputo superare l’arido linguaggio tecnico e le esasperazioni descrittive del vino, imponendo suggestioni legate al mondo della cultura. Arte, musica sono così diventate le ambasciatrici dei vini siciliani.
Manuela Seminara e i vini siciliani
Noi a Milano abbiamo recentemente incontrato l’elegante e sempre sorridente signora del vino siciliana Manuela Seminara, titolare di Tenute Ballasanti. “Tenuta Ballasanti non sarebbe e mai nata senza l’amore per la terra di mia nonno e mia nonna.”, racconta piena di entusiasmo Manuela Seminara.
Manuela è una delle protagoniste della recente rinascita dei vini dell’Etna. Oggi tutti sono pazzi per il Nerello Mascalese e il Carricante, varietà storiche coltivate nei suoli lavici ricchi di fosforo, di magnesio e di argilla. L’Etna – a Muntagna al femminile per i siciliani – regala, grazie alle temperature di montagna a latitudini mediterranee, vini veramente ricchi di forte personalità.
Il miracolo di Manuela: far vivere nei suoi vini ‘A Muntagna
Tutto inizia con due pini marittimi piantati dal bisnonno di Manuela, Don Lorenzo, che nei primi anni del 900 “produceva vino e lo vendeva ai francesi” a San Giovanni Montebello, in provincia di Catania. Il luogo scelto era per la moglie Donna Mara un posto dove rifugiarsi per pensare. Un terreno dove col vento “ballano anche i santi”.
Il nonno Angelo, quasi cieco a causa di un incidente in guerra, continua l’attività del padre con la consapevolezza che il primo dovere di chiunque coltivi la terra sia quello di rispettarla. Ed è ciò che insegna a Manuela. “Con lui era consuetudine togliersi le scarpe per prendere contatto con la terra“. Manuela ricorda ancora con tenerezza gli isegnamenti di nonno Angelo. E oggi, con tenacia, vuole, attraverso i suoi vini, raccontare la bellezza e l’unicità dell’Etna.
Il successo dei vini dell’Etna
“Il successo dei vini dell’Etna – racconta Manuela Seminara – sta tutto nel terreno e nel clima. Le vigne crescono in un territorio circoscritto, vulcanico. ‘A Muntagna è un microcosmo di diversità e ogni suo luogo è il sunto di situazioni uniche, di climi e territori diversi. Una autentica unicità! Oggi poi i vini bianchi stanno conoscendo un grande successo per la loro freschezza e il loro gusto fruttato. La presenza dei tannini conferisce molta potenza ai vini rossi, rendendoli più impegnativi.I bianchi dell’Etna, in particolare, si impongono per la lora sapidità, mineralità e longevità. Sono vini che invecchiano bene. Sono vini particolarmente apprerzzati da chi cerca vini di nicchia“.
I vini dell’Etna sono espressione di un territorio che si declina al femminile
Qual è il ruolo della donna in Sicilia? Nell’isola del Sole vi è sempre stata una forma di matriarcato che mette in discussione l’immagine di una Sicilia arcaica che relega in casa la donna o che le concede solo la possibilità di comandare in famiglia. In realtà la storia siciliana è ricca di donne che hanno partecipato alla vita sociale, alle guerre e ai moti rivoluzionari.
Come ricorda Manuela Seminara: “la Sicilia è donna e la donna siciliana è legata alla terra. La rinascita di questa terra fatta di luci e ombre è merito di tante donne che per imporsi mettono tanto impegno, tanta energia e intelligenza emotiva. Io non sono una donna in carriera, produco vino per passione, per esprimere la mia femminilità, il mio essere interprete della mia terra.Tenute Ballasanti sono io!”
Cosa rende i vini di Tenuta Ballasanti unici
I vigneti di Tenute Ballasanti si estendono nei comuni Sant’Alfio, Giarre, Milo, Mascali e Piedimonte Etneo, dove il suolo vulcanico è permeabile e ricco di potassio. I vigneti godono poi del clima mediterraneo e di quello montano. In questo contesto le viti di Nerello Mascalese, Carricante, Catarratto, Nerello Cappuccio, Minnella e Perricone crescono senza problemi di siccità, resistenti alle malattie.
“I nostri – ricorda Manuela Seminara – sono vigneti eroici, dove l’organizzazione del lavoro non è semplice e dove la passione di chi li lavora diventa fondamentale. Io ho scelto di operare nel completo rispetto della natura e dei suoi tempi. Sentire, comprendere la terra significa cogliere il senso della vita. E per comprendere i bisogni dei nostri vigneti ho formato una splendida squadra di lavoratori motivati e rispettati“.
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